PAOLOPARòN – Vinacce (Canzoni Per
Inadeguati)
Music
Force /Toks Records
Genere:
Cantautore / Folk Rock
Supporto: cd – 2018
L’importanza
di giocare con la musica. Paolo Paròn è un polistrumentista, autore e
compositore che ha alle spalle lavori di laboratorio musicale oltre che di
teatro, abbinati all’improvvisazione e alla creatività. Tutto questo porta ad
avere una determinata personalità e una voglia di esprimersi più marcata.
“Vinacce”
esce dopo l’esordio in ep datato 2012 dal titolo omonimo e qui di carne al
fuoco ce n’è davvero tanta. Mi rivolgo soprattutto ai cultori di alcuna musica
come il Rock Progressivo, oppure al cantautorato italiano degli anni ’70, ma
quello più cerebrale e sentito, di grandi autori come Lolli o Mauro Pelosi.
Il
disco si presenta in una confezione cartonata accompagnata da un esaustivo
libretto in cui si possono leggere i testi, punto forte del nostro cantautore.
“Vinacce”
è formato da undici canzoni, mentre con Paolo suonano Roberto Amadeo (basso,
contrabbasso), Stefano Bragagnolo (batteria), Jvan Moda (computer, rumori),
Denis Bosa (violino), Luca Marian (viola), Giacomo Franzon (contrabbasso) e
Alice Gaspardo (trombone).
In
“Mani Adatte” l’approccio mi fa tornare alla mente certi lavori di Lucio Dalla
degli anni ’70 e buono
è l’approccio vocale non scontato e perentorio, così la metrica delle liriche. Nelle
canzoni di Paoloparòn l’interpretazione gioca un ruolo fondamentale, serve
malleabilità a seconda delle esigenze del pezzo, ma soprattutto dei testi.
Questo lo potete assimilare anche dall’ascolto di “L’Allegro Caos Dello
Scolapiatti” dove interessante è anche
l’accompagnamento dei fiati di Alice Gaspardo ad impreziosire. Fuoriesce
il cantautorato più datato in “Un Disegno”, ma rivisitato dalla personalità
dell’artista il quale ci aggiunge un pezzo di tastiere che farà la gioia di
molti rockettari. La musica si placa con la riflessiva “Amleto 1999”, chitarra
e voce per poi crescere in enfasi e sonorità. Fuoriesce il lato più giocoso e
divertente in stile Stefano Rosso in “La Domenica Del Supermercato”, chi non ha
passato almeno una volta nella vita quelle sensazioni descritte nel brano con
il carello nelle mani? Breve momento elettrico e Rock con “Le Ore D’Estate” per
poi ritornare nei sentieri storici del genere con la title track “Vinacce” ed
il profumo dei filari. Interrogativi psicologici in “Lo Chiedo A Te” e la
scuola degli anni ’70 si presenta ancora una volta all’ascolto, questa volta ci
aggiungerei alcuni stilemi alla De Andrè.
“Ai
Tempi Delle Chat” è fra le mie preferite, delicatezza e profondità fra arpeggi
e buone modulazioni. C’è spazio ancora per un frangente Rock dal titolo “Via
Bertaldia Blues” e per la conclusiva “Seasons (A Silly Indie Song)” cantata in
inglese e in stile Folk.
Paoloparòn
ci lascia questo album di canzoni per pensare e per cantare, in maniera
semplice ma allo stesso tempo ricercata, avendo in esso cura e rispetto per il
cantautorato passato. L’autore mette in
luce i pregi di questo mondo, la passione e la competenza giusta per perseguire
buoni risultati. Con cantautori così la canzone storica italiana può dormire
ancora sonni tranquilli. MS
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