OPEN
THE PAINTBOX – Lapse Of Time
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock
Supporto: Bandcamp – 2024
Non
sempre necessariamente bisogna attuare sensazionalismi o alzare i toni per
farsi notare, spesso la semplicità e il lavoro bastano allo scopo. I social capita
che possano essere di aiuto alle band più o meno note per comunicare una nuova
uscita, o semplicemente per farsi conoscere, ma credetemi che per quello che
concerne un genere di nicchia come il Progressive Rock, ciò potrebbe non bastare.
Per questo le nostre case discografiche, seppure a loro volta di nicchia, possano
attraverso il loro inestimabile lavoro far raggiungere agli artisti
indipendenti una visione maggiore. Ma c’è chi al momento si accontenta di poco,
o almeno credo, anche perché imbattendomi nella band Open The Paintbox, ho
avuto questa sensazione di grande amore per la musica ma allo stesso tempo una
difficoltà nel sapersi gestire. Dico questo perché è stato arduo trovare nel
web informazioni sul caso, ma questo non significa che la validità della
proposta del trio composto da Angelica Esposito (voce), Fabrizio Tuzza
(tastiere), e Giovanni Costantino (chitarra, basso, programmazioni), sia minore
a quella di altre band maggiormente considerate. Già il nome apre in me scenari
Progressivi (Genesis) e Neo Progressivi (Pendragon), per questo su Bandcamp
curioso vado subito ad ascoltare.
Ciò
che leggo nelle poche informazioni scritte nella pagina, mostra tutto l’amore
per questo immenso calderone sonoro, a conferma del mio buon intuito. Sono
citate band come Genesis, King Crimson, Yes, Pink Floyd, Camel, Gentle Giant,
The Flower Kings, Magenta, Spock's Beard, Tool, IQ oltre che ai grandi classici
del Rock Queen, Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, Iron Maiden,
Metallica. Non c’è che dire, una buona presentazione.
Gli
Open The Paintbox si formano a Messina nell’estate del 2006 da un idea di Fabrizio
Tuzza e Giovanni Costantino con l’intento primario di trovarsi assieme e
suonare buona musica, quella con cui si è cresciuti. Solo successivamente il
duo si arricchisce con l’ingresso alla voce di Angelica Esposito. Le idee
tuttavia sono chiare, lo scopo è quello di comporre materiale proprio e dopo
alcuni singoli, nel 2024 esce questo “Lapse Of Time” formato da sette canzoni.
Facile
intuire il significato del nome che si sono attribuiti, dipingere su una tela
con molti colori è una analogia della musica.
L’album
parla della grandezza del creato, della forza della natura e della nostra breve
esistenza.
Si
comincia con “Touching Waves” a rivelare le frequenze dell’universo e lo
spronare l’individuo a non aver paura di gettarsi in queste sensazioni
attraverso il suono etereo delle tastiere. Inevitabilmente subentrano paragoni
con Pink Floyd e Genesis, l’apporto della chitarra acustica apre invece a
scenari leggiadri in stile Orme. Le coralità e la voce di Esposito immergono l’ascoltatore
in questo meraviglioso contesto.
“Everyday”
affronta la quotidianità in loop in cui viviamo, dove la ricerca della luce può
darci maggiori risposte al riguardo. La chitarra, questa volta elettrica
immerge l’ascolto in un contesto Progressivo dalle radici storiche ma anche
moderne, nella ricerca di una personalità su cui mettere le basi per uno
specifico sound Open The Paintbox.
La
breve “Time Laps” conduce a “Memories”, qui si analizza il ciclo della vita fra
passato, presente e futuro, le nostre scelte e l’importanza della luna, che ci
illumina anche nei momenti più bui. La canzone è altamente orecchiabile, meno
sperimentale e introversa rispetto quanto ascoltato sino ad ora, grazie ad un
inciso semplice e diretto.
Attraverso
“Nightime Sky” c’è la consapevolezza di vivere un era tecnologica in cui siamo
distratti da tutto, qui saremmo noi capaci di cogliere il senso di fratellanza?
Il suono pacato delle tastiere disegna ambienti bucolici esaltati dal cantato
sempre intenso e profondo. Belle le aperture strumentali.
Non
manca la suite qui intitolata proprio “Lapse Of Time” ed è suddivisa in tre
parti. Qui risiedono tutte le influenze e le capacità della band di mettere in
luce i concetti e le qualità artistiche a propria disposizione. A mio avviso è
il brano più coinvolgente e completo dell’album. In chiusura si può ascoltare
la bonus track “Open The Paintbox – Starlight”, una chicca aperta da piano e
voce. Il crescendo sonoro è altamente convincente.
La
semplicità spesso paga, così la passione. Gli Open The Paintbox ci mostrano
degli affreschi sonori in cui soffermarsi a guardare per potersi estraniare
dalla quotidianità dei problemi, un lavoro sincero che sicuramente ha bisogno
di maggiore attenzione per i particolari, ma che di fondo ha già basi solide.
Sono sicuro che nel tempo il trio saprà sfruttare al meglio le proprie
capacità, con la speranza che qualche addetto ai lavori possa mettere mano su
questo progetto che al momento sento di consigliarvi. MS
Versione Inglese:
Caro Massimo, sei venuto a conoscenza del ritorno de La Nuova Era, in uscita a fine febbraio, con un lavoro concept composto da una suite di circa 36 minuti per tutta la durata del disco. Il titolo è preso dal famoso libro di Jules Verne "2000 leghe sotto i mari" che uscirà per AMS records. Ho amato particolarmente questa band, tra le prime della rinascita prog italica tra la fine degli anni 80 e la metà dei 90. In realtà, si erano già ripresentati qualche anno fa' con un disco cantato in inglese, ma sinceramente non proprio entusiasmante. D'altronde, ripetere quelle meravigliose creature come: "Dopo l'infinito " che ritengo il loro capolavoro, e l' altrettanto buono "Il passo del Soldato" non era questione facile. Mi piacerebbe se un giorno avessi del tempo per dedicare uno speciale a questa band. O semplicemente scrivere due righe per ricordare il loro impegno musicale, in anni in cui suonare Prog era veramente strano in questo Paese.
RispondiEliminaTi ringrazio.
Ciao Ivano. Li ho citati anche nel mio libro Rock Progressivo Italiano 1980 - 2013. Di loro ho tutta la discografia e anche il vinile. Si, aspetto il nuovo con molta curiosità. Uno speciale? Vedremo, a giorni uscirà lo speciale degli Imaginaerium di Clive Nolan e Laura Piazzai. Un bellissimo disco che ho analizzato attentamente. A presto e grazie!
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