Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

venerdì 1 aprile 2022

The Old Castle

THE OLD CASTLE – Wistful
Thomas Barrow Entertainment
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2022



Che spettacolo il mondo del Progressive Rock, quante volte il genere è stato dato per finito e quante volte è risorto dalle proprie ceneri, così è per la sorte di molte band del passato più o meno famose. La musica in generale è questo, anche se la lasci per un periodo, prima o poi ti viene a cercare e ti assale. Non è nostalgia, e chi è artista capisce bene cosa intendo, è l’arte che è parte del nostro DNA che comanda, possono esistere momenti di scarsa ispirazione oppure quando non giungono risultati si ha inevitabilmente voglia di rovesciare il carretto, ma tanto prima o poi la lampadina si accende nuovamente. E’ la vita, e noi siamo umani.
Un musicista mette sempre a nudo la propria anima, traslandola attraverso i suoni in pasto al mondo intero. Questa è la storia di moltissimi artisti, ma immagino sia anche quella di Gabriel Kiss, poliedrico tastierista di Tolentino. Dimostra sin dagli esordi un grande amore per il genere Prog e precisamente quello più datato e rivolto verso  maestri come Emerson Lake & Palmer. Tutto questo lo si evince dall’ascolto del buon esordio intitolato “Working Travellers” del 1995. La musica prodotta è di buona fattura ed è un peccato che non abbia raggiunto il pubblico a dovere. E’ vero che nella metà degli anni ’90 il Prog Italiano di certo non è che sta vivendo il suo momento più splendente, ma in quegli anni comincia a muoversi nuovo interesse attorno ad esso, anche se  sempre rivolto ad un pubblico di pochi ma fedeli affezionati. Passano sei anni per poter riascoltare il secondo album “Storie Nascoste”, qui c’è un approccio differente, la musica si spinge verso un Prog più Pop, in stile primi Pooh per intenderci. Anche in questo caso il risultato è gradevole, ma siamo alle solite, l’interesse attorno al mondo The Old Castle sembra aggirarsi attorno alla sufficienza e nuovamente è un peccato. A questo punto passa un lunghissimo periodo di assenza, almeno per quello che mi è capitato di constatare, ma a sorpresa dopo ventuno anni il marchigiano Gabriel Kiss ritorna al pubblico con questo nuovo album intitolato “Wistful”. 
Il disco è composto da otto canzoni e gli artefici del risultato sono Gabriel Kiss (tastiere, basso, voce), Stefano Conforti (sax, flauto), Jean Luc Delmonac (batteria), Roberto Gatta (chitarra in “Black Sunday”), Massimiliano Luciani (voce in “Mario”), Tonino Monachesi (chitarra in “Mario” e “Return From Fantasy”), Paolo Pagliari (chitarra e basso in “Angel Fall” e “Hurt My Heart”), e Alberto Quacquarini (batteria in “Angel Fall”, “Hurt My Heart”, “Il Mare” e “The Camel”).
Registrate fra il 2021 ed il 2022 nei Quack Studios, le canzoni sono rimaste congelate negli anni, e soltanto ora edite in questo album.
Veniamo alla musica, essa si barcamena fra Prog e canzone, ad iniziare dalla vigorosa “Return From Fantasy” dove le fughe di tastiera e chitarra ci gettano anima e corpo negli anni ’70. Le parti cantate  riportano ai Van Der Graaf Generator. Il flauto di “Mario” ci presenta un ambiente più ricercato, almeno nella ritmica ma relegato al mondo del Folk e del passato. La voce impostata di Luciani dona enfasi mentre effetti sonori lo impreziosiscono. Come tradizione Prog insegna,  il brano si lancia nel proseguo in un incedere differente e strumentale. La canzone alla maniera di una suite lascia la staffetta a “Angel Fall”, orecchiabile, decisamente da singolo dell’album. In essa aperture quasi AOR  soprattutto nel ritornello oltre che rimembranze IQ ed un assolo di chitarra in stile Rainbow. “Interlude For Jacky” è un breve ed affascinante assolo di tastiere di poco più di un minuto, a seguire “Hurt My Heart” che prosegue nel binario di “Angel Fall”, Rock e AOR pur mantenendo salde alcune prerogative Prog (qualcuno ha detto Toto? Perché no). Qui anche adeguate coralità. Il sax di Conforti è importante per “Il Mare”, canzone che ritengo la più interessante dell’album, qui c’è la voglia di Gabriel Kiss di portare in musica certe immagini naturalistiche. Lo strumentale ha anche passaggi antichi all’interno, quasi medievali, ma in realtà qui c’è tutta la passione del tastierista per Keith Emerson, un ritorno al passato The Old Castle. Come dicevo nel preambolo, è la musica che prima o poi ti viene a cercare se ce l’hai nel DNA. A questo punto dell’ascolto c’è un brano tratto dal precedente album “Storie Nascoste”, ossia “Black Sunday (Giornate)”, un bel classico The Old Castle ricco di belle sonorità, garbate e raffinate.
Il disco si conclude con “The Camel” dove l’incedere iniziale lascia spazio a motivi Jazz per poi svisare nel classicismo. Ottima dunque la prova pianistica a dimostrazione della sicura tecnica individuale di Gabriel Kiss.
Consiglio solo di porre più attenzione alle parti vocali che non sempre si trovano all’altezza del brano (ad esempio in “The Camel” sono buone), ma sono particolari che non intaccano il fascino di questo album che spero non faccia nuovamente la strada dei precedenti perché The Old Castle merita sicuramente più rispetto di tanti altri album maggiormente blasonati ma privi di anima. In “Wistful” c’è tanta sincerità ed amore, esse trasudano da ogni nota. MS

Per ricevere il prodotto contattare info@the-old-castle.com  








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