Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 19 gennaio 2020

Aleco


ALECO – L’Ultima Generazione Felice
Music Force
Distribuzione: Egea Music
Genere: Cantautore
Supporto: cd – 2020


La musica è contagiosa come una risata, ma per esserlo deve prima di tutto essere spontanea. Se si diverte chi la compone ed interpreta, il piacere ed il divertimento vengono immediatamente recepiti da chi l’ascolta. Questo discorso è valido per tutti i generi musicali.
Ci sono molti artisti oggi che hanno voglia di comunicare al mondo il proprio stato, il pensiero, manifestare il proprio essere ed uno di questi giovani emergenti ha il nome di Aleco. Non nascondo che per me scoprirlo è stata una sorpresa, in quanto non informato su questa sua passione, vedo che dietro al nome Aleco si cela Alessandro Carletti Orsini, produttore della Music Force. Il giovane cantautore e produttore cresce ascoltando Venditti e tanta musica degli anni ’80, così con i film dello stesso periodo, soprattutto quelli comici che riguardano il mare e le belle donne, non a caso il titolo dell’album “L’Ultima Generazione Felice” è proprio estrapolato da una frase di “Giochi D’Estate” del 1984 con l’immancabile Massimo Ciavarro. Questa spensieratezza, la voglia di star bene e condividere i bei momenti, vengono fotografati nella musica di Aleco.
Un disco che ben si presenta con un libretto di sedici pagine contenete foto, i testi e l’ispirazione descritta dall’autore stesso del concept dedicato a Sabina e all’amore. Dieci le canzoni per un totale di circa trentatré minuti di musica.
Si comincia subito con un tormentone, la title track “L’Ultima Generazione Felice” del quale viene girato anche un simpaticissimo video al mare, fra spiaggia e belle donne. Il contesto è perfetto per fare un salto nel tempo, gli anni ’80 sono qui. Difficile togliersi dalla testa il famigerato “Na, Na, Na, Na”, la canzone funziona per la sua semplicità e questo paga. Paradossalmente una delle cose più “difficili” da realizzare in senso generale nella vita sono quelle “semplici”, coloro che portano ad un risultato certo. Diretti all’obbiettivo senza fare troppe curve, in questo brano Aleco ci riesce perfettamente e si coadiuva della voce di Sofia Dessi.
L’amore per Venditti e per quel certo tipo di cantautorato fuoriesce dalla delicata “Arrivo Per Cena”, canzone prettamente incastonata nel dna italico.
Nel disco ci sono anche tre brevi intervalli musicali, “Quel Pizzico (Intervallo)” voce e chitarra che  ricorda Francesco De Gregori, Alessandro Smettila (Mezzovallo)” e “Tutto Finisce Così (Finevallo)”, dal sapore anni ‘70.
Sembra di sentire il caldo cocente sotto i piedi in spiaggia mentre si raggiunge il Jukebox che sta mandando “Ma Che Bella L’Estate”, canzone ancora una volta semplice, allegra ed orecchiabile. L’intervento vocale di Chiara Falasca sia di accompagnamento che in fase Rap, esalta il brano.
“Almost Jazz” ci mostra un Aleco più “dotto” in una sorta di vetrina in cui palesa altre influenze musicali, un mix fra Sergio Caputo e Francesco De Gregori.
“E Così Nacque Roma” cantata in dialetto è l’ennesima dedica a questa stupenda capitale che tanto ha dato al genere umano e a Sabina, l’amore ben si evidenzia fra le righe. Compare anche un assolo finale di chitarra. “Tutti I Tuoi Sbagli” prosegue sul binario, fra il malinconico e il sentimento profondo.
Il disco si conclude con “Una Panchina Di Montagna”, uno dei brani che più mi hanno colpito per semplicità ed eleganza, quasi una ballata alla Supertramp.
L’impeto ruspante del piacere sonoro, la voglia di fare e di esternare tutto l’amore per la musica può anche portare a qualche pecca dettata dall’inesperienza, ma con il tempo l’impeto può venire domato, mentre il talento ha spazio di crescita. Una cosa è certa, Orsini ci ha fatto una bellissima sorpresa e non si può che applaudire alla vena compositiva. Non è semplice trovare quelle poche note messe in croce per avere un tormentone di successo, anche perché se tutti i musicisti avessero questa chiave di volta, sarebbero tutti ricchi e famosi, ma così non è. Un motivo ci sarà pure.
“L’Ultima Generazione Felice” lascia adito anche a diverse interpretazioni, può avere un significato negativo, una sorta di constatazione rassegnata per l’accaduto in Italia, oppure positivo, ossia di sprono per le future generazioni a rialzare la testa.
Aleco nel fare questo disco si è divertito, anche noi ad ascoltarlo e poi diciamola tutta, “Ma Che Bella L’Estate”! MS

Come reperirlo: Il disco è ordinabile su Amazon.

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