Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 23 febbraio 2019

Baro


BARO – Prog-Jets “Lucillo & Giada” - “Topic Würlenio”
Andromeda Relix
Distribuzione G.T. Music
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: cd – 2019


L’Andromeda Relix spesso pone l’attenzione su lavori che nel tempo non hanno avuto per qualsiasi tipo di motivo le giuste considerazioni, se non addirittura privati dell’uscita discografica. Una ricerca meticolosa e coraggiosa che molto spesso stupisce nel risultato. Capita che alcuni gruppi escono con un lavoro nel momento sbagliato, ad esempio esordire con il Progressive Rock nei primi anni ’80 è quantomeno penalizzante visto che il genere alla fine dei ’70 tira i remi in barca. Ma se qualcosa è valido lo è sempre, indipendentemente dall’anno o dalle mode.
Detto questo entriamo nel mondo di Alberto Molesini in arte Baro, bassista e polistrumentista, cantante e compositore. Negli anni ’70 ha fatto parte del gruppo La Sintesi, musicisti estimatori di band come King Crimson e Yes per le sonorità. Dal 2004 suona e scrive con la band Marygold, autrice anche dell’ottimo “One Light Year” del 2017.
Nel tempo Baro sente l’esigenza di poter dare voce a quei lavori di gioventù che poco hanno visto luce, escluso “Topic Würlenio” del 1983 pubblicato in vinile su una compilation di Radio Studio 94. Una veste nuova, ri-arrangiata, ad iniziare dal primo cd che si intitola “Lucillo & Giada”, opera Rock del 1980. Esso è un unico brano di quarantaquattro minuti suddiviso in quattro scene, un concept che parla di fantapolitica con spunti anche autobiografici.
Qui risiedono tutti i requisiti che fanno del Progressive Rock un genere a tratti sinfonico ed epico, con annessi cambi di umore e di tempo. Riesco a cogliere alcuni passaggi vocali cari a gruppi nostrani come i Giganti di “Terra In Bocca” o i New Trolls e un motivo di base che si stampa immediatamente in testa, perché la musica di Baro è altamente orecchiabile e d’effetto. Nel corso del disco, l’artista si avvale della collaborazione di special guest che rispondono al nome di Massimo Basaglia (chitarra), Gigi Murari (batteria), Paolo Zanella (tastiere) ed Elena Cipriani (voce).
La suite “Lucillo & Giada” è un grande volo pindarico, pane per il Prog fans più incallito, gli anni ’70 sono prerogativa, ma anche il fatto che gli ’80 sono arrivati, così il New Prog sta covando e qualche prototipo di passaggio lo si avverte. Ovviamente non mancano (specie in alcune chitarre) i passaggi alla Genesis, immancabili maestri del genere sinfonico in esame.
Sarà pure un lavoro di gioventù, ma io personalmente ci sento dentro tanto materiale e ne resto ampiamente soddisfatto e colpito.
Venendo a “Topic Würlenio” la cosa che risalta maggiormente è proprio il fatto che gli anni ’80 sono arrivati in pieno, il suono ne è spia. Il disco è suddiviso in nove tracce. L’intro di tastiere dal titolo “Mosaico D’Uomo” irrora l’ascoltatore di suoni epici e ridondanti conducendolo a “Tracce Di Un’Avventura”. Il basso gioca come sempre nella musica di Baro un ruolo quasi centrale, sciolinando riff e melodie dal suono caldo e pieno. Le parti strumentali sono sempre di grande effetto e mettono in evidenza le capacità compositive di Molesini. Belle le fughe  come in “Ach The Stomach Contraction”. Buoni gli arrangiamenti, musica curata nei particolari, suoni che fanno da controcanto al refrain principale completano il sound in maniera importante.
Baro gioca anche con grazia su certi passaggi strumentali, con rispetto delle melodie e buone idee, ascoltate “Chiare Gocce Di Pioggia” per credere.
Ottima la title track “Topic Würlenio”, così la conclusiva “Mosaico D’Uomo”. Simpatica nella costa della cover del cd la frase che richiama i Beatles (volutamente o no, non saprei) “Baro… With A Great Help From His Friends”.
Questo doppio lavoro di Baro sa dunque elargire molte emozioni, care a chi è intenditore di questa musica, dategli una possibilità e non ve ne pentirete. MS

2 commenti:

  1. Confermo di aver parafrasato i Beatles. E ringrazio Max Salari per l'ascolto attento e, naturalmente, per l'apprezzamento che costituisce per me una grande conferma.

    RispondiElimina
  2. Ciao Alberto! Grazie per avermi tolto il dubbio. ;-) Complimenti per il tuo doppio lavoro e onorato di averti nel mio blog.

    RispondiElimina