Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 4 luglio 2020

Apogee

APOGEE – Endurance Of The Obsolete
Progressive Promotion Records
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Crossover Prog
Supporto: cd – 2020



Mi sento in dovere ad apertura di recensione, di confessare che per Apogee  personalmente ho sempre avuto stima. Arne Schäfer è l’ideatore di questo progetto one man band, cofondatore dell’eccellente band Versus-X ispirato anche dalla musica dei connazionali RPWL e Sylvan. Chi segue questa scena sarà sicuramente colpito da questi grandi nomi. Con “Endurance Of The Obsolete” raggiunge il ragguardevole traguardo del decimo album da studio. Il primo “The Border Of Awareness” risale al 1995. Tutta la discografia staziona ad alti livelli, anche sperimentali e spesso vicino al mondo dei Van Der Graaf Generator. Ricerca, tempi dispari, arrangiamenti importanti, il tutto sempre supportato da una qualità sonora eccellente.
L’amore per il Progressive Rock da parte di Arne è totale,  cura anche dei particolari e rispetto per la storia, in questo ultimo lavoro si presentano anche molte sonorità care ai Gentle Giant. L’artwork a cura di Bernd Webler è molto curato, anche nel libretto interno che rappresenta il tema trattato dei nostri tempi: l’inquinamento. Con Arne (tutti gli strumenti) suona alla batteria Eberhard Graef. Sei i brani contenuti di cui tre mini suite.
Resto già appagato all’ascolto di “Interpretation”, perché anch’io sono un vecchio amante del Prog e avendo conosciuto i fasti del genere so a che livello stiamo viaggiando. Ascoltare i cori polifonici in stile Gentle Giant mi fa solo che piacere oltre che rimandarmi con la mente indietro nel tempo. Eppure la musica incredibilmente ha un qualcosa di moderno. La chitarra elettrica si lancia in un bell’assolo, a tratti evocando Hackett (Genesis) e in altri momenti con propria personalità. Probabilmente proprio questo connubio è la carta vincente del disco che già vi dico che è da avere, ossia l’alternanza storia/personalità moderna.
I quasi sei minuti di “Waiting For The Dawn” si aprono proprio alla Genesis, con un arpeggio atavico, la voce è perfetta interprete dei testi, i quali ci ricordano che per troppo tempo l’uomo ha ignorato l’appello dei scienziati nei confronti dell’inquinamento e del surriscaldamento del globo. La ballata potrebbe benissimo risiedere nella discografia dei Pendragon. Il suono della chitarra è perfetto, sembra di trovarsela proprio dentro la stanza avanti a noi.
La prima mini suite è la title track “Endurance Of The Obsolete”, e annette al proprio interno tutto ciò che il Prog ha raccontato per decenni, mentre la chitarra ancora una volta sale in cattedra.
“Spirits Disengage” è un brano Neo Prog dal profumo anni ’80, più semplice e diretto rispetto al materiale ascoltato sino ad ora, ma non per questo da considerarsi minore. Nel refrain fanno capolino addirittura i Beatles. Il finale è sinfonico e chitarristico. “The Complex Extensive Way” come tutte le suite prende la rincorsa per poi lanciarsi nei numerosi ed immancabili cambi di tempo. Qualche reminiscenza Marillion era Fish si propaga di tanto in tanto nel corso del brano. Il disco si conclude con la canzone più lunga grazie ai quasi 17 minuti di durata, con eleganza e consapevolezza dei propri mezzi.
Proprio per questo immagino il nome Apogee è incastonato nel sapere. Da avere. MS


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