Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 24 febbraio 2024

Semiramis

SEMIRAMIS - La Fine Non Esiste
VM / BFT
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: cd / Digital – 2024




E’ proprio vero, la fine non esiste, la considerazione è comprovata dalla storica band romana Semiramis, che dopo cinquanta anni dall’uscita del loro unico album “Dedicato A Frazz” (Trident – 1973), prosegue il cammino sonoro da dove l’hanno lasciato.
Un solo disco ma incastonato nell’albo dei grandi classici del Rock Progressivo Italiano. Nonostante l’allora giovane età, la band capitanata da Paolo Faenza (batteria, vibrafono) e dai fratelli Zarrillo, Michele e Maurizio, compone un Rock in bilico fra lo sperimentale, il sound mediterraneo e il classico Prog proveniente dai maestri inglesi. Quest’album è croce e delizia per i collezionisti, poiché la prima stampa ha raggiunto costi davvero proibitivi, per fortuna oggi con internet si ha la possibilità di ascoltare tutto o reperire ristampe a prezzi decisamente abbordabili.
Nel 2013 a sorpresa i Semiramis si ritrovano, e nel 2017 registrano “Frazz Live”, un fulmine a ciel sereno che lascia presagire una ritrovata vena artistica che potrebbe sfociare in voglia di comporre nuovo materiale. La certezza non c’è, tanto è vero che passano ben sei anni dopo la momentanea illusione, ma per nostra fortuna la riunione risulta essere galeotta.
Muta tuttavia la formazione, sempre con Faenza in cattedra supportato da ottimi artisti del circuito Progressivo romano come Ivo Mileto (basso), Emanuele Barco (chitarre elettriche), Marco Palma (chitarre acustiche), Giovanni Barco (voce), e Daniele Sorrenti (tastiere, organi, synth, flauto).
“Dedicato A Frazz” è un concept album, “La Fine Non Esiste” ci va vicino, perché l’argomento è unico riguardante la possibilità di osare, l’andare oltre la normalità, ma nei sei brani che compongono il disco i personaggi e le storie sono differenti fra loro. Un messaggio positivo che ci spinge a dare sempre il meglio di noi stessi e oltre.
L’opera in questione è cantata in italiano e si apre con “In Quel Secondo Regno” dall’incedere Hard Prog solo in apparenza, perché in breve successione si denotano accenni di Gentle Giant e Orme. Buona è la prova vocale di Barco, altresì non si può rimanere indifferenti dinanzi all’assolo della chitarra elettrica. Un pezzo che da solo racconta un decennio di stile sonoro, e lo fa con visione moderna, in un perfetto equilibrio fra passato e presente.
“Cacciatore Di Ansie” attraverso il suono del pianoforte, apre ad arie dall’ampio respiro, la tecnica dei componenti si pone in vetrina grazie a cambi umorali, comunque attenta a non perdersi in inutili elucubrazioni. Narrazione e parti cantate impreziosiscono le melodie. Il finale sfocia nel Neo Prog stile IQ.
Una dolce aria di tastiere inizia “Donna Dalle Ali D’Acciaio” per poi inoltrarsi nella formula canzone semplice e immediata. Tanti anni ’70 e sentieri adiacenti ai Pooh nella memoria di chi ascolta. Segue “Non Chiedere A Un Dio”, un mix sonoro denso di magia, con assolo altisonante di chitarra elettrica e l’immancabile cambio di tempo.
Con “Tenda Rossa” i tempi dispari si susseguono come da copione Prog, un percorso stilistico dalla spiccata personalità da godere obbligatoriamente ad alto volume.
Il pezzo maggiormente articolato giunge nel finale, “Sua Maestà Il Cuore” è semplicemente un fuoco d’artificio.
Questo, signore e signori, è l’immortale Progressive Rock Italiano, la fine non esiste e non ci sarà mai fino a che esisteranno artisti come i Semiramis. Ai giovani intraprendenti di oggi, consiglio di prendere in mano questo testimone: innamoratevi del volersi bene. MS






Versione Inglese:


SEMIRAMIS – La Fine Non Esiste
VM / BFT
Genre: Italian Progressive Rock
Support: cd / Digital - 2024


It's really true, the end does not exist, the consideration is proven by the historic Roman band Semiramis, which after fifty years since the release of their only album "Dedicato A Frazz" (Trident - 1973), continues the sonic journey from where they left off.
A single record but set in the roll of the great classics of Italian Progressive Rock. In spite of their then young age, the band led by Paolo Faenza (drums, vibraphone) and the Zarrillo brothers, Michele and Maurizio, composes Rock poised between experimental, Mediterranean sound and classic Prog coming from the English masters. This album is a cross and delight for collectors, as the first pressing reached really prohibitive costs, luckily today with the Internet you have the possibility to listen to everything or find reissues at definitely affordable prices.
In 2013, surprisingly, Semiramis found themselves again, and in 2017 they recorded "Frazz Live", a bolt from the blue that hinted at a newfound artistic vein that could result in a desire to compose new material. The certainty is not there, so much so that a good six years pass after the momentary illusion, but fortunately for us, the reunion turns out to be galeactic.
However, the lineup changes, still with Faenza in the chair supported by excellent artists from the Roman Progressive circuit such as Ivo Mileto (bass), Emanuele Barco (electric guitars), Marco Palma (acoustic guitars), Giovanni Barco (vocals), and Daniele Sorrenti (keyboards, organs, synth, flute).
"Dedicato A Frazz" is a concept album, "La Fine Non Esiste" comes close, because the topic is unique concerning the possibility of daring, of going beyond normality, but in the six tracks that make up the album the characters and stories are different from each other. A positive message that urges us to always give our best and beyond.
The work in question is sung in Italian and opens with "In Quel Secondo Regno" with a Hard Prog procession only in appearance, because in short succession hints of Gentle Giant and Orme are denoted. Good is Barco's vocal test, likewise one cannot remain indifferent before the electric guitar solo. A piece that alone tells a decade of sonic style, and does so with modern vision, in a perfect balance between past and present.
"Cacciatore Di Ansie" through the sound of the piano, opens to wide-ranging tunes, the technique of the components is showcased through mood changes, however careful not to get lost in unnecessary lucubration. Narration and singing parts embellish the melodies. The finale blurs into IQ-style Neo Prog.
A sweet air of keyboards begins "Donna Dalle Ali D'Acciaio" and then moves forward into the simple and immediate song formula. Lots of 70s and Pooh-adjacent paths in the listener's memory. This is followed by "Non Chiedere A Un Dio”, a sonic mix thick with magic, with soaring electric guitar solo and the ever-present tempo change.
With "Tenda Rossa”, odd times follow one another as per the Prog script, a stylistic journey with a distinct personality to be enjoyed compulsorily at high volume.
The most articulate piece comes in the finale, "Sua Maestà Il Cuore" is simply a firework.
This, ladies and gentlemen, is the immortal Italian Progressive Rock, the end does not exist and never will as long as artists like Semiramis exist. To the enterprising young people of today, I advise them to take up this baton: fall in love with loving each other. MS

 




2 commenti:

  1. Dopo la sbornia della Réunion dei CCCP, con Ferretti diventato fan della Meloni, ma sul palco si sbandierano bandiere rosse con la falce e martello nel 2024, meglio rituffarsi nelle sonorità immaginifiche e soprattutto coerenti ancora oggi. E che tuffo! Con due straordinari ritorni come L'uovo di Colombo e i Semiramis. A dirla tutta, non ho mai capito perché dopo 50 anni solo ora trovino la necessità di produrre nuova musica, soprattutto nel caso dei Semiramis dopo la morte di Un pilastro come Zarrillo. Al primo ascolto, in verità, non ho sentito un lavoro eccelso, certo paragonarlo con il debutto è un crimine, ma è realmente un concept il capolavoro Dedicato a Frazz? Comunque personalmente trovo questi album di ritorno delle grandi prog band italiane, un po' tutte uguali, certamente con grandi guizzi e passaggi di notevole bellezza, ma alla fine non ci trovo dei veri contenuti artistici (la copertina è pessima) che ti spingano a risentire il disco anche dopo anni. Forse sarà un mio limite, ma oggi chi si va a riascoltare il ritorno del Museo Rosenbach (che non era male) uscito qualche anno fa'. O l'album del Banco senza il maestro di Giacomo alla voce. Ovviamente non denigro queste operazioni, sempre meglio delle canzonette di san Remo o del Rap imperante (purtroppo) di sicuro l'appassionato medio di prog ne è felice, ma musicalmente da parte mia, preferisco una band alle prime armi. La saluto cordialmente.

    RispondiElimina
  2. Diciamo che internet ha ridato fiamma alla brace spenta, oggi si risvegliano in tanti, ma come ho avuto modo di pubblicare nel libro PROGRESSIVE ROCK ITALIANO 1980 - 2013, di risvegli ce ne sono stati molti anche in passato. Tutto questo però se andiamo ad analizzare, è potuto accadere grazie a band moderne, che come salmoni hanno prodotto controcorrente. Lo sforzo di case discografiche come Lizard, Mellow, Ma.Ra.Cash, Black Widow, G.T. Music e poche altre ancora, è comunque incomiabile. Dare fiducia a ragazzi sconosciuti in tempi non favorevoli al Prog ha permesso che il genere non morisse mai. Poi come dicevo, una volta subentrato internet, si è avuta la possibilità di ascoltare di tutto, anche album rari, per cui ecco il risveglio dell'interesse. Concordo sul fatto che comunque è meglio ascoltare vecchie glorie piuttosto che certa musica di oggi.

    RispondiElimina