SYKOFANT
– Sykofant
Sycophantastic
Records
Genere:
Hard Prog – Psichedelia
Supporto:
cd / lp – 2024
Da
Oslo un’altra piacevole sorpresa sonora dalle influenze psichedeliche anni ’70,
quelle care ai primi Pink Floyd, loro si chiamano Sykofant. La parola “sicofante”
deriva dall'antico termine greco per qualcuno che diffonde pettegolezzi o cerca
di massimizzare i guadagni personali a spese degli altri. La band si forma per
il volere di Emil Moen (voce, chitarra) e Per Semb (chitarra), con loro suonano
Melvin Treider alla batteria, e Sindre Haugen al basso.
L’album
di debutto dal titolo omonimo approfondisce temi esistenziali come il tempo,
l'alienazione, la ricerca di significato e il rapporto dell'umanità con la
natura.
I
sei pezzi che compongono l’album sono tutti correlati per un’esperienza sonora
di cinquantacinque minuti contigui.
Dentro
quest’album si possono incontrare davvero numerose influenze di generi, dal
Funk al Pop, dalla Psichedelia al Blues sino al Jazz. Punti di riferimento
possono essere estrapolati da gruppi come Pink Floyd, King Crimson, Cream, Led
Zeppelin, Jethro Tull, Yes e Rush, ma anche da formazioni moderne come Madrugada,
Opeth, Mastodon e Porcupine Tree.
Dunque
suoni dei tempi che furono s’intrecciano a soluzioni moderne con un retrogusto
di semplicità acustica.
Su
una ritmica intrigante l’album comincia con “Pavement Of Colors”, un cammino
infarcito di cambi di tempo e coralità, al cospetto di un Rock
coinvolgentemente diretto. Le chitarre elettriche la fanno da padrone, ma anche
la scelta di un refrain facilmente memorizzabile risulta essere indovinata. Il
pezzo è incastonato con il successivo “Between Air And Water”, dodici minuti
abbondanti dove le chitarre richiamano oltremodo il primo periodo dei Pink
Floyd, anche nel cantato. Ai più nostalgici di voi potrebbe scendere anche una
lacrima. Nella parte centrale, godibile
anche il frangente Hard Prog in stile Porcupine Tree. Le parti strumentali
mettono in evidenza una buona tecnica individuale oltre che un adeguato
amalgama fra gli elementi.
Attraverso
“Monuments Of Old” si può apprezzare il lato più intimistico della band, quello
impreziosito da quelle trame di malinconia che soltanto certe band del nord
sanno tessere. Viene spontaneo affrontare l’ascolto a occhi chiusi. Ma come il
genere Prog esige, ecco nel cammino subentrare il cambiamento per una botta di
adrenalina Rock sanguigna.
Un
arpeggio apre “Between The Moments”, brano inizialmente nostalgico quanto basta
per poi a sua volta partire su assolo di chitarra entusiasmanti.
I
dieci minuti di “Strangers” sanno come coinvolgere un ascoltatore di vecchia
data, grazie a riff ficcanti e crescendo sonori micidiali per poi concludersi
nell’oscurità di una Psichedelia lontana. La chiusura spetta alla splendida “Forgotten
Paths”, canzone top dell’album con tanto d’interventi mellotron e un cantato
molto melodico. Saranno quattordici minuti che vi sembreranno cinque. Da
sottolineare anche il ritmo centrale del brano nella fase strumentale che
richiama oltremodo i Pink Floyd di “Echoes”.
La
grafica che accompagna l’ottimo booklet di Morena Bosiglau, sposa alla
perfezione le atmosfere respirate durante l’ascolto fra colori vivaci e altri
più tenui, come la musica contenuta in quest’ottimo debutto che consiglio
davvero a tutti gli amanti del Rock in senso generale. Annotatevi il nome Sykofant.
MS
Versione Inglese:
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