JUS
PRIMAE NOCTIS - Man Of Air
Nadir
Music
Genere:
Rock Progressive
Supporto:
cd - 2025
Potremmo
definire oggi una band come “storica” pur avendo suonato un genere in voga
negli anni ’70 ma che si è formata nel 1990? Il tempo passa inesorabilmente e
ci racconta sempre storie differenti alle quali solo noi sappiamo dare un vero peso
specifico quantificandone la stazza e il momento. Diventa dunque un discorso
prettamente soggettivo, ad esempio io reputo i genovesi Jus Primae Noctis una
band storica pur non avendo rilasciato numerose testimonianze discografiche.
Il
primo nome è stato Third Position, un gruppo Rock goliardico, a metà fra la
musica anni '60 e la rivista anni '50. Dopo differenti cambi di formazione nel
1994 si esibiscono per la prima volta con il nome Jus Primae Noctis.
L’anno
successivo è uno dei migliori per la band, con oltre cinquanta concerti,
passaggi televisivi, e la qualificazione fra i vincitori del concorso nazionale
"Arte Dal Mare". In più, parte una tournée nell'Italia meridionale che
conclude una fortunata stagione estiva. Nello stesso anno registrano
"Vivere Di Notte", inserito nella compilation dei gruppi genovesi
"Rustico cd ". Nel 1996 vengono premiati come migliore band emergente
al festival "MusicAlbaro" di Genova.
Nel
1997 si cimentano nell’arte musica/poesia per lo spettacolo “Manifesto Al Futurismo”
con le poesie di Marinetti, Blake, Buzzi, Folgore e Yeats. L’evento è
registrato nel disco “Live Alle Muse” pubblicato solamente nel 2000. Nel 2002
autoproducono il live bootleg "Aeropittura” con improvvisazioni dal vivo e
brani di band storiche come King Crimson, PFM, Genesis, Jethro Tull, Yes e Van
Der Graaf Generator, loro muse. Seguono numerose altre sostituzioni nella line
up per giungere al 2019 con la formazione storica del 1991 composta da Marco Fehmer
(voce e chitarre), Beppi Menozzi (tastiere), Mario A. Riggio (batteria) a cui
si aggiungono il chitarrista Pietro Balbi e il bassista Alessandro
"Beza" Bezante. E finalmente nel 2019 è la volta dell’esordio
ufficiale intitolato “Istinto” (Nadir Music). Servono tuttavia ulteriori cinque
anni per godere di un loro nuovo lavoro in studio, e ci riescono con “Man Of
Air”, undici canzoni di sano Progressive Rock rivisitate dal loro primo stesso
album e cantate in inglese.
La
strumentale “Overture” mette immediatamente sul banco quali sono le
caratteristiche della band e da dove derivano, fra suoni atmosferici, enfasi, e
movimenti moderni provenienti dal background Spock’s Beard. Segue “Quarto”, un
pezzo che parla della follia e dedicato a Syd Barrett. Si resta sulla strada
dell’infermità mentale affrontando l’argomento di un incendio in un istituto in
cui si mettono in evidenza le negligenze di uno stato assente nei confronti di
questi pazienti con “Institute Of Mental Health, Burning”. Il pezzo Post Punk è la rielaborazione di un
brano di Peter Hammill (Van Der Graaf Generator) tratto dall’album “Nadir's Big
Chance” del 1975. Si entra in un mondo Prog Psichedelico attraverso “In The
Dark”, strumentale che affronta il viaggio di un neonato nell’utero della
madre, ma che gli autori accostano anche a quello di un viaggio spaziale per un
ritorno verso la terra. Il tema è sostenuto principalmente dal piano e il
finale immerge emotivamente nel battito cardiaco di nostra madre e in ciò che
lei sente e vive. Ritorna il refrain iniziale in “The First Time I Saw The
Light”, brano prossimo alla formula canzone. La breve strumentale “DDDDD”
conduce a “A Story”, infarcita di suoni etnici e percussioni, un tassello che
fa intendere al meglio la volontà della band di ricercare emozioni in
differenti stili musicali. Le qualità tecniche dei singoli elementi si possono
apprezzare maggiormente in “The Man Of Air And The Prey” a tratti prossima
all’Hard Prog.
“Kites”
è un pezzo prettamente Neo Prog dall’andamento gioioso, ed è una composizione
fra le più vecchie della band risalente a metà degli anni ’90.
“Urgency”
è un brevissimo acustico di chitarra che inevitabilmente richiama alla memoria
lo storico “Horizons” dei Genesis e conduce all’ultimo pezzo intitolato “The
Prop”, massiccio e ricco di enfasi.
Gli
Jus Primae Noctis hanno quindi voluto dare nuova linfa al passato “Istinto” e
l’operazione in effetti dona una freschezza aggiunta, ora però li attendiamo in
una nuova prova fatta di inediti perché l’aperitivo va bene, ma poi viene fame.
MS
Versione Inglese:
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