Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 28 gennaio 2023

Alessio Trapella

ALESSIO TRAPELLA – La Ricerca Dell’Imperfezione
Autoproduzione
Genere: Cantautore – Progressive Rock
Supporto: cd – 2022




Ciò che rende unico un individuo è l’imperfezione. Una caratteristica personale che ci contraddistingue dalla massa e ci rende esclusivi. Essa può piacere o no, ciò che attira una persona magari non piace a un'altra, ma mentre la bellezza è standard, l’unicità del difetto è prerogativa di chi sa valorizzarla per renderla vera e propria arma a disposizione. Vogliamo ricordare Rita Levi- Montalcini e il suo libro “Elogio All’Imperfezione” oppure “L’Imperfetta Bellezza” di Michele Iacono? L’argomento è sempre stato interessante oltre che approfondito da molti altri letterati o intellettuali, poteva dunque mancare la musica da questo elenco? Certo che no, e anche il Progressive Rock italiano vicino al cantautorato si spinge dentro questi confini che affascinano e creano attese. Qui veniamo all’imperfezione riferita alla composizione e all’esecuzione di un brano, dove i difetti lo rendono spontaneo e veritiero, in quest’ambito l’imperfezione rende unico il risultato, non freddo e calcolato come ad esempio la tecnologia oggi ci ha abituati.
Alessio Trapella per chi segue il Prog italiano di certo non è un nome nuovo, a ragione, infatti, si trova nelle file di gruppi come Le Orme, gli UT New Trolls e la band di Aldo Tagliapietra. Trapella è un polistrumentista oltre che cantante, approccia alla musica da giovane attraverso la tromba, oggi suona il basso, la chitarra, il contrabbasso, l’armonica e il flauto dolce, il suo approccio alla musica è totale. Fa strano parlare di esordio discografico per un musicista che molto ha già espresso in campo, tuttavia “La Ricerca Dell’Imperfezione” trattasi di questo, un primo disco da solista, un mettersi in gioco nella maniera più totale. Nel disco con l’opera realizzata a mano da Giulia Alessio che lo rappresenta, suonano assieme a lui Ares Savioli (Tastiere, chitarra), Luca Chiari (chitarre) e Gianluca Raisi (batteria). L’artwork all’interno è di colore rosso vivo, contenente oltre che ai rituali testi, anche foto rappresentanti lo studio d’incisione, gli strumenti e i musicisti in causa. Dieci le canzoni in cui Trapella gioca la carta della semplicità, schiettezza artistica relegata al gusto del bello ma che non cerca mai di fare il passo più lungo della gamba. Musica da ricordare senza troppi fronzoli con all’interno testi importanti e passaggi tecnici comunque non da sottovalutare, e non potrebbe essere altrimenti visto il bagaglio dell’autore alle spalle.
Ottima la prova vocale del musicista veneto, si apprezza sin dall’iniziale “Sonata 461” che palesa l’intrinseca anima delle Orme. Ed è già qui che l’imperfezione appare a chi sa riconoscerla, così in “Freeda” dove le tastiere sono protagoniste di un inno a una donna musa ispiratrice. Il Rock gentile prosegue con “Al Fratello Mai Nato”, un bilanciato mix fra canzone e Prog, qui Trapella osa di più nella ricerca, almeno negli effetti vocali. Forte in me ritorna il ricordo di un capolavoro assoluto nominato “Terra In Bocca” degli indimenticati I Giganti, anni ’70 annessi. “Bando” è più canzone ma con un intermezzo molto Genesiano. Il ritmo sale attraverso “Euridice A Milano”, l’attesa di Orfeo si confonde fra le sonorità dal profumo Premiata Forneria Marconi, bellissimo brano con cambi umorali. Introspettiva “Silenzio Azzurro”, canzone più lunga dell’album con i sei minuti abbondanti di durata. La successiva “Un Amaro” è storia quotidiana e contiene un bell’assolo di chitarra elettrica che sfocia nel territorio Jazz. “L’Uomo Col Cuore In Mano” mostra il lato più sensibile del musicista fra arpeggi e un incedere che ricorda passaggi dell’album “Passpartù” della già nominata Premiata. Un piano apre lo scioglilingua milanese “Ti Cat Tachi I Tachi”, l’andamento jazz si mescola con il Rock e ad alcune sorprese in modalità Area. La malinconica “.Regredendo” mette fine all’ascolto ed è una vetrina per le capacità balistiche del polistrumentista in esame.
In questo disco d’esordio Alessio Trapella mette in campo tutte le carte a disposizione conquistate negli anni fra palco e studi, per un risultato gradevolissimo oltre che bene inciso. Tanta melodia e tanta storia, il connubio aleggia nell’imperfezione che resta comunque ben celata. Ha ragione da vendere, non dobbiamo avere paura di sbagliare, sentiamoci sinceramente liberi perché si vive sicuramente meglio. MS






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