Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 28 gennaio 2024

Martian Noise

MARTIAN NOISE - Frequency Of Humanity
Velut Luna
Genere: Crossover Prog
Supporto: cd / Digital – 2024




Ora vi pongo subito una domanda: esistono secondo voi nel 2024 in Italia dei giovanissimi che hanno talento, tecnica, che amano il Rock Progressivo dei tempi gloriosi, compongono musica solo strumentale, e registrano in analogico senza l’apporto d’interventi al computer? Se la risposta è si, è perché avete avuto modo di ascoltare i Martian Noise. Di sicuro sono come mosche bianche, posso dire che imbattermi in progetti simili mi è accaduto davvero raramente.
I Martian Noise sono due fratelli, Gabriele di diciannove anni (tastiere) e Niccolò Lucchin di diciassette (batteria). Con loro fa presenza in alcuni brani anche lo zio Daniele Lucchin alla chitarra e basso.
Quando si hanno punti di riferimento riguardanti mostri sacri come Emerson Lake & Palmer, Yes, Genesis, Rick Wakeman, Pink Floyd, Alan Parsons Project e altri del genere, non si può che essere in possesso della suddetta buona tecnica strumentale, ma la carta vincente che andiamo a scoprire in questo esordio discografico intitolato “Frequency Of Humanity”, è l’intelligenza compositiva nel bilanciare a dovere il passato con il presente, attraverso una personalità già evidente. Il tutto in barba alla giovane età.
Sia il titolo dell’album che la copertina per opera di L’Image, mettono in chiaro la non volontà di associare la propria musica a diavolerie moderne, la frequenza è solo in mano all’umanità e questo lo iniziamo a capire sin dall’immancabile, seppur breve, “Prelude”. 
Si entra in gioco con “Infra”, pezzo che si aggira su un movimento di tastiere a tratti ipnotico altresì variegato.
Il disco prosegue in crescendo emotivo, “Boring Aftermoon” ha una struttura maggiormente jazzistica, grazie ad un inizio fusion per poi aprirsi su atmosfere delicate di pianoforte. La ricerca di melodie adatte a un ascolto rilassante è un’arma a mio modo di vedere vincente, questo accade anche in “Omniarch”, arrangiata anche con interventi elettronici. La musica dei Martian Noise non fa mai la voce grossa, anche nei frangenti più ritmati, a tratti si appoggia anche su passaggi classici come nel caso di “Hanging Garden”, qui si possono assaporare bene anche gli anni ‘60/’70. Il lato Progressive fuoriesce in “Apnea”, dove giri di tastiere richiamano alcuni spaccati passati di EL&P. L’Hammond dona al tutto un fascino innegabile. Un inizio alla Gentle Giant presenta “Weird Flavour”, un brano comunque semplice dove, ancora una volta, i giusti suoni catturano l’interesse dell’ascoltatore. Fra le mie preferite metto le conclusive “Walk On” e “Broken Flower”, quest’ultima è anche la più lunga dell’album con i suoi quasi sette minuti di durata.
“Frequency Of Humanity” è un debutto quasi in punta di piedi, la musica proposta sembra non voler mai aggredire l’ascoltatore, piuttosto coccolarlo con le sue note a pastello che disegnano quadri delicati. Sicuramente segno la band nel mio taccuino come un progetto da seguire nel tempo, sono certo che gli sviluppi saranno interessanti vista anche l’età dei componenti. Qui abbiamo ascoltato le loro basi, ora non ci resta che attendere le costruzioni su di esse. MS





Versione inglese:


MARTIAN NOISE - Frequency Of Humanity
Velut Luna
Genre: Crossover Prog
Support: cd / Digital - 2024


Now I ask you a question right away: do you think that in 2024 in Italy there are very young people who have talent, technique, who love Progressive Rock of the glorious times, compose only instrumental music, and record in analog without the contribution of computer interventions? If the answer is yes, it is because you have had a chance to listen to Martian Noise. They certainly are like white flies; I can say that coming across similar projects has happened to me very rarely.
Martian Noise are two brothers, nineteen-year-old Gabriele (keyboards) and seventeen-year-old Niccolò Lucchin (drums). Also making a presence with them on some tracks is Uncle Daniele Lucchin on guitar and bass.
When you have reference points concerning sacred monsters such as Emerson Lake & Palmer, Yes, Genesis, Rick Wakeman, Pink Floyd, Alan Parsons Project and others of the genre, you can only be in possession of the aforementioned good instrumental technique, but the trump card that we are going to discover in this debut record entitled "Frequency Of Humanity", is the compositional intelligence in properly balancing the past with the present, through a personality already evident. All in spite of their young age.
Both the title of the album and the cover artwork by L'Image make it clear that they do not wish to associate their music with modern deviltry; the frequency is only in the hands of humanity, and we begin to understand this right from the unfailingly short "Prelude." 
It comes into play with "Infra", a piece that wanders over a keyboard movement that is at times hypnotic as well as varied.
The album continues in emotional crescendo, "Boring Aftermoon" has a more jazzy structure, thanks to a fusion beginning and then opening up to delicate piano atmospheres. The search for melodies suitable for relaxing listening is a winning weapon in my opinion, this also happens in "Omniarch", also arranged with electronic interventions. Martian Noise's music never sounds loud, even in the more rhythmic bangs, at times it also leans on classical passages as in the case of "Hanging Garden," here one can also savor the '60s/'70s well. The Progressive side comes out in "Apnea," where turns of keyboards recall some past EL&P cutaways. The Hammond gives the whole thing an undeniable charm.
A Gentle Giant-like beginning introduces "Weird Flavour", an otherwise simple track where, once again, the right sounds capture the listener's interest. Among my favorites I place the concluding "Walk On" and "Broken Flower", the latter of which is also the longest on the album at nearly seven minutes long.
"Frequency Of Humanity" is an almost tiptoeing debut, the music on offer never seems to want to assault the listener, rather cuddling him or her with its pastel notes that draw delicate pictures. I definitely mark the band in my notebook as a project to follow over time, I am sure that developments will be interesting given also the age of the members. Here we have listened to their basics, now we just have to wait for the constructions on them. MS






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