Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 25 febbraio 2012

Ogogo

OGOGO - Redux
III Records
Distribuzione italiana: no
Genere: Avantgarde Jazz / Sperimentale
Support: CD - 2009




Ogogo è il nome d’arte di Igor Grigoriev, un chitarrista che nasce a Mosca , ma che vive in California. Come avrete letto dai titoli iniziali, qui si tratta di un genere di musica assolutamente sperimentale, un usare le note come dei colori in un quadro. Sensazioni, momenti di ispirazione astratti e registrazioni di uccelli, o altre idee del genere. Un mondo assolutamente tangibile, così reale che sembra quasi di toccarlo. Qui li viviamo anche assieme al trombettista Rodney Oakes, i cui interventi mi lasciano a volte interdetto. Non c’è un suono armonioso dello strumento, ma più che altro l’artista ne fa un uso prettamente “fisico” , facendomi a volte sorridere in quanto ricorda le gags di Fiorello mentre interpreta “Fava”, la scuola di John Zorn ha fatto breccia.
La musica come forma fisica, non da fischiare e ne da cantare, suoni che vivono la nostra vita, raccontano e stupiscono. Nel lungo movimento “Ogogo Serenade” diviso in cinque parti, ascoltiamo veramente di tutto, dalla cacofonia al suono free Jazz intrecciato con piccoli lacci di elettronica. Che dire, bisogna davvero essere portati ad affrontare un viaggio del genere, al limite a volte della sopportazione umana. Non c’è sentimento nelle note profuse, c’è tanta curiosità e voglia di muoversi liberamente. Questo artista riesce a trasmetterlo benissimo. Troppo disarticolati alcuni passaggi, al limite del fastidioso, penalizzando di per se la voglia di poterlo riascoltare.
Seguo la sperimentazione, ho apprezzato molti artisti ad esempio come Nickelodeon, Ramaglia, Romina Daniele, XHOHX, per cui sono anche preparato a certi tipi di ascolto, ma perdonatemi se questa volta non riesco ad entrare dentro questo mondo sonoro. Perfettamente adatto come colonna sonora a qualche tipo di documentario, questo si, ma da ascoltare, lo trovo davvero ostico. Poi magari mi sbaglio. MS


OGOGO - Lunar Surphase
III Records
Distribuzione italiana: no
Genere: Avantgarde Jazz / Sperimentale
Support: CD - 2009




A breve distanza dal precedente Redux torna a noi Igor Grigoriev, in arte Ogogo, con le sue folli sperimentazioni condivise stavolta in compagnia di Rod Oakes che suona il trombone. Non c’è che dire, Ogogo ha le idee chiare, malgrado la sua musica sia assolutamente di difficile fruizione. Molto prolifico, le realizzazioni si susseguono velocemente e tutte propendono verso rappresentazioni sonore alquanto colorate.
Sin dall’iniziale “Leviate Your Grape” si ha la situazione chiara, l’elettronica e la ricerca sonora la fanno da padrona. Suoni che rappresentano immagini, sensazioni che si muovono astratte e libere, giochi di note come lampi di luce accecanti. Questa volta Igor si avvale anche dell’ospite Andrey Solovyov al flauto e tromba. Rispetto “Redux”, “Lunar Surphase” è più abbordabile e digeribile, malgrado la sperimentazione sia sempre elevata. La chitarra di Igor è più presente ed anche più elettrica e ben si muove nei labirinti elettronici di “Mr. Greenhill”. Si intuiscono addirittura influenze di Folk russo, tutto questo rende ancora più interessante l’ascolto di questo quadro sonoro. C’è rumoristica, come nella breve “Brain Crate”, ponte sonoro che ci conduce a “Connect With OGOGO” e qui la tromba si sbizzarrisce con effetti eco. Questo è uno dei brani che potrebbe uscire anche da “Redux”.
Ancora suoni e rumori in “M.E.”, tutto si insegue ed in questo caso si incontra. Stati di animo, ansia ed insicurezza su tutti, fuoriescono da queste composizioni astratte. Più gradevole “Electric Beaker”. Percussioni in “Dali”, sempre poco usate dagli OGOGO e l’ascolto francamente ci guadagna. Il pezzo più regolare ed orecchiabile dell’album (se così possiamo dire) è il chitarristico “The Love OGOGO”, per il resto la ricerca continua fino la fine.
Non ho molto altro da aggiungere, in quanto tutto quello che si sente è davvero di difficile descrizione. Assolutamente un disco da consigliare a tutti coloro che amano stupire ed essere stupiti, quelli che sono stanchi della musica odierna e che vogliono farsi un trip sonoro. Sballarsi con la musica di OGOGO è semplicissimo, basta chiudere gli occhi ed ascoltare cosa ci rappresenta. Ma attenzione… ci vuole stomaco! MS



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