Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

domenica 3 aprile 2022

Zolder Ellipsis

ZOLDER ELLIPSIS - Entropy Override
Lizard Records – Open Mind
Genere: Jazz, Rock, Avantgarde, Prog Rock
Supporto: cd – 2022




L’evoluzione passa attraverso l’infrazione della regola, questa frase l’ha sposata un certo Frank Zappa e la musica mondiale ha ringraziato questo fenomenale chitarrista. Tutto ciò che al momento non è capito, ossia l’osare, lo stravolgere, l’estro, con gli anni trova una sua giusta posizione. Il tempo come si dice in gergo è galantuomo, se tu oggi crei e ti distingui dalla massa stai pur certo che un domani qualcuno prenderà spunto dalla tua idea magari per migliorarla con la propria personalità. E’ la legge dell’evoluzione, è un ricevere e un dare. Chiunque che ha preso uno strumento in mano l’ha fatto perché ha ascoltato musica di altri. Anche l’ascoltatore non è standard, c’è anche oggi chi dalla musica vuole qualcosa di più, il piacere di essere travolto da nuove situazioni. Personalmente mi ritrovo mentalmente in questo filone, cioè amo essere destabilizzato, mi piace concentrare l’ascolto e lasciarmi travolgere dal suono non convenzionale. Tutto questo per dire che l’avanguardia nel Prog è linfa vitale e necessaria, dove da ogni spunto può nascere un’idea per il futuro.
Zolder Ellipsis è il progetto iniziale del tastierista americano Tom Aldrich, valvola di sfogo per il proprio estro, ma che nel tempo si è arricchito di altri musicisti che a loro volta hanno contribuito attraverso un’invidiabile alchimia, a rendere il sound coeso e speciale. Compagni di viaggio in “Entropy Override” sono Sean Moran (chitarra), Chad Langford (basso elettrico e acustico), Thèo Lanau (batteria) e Ivo Bol (sampler ed elettronica).
L’improvvisazione gioca un ruolo importante per la causa Zolder Ellipsis e fondamentale è l’intesa fra i componenti i quali in una settimana d’estate del 2019 realizzano otto brani che compongono questo debutto. Dentro ogni singola nota si palesa una grande cultura musicale, non soltanto tecnica, infatti, si possono estrapolare dall’interno richiami al Jazz, al Metal, e addirittura istanti di musica greca romana. Le canzoni variano da pochi minuti a mini suite, nell’ascolto si ha la sensazione di viaggiare nelle montagne russe fra rallentamenti preoccupanti e discese improvvise. Già dall’iniziale “Craig Gets Reanimated” s’intuisce la voglia di colloquiare fra gli strumentisti in una sorta di divertente gioco dove la musica nasce spontaneamente e allegramente. Personalmente ho apprezzato molto il momento dell’assolo del basso di Langford. Un minuto e poco più di rumoristica in “Zap Gun”, altro minuto di dissonanze sonore con “Q+A” per poi addentrarci nella prima mini suite intitolata “Imperial Enlightenmant”. Qui si ascolta veramente di tutto, dal Jazz all’improvvisazione in stile Area, l’effetto stereo poi amplifica le sensazioni che si hanno dandoci la sensazione di essere circondati da suoni a tratti isterici. I musicisti si ascoltano, si aspettano, si sfidano e si divertono, sappiamo bene poi che il divertimento è contagioso anche per chi ascolta. Colpiti ai fianchi come in un incontro di pugilato, ci si appresta caracollanti ad ascoltare “Magnetic Object”, tutta un'altra storia, due minuti abbondanti di tastiere ed elettronica che fa leggermente rifiatare prima di immergersi nei nove minuti di “Android Coronation Ball”. Le tematiche cui s’ispirano gli Zolder Ellipsis riguardano appunto la tecnologia (specificatamente la robotica) e l’essere degli zombie, proprio a testimonianza della freddezza a cui questo modo di operare moderno ci sta conducendo. Una chitarra elettrica inizia il brano in un inquietante e preoccupante intro nervoso alla King Crimson per poi lanciarsi nell’inevitabile corsa verso un colloquio strumentale spontaneo, spezzato di tanto in tanto da brevi assolo dei musicisti. Il colpo di grazia arriva dagli undici minuti di “The Antidote Game”, inizialmente sorniona ma sappiamo già bene cosa attenderci. Adiacente giunge la conclusiva “In The Hole”, svisata delle dita di Tom Aldrich sui tasti d’avorio. L’insegnamento di “Entropy Override” è semplice, come suggerisce proprio l’etichetta che li ha pubblicati, ossia l’Open Mind: aprite la mente, lasciatevi contagiare, siate spontanei, osate, la vita è bella per questo, la monotonia è qui fuori della porta di casa e per stare bene non serve. Non dico sempre, ma almeno qualche volta proviamoci e qui gli Zolder Ellipsis ci vengono incontro. MS






2 commenti: