Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 29 ottobre 2022

Caravaggio

CARAVAGGIO – Caravaggio
I Cuochi Music Company
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: file/cd – 2022




Quante volte navigando nel web ci siamo imbattuti in alcuni gruppi musicali a noi sconosciuti, vuoi perché formatisi solamente di recente, vuoi per la scarsa distribuzione del materiale a volte relegata a semplici file. Internet per questo è un contenitore che apostroferei con il termine “magico”, dove ci si può trovare veramente di tutto e siccome amo ricercare, a volte m’imbatto in piccoli o grandi sorprese sonore.
I Caravaggio, nome assolutamente importante e impegnativo, fanno parte di una di queste sorprese, anche se a memoria ricordo di averli ascoltati nella trasmissione “Prog & Dintorni” dell’attentissimo Gianmaria Zanier di Radio Vertigo One.  Rimango colpito dal brano “Before My Eyes” il quale in me fa scaturire la voglia di ricercare e approfondire la band. Dopo una scrupolosa navigata leggo che Caravaggio è figlio di una band che ha dato al Metal Italiano alcune pagine importanti di musica, gli storici Adramelch scioltisi almeno una decina di anni fa. Vittorio Ballerio (voce) e Fabio Troiani (chitarra) hanno in mente nel 2015 di ricercare anche nel mondo del Progressive Rock e lo fanno circondandosi di validi musicisti come ad esempio il batterista Alessio Del Ben (Quel Che Disse Il Tuono, Wotan) e il bassista Marco Melloni (Pino Scotto). Probabilmente la scelta del nome Caravaggio sta ad accostare la musica proposta a certe immagini, la volontà del gruppo di dare visione alle proprie note con grande maestria, questo è quello che io fantastico, anche perché durante l’ascolto le sensazioni provate mi portano proprio a una fase sinestetica. Il cantato è in lingua inglese, suggerita a Vittorio Ballerio da Tracy Bell, già produttore di “Opus” dei citati Adramelch. L’artwork è per opera di Gianfranco Ferlazzo, “The Front Window” (Voyeur) (serie: “The Adbusters project box”).
Per questo esordio le registrazioni iniziano nel 2018, periodo pre pandemia, per giungere oggi al risultato di dieci canzoni. Il Rock proposto potrebbe sembrare per bontà delle melodie di matrice americana, ma strumentazioni assolutamente mediterranee come la fisarmonica, il flauto, la chitarra ispanica, le nacchere e altre ancora, donano al prodotto una fisionomia completamente differente, accostando la musica a un Prog sia ricercato che folclorico.
Assolutamente valida l’interpretazione delle linee vocali, ma ancora di più lo sono le parti di chitarra elettrica che spesso intraprende assolo davvero espressivi con tanta buona tecnica al seguito.
“Caravaggio” inizia molto bene proprio con “Before My Eyes”, infarcita di buoni arrangiamenti e una personalità ben definita. Vigore e cambi di tempo fanno accostare alcuni frangenti sonori a quelli proposti dai Porcupine Tree, ma Caravaggio ha poco da spartire con la band di Steven Wilson. L’intervento della fisarmonica dona all’ascolto un fascino del tutto particolare. Ricercate scelte vocali in stile anni ‘80 aprono “Not On Me”, canzone spensierata nell’incedere e comunque pregna di sorprese. Quasi un’ora di musica che sembra racchiusa in una manciata di minuti tanto è la scorrevolezza dell’ascolto. Difficile estrapolare solo alcuni brani dal contesto, la validità della proposta è quantomeno omogenea, resto colpito magari dalla dolcezza di “Guernica” dove superlativa è la prova della chitarra acustica oltre a quella interpretativa di Ballerio. Da sottolineare la cover di “Fix You” dei Coldplay con l’ospite Courtney Swain, di carattere e rispettosa. Altro ospite è Antonio Zambrini e il suo flauto nella conclusiva “Life Watching”.
“Caravaggio” è semplicemente un disco molto gradevole, professionale, ispirato e solare dove le belle melodie sono il pennello, la tecnica la tavolozza e la nostra mente la tela. Buona visione. MS







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