Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 12 maggio 2013

Idea Ostile

IDEA OSTILE - …Destabilizzazione in corso….
Videoradio – Jester Sound
Genere: Dark Rock
Supporto: cd – 2009


Oscurità, malinconia e sensibilità, finalmente un sound differente, un nuovo modo di affrontare l’argomento Dark e questa volta sono degli Italiani a proporcelo. Si chiamano Idea Ostile e si formano nel 2002. I testi sono introspettivi e profondi, rimarcati da una sonorità assolutamente personale, grazie al violino di Daniele Bortoluz ed ai due bassi (si, avete capito bene, due), quelli a quattro ed a sei corde di Massimo Longo ed Ervin Bez.
Questo ensamble, completato da Stefano Funes alla batteria e da Lorenzo “Lollo” Viale alla voce, ha questo suono profondo ed immaginate di prendere i Cure, Litfiba, Tool e certa Psichedelia degli anni ’70 e ne avrete una vaga impressione.
Gli Idea Ostile sono di Belluno e Padova, nel 2005 incidono un demo dal titolo “Demo 2005” per poi partecipare e vincere anche alcune manifestazioni sonore, come nel 2007 al Castello Live Contest di Valdagno (VI).
Roboante oscurità, il suono criptico lascia solo vagamente spazio a squarci di luce, come in “Scuse Geometriche”, brano strepitoso interpretato vocalmente alla perfezione da un istrionico Lollo Viale.
Ancora più greve la corta “Cul De Sac”, spaventosa nell’incedere e molto “Progressiva” nella struttura. Ci sentiamo persi in questo vicolo cieco. Questa è da preludio al pezzo più interessante del disco, “Taurus”. Ritmica ovviamente in evidenza, sembrano i Litfiba colti da depressione, con un violino lamentevole alla My Dying Bride… davvero un bagno nella pece.
L’artwork è molto curato, con tanto di testi ed il merito va attribuito ad Angelo Feltrin (Desolate Sun). I brani contenuti sono sette per una durata di poco più di 32 minuti, forse unico neo del disco, perché quando ci si fa la bocca, è terminato. Ma questo potrebbe essere anche un pregio, in quanto lascia voglia di attendere nuovi sviluppi. Poi chi dice che è meglio la quantità che la qualità? Certo è che l’oscurità proposta ha un fascino notevole, specialmente ci si diverte all’ascolto vibrante dei due bassi che sfregiano questa tela nera, dove impressa c’è disegnata la nostra fantasia.
Io non ho paura di essere triste, a volte nella vita si ha anche bisogno di meditare, per cui “…Destabilizzazione In Corso….”  potrebbe essere la giusta colonna sonora dei vostri pensieri.
Astenersi  i deboli di carattere, depressione dietro l’angolo. (MS)

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