BENY CONTE – Il Ferro E Le Muse
Music
Force / Toks Records
Distribuzione:
Discover
Genere: Cantautore/Musica Popolare
Supporto: cd – 2017
Beny
Conte nasce a Palermo e studia musica ottenendo la Laurea in Discipline della
musica ad indirizzo Etnomusicologico, a seguire in Musicologia e Beni
Culturali. Nel tempo si trasferisce a Pescara dove prosegue gli studi per
laurearsi in Composizione con indirizzo Popular Music, tutto questo per
focalizzare le basi del musicologo, compositore, scrittore e chitarrista Beny
Conte.
Se
desiderate maggiori informazioni riguardo l’artista, avrete di che leggere nel
bellissimo libretto che accompagna il disco. Una confezione cartonata elegante
e dettagliata con foto, testi, info ed altro ancora.
“Il
Ferro E Le Muse” è anche un romanzo di Conte, una storia di mafia e d’amore che
racconta la Sicilia e la sua vita in bilico fra queste due situazioni. I due
prodotti vanno a braccetto, quindi leggere ed ascoltare con tanto di folclore
nazionale come “Vitti ‘Na Crozza” ed inediti scritti dal nostro compositore.
Nei
dieci brani che delineano il percorso, Conte ci prende per mano e con
delicatezza mista a competenza accompagna
l’ascoltatore fra ottimi arrangiamenti e tanta poesia.
“Quannu
Scinni ‘A Notti” ha rispetto della tradizione e del folclore, la musica
italiana che non ha tempo, quella che blocca la sabbia della clessidra.
“L’Isola Di Buonagente” è più rivolta al
cantautorato vero e proprio, con grandi spunti tratti dallo stile di Ivano
Fossati con aggiunta di delicatezza
Jazz.
“Malìa”
è terra di nessuno, ma non è così, una storia toccante ed intimistica. La
chitarra è spina dorsale del sound Conte, anche se in questo caso i fiati
ricoprono un ruolo importante. La tradizione scritta da Balisteri viene
esaminata in “ La Mafia e Lì Parrini”, la Sicilia nuda avanti a noi.
Da
sottolineare la bellezza cristallina di “Cantu Di La Vicarìa”, ancora una volta
magistralmente arrangiata. Più ritmata “’A Liggi Di Lu Ferru”, perentoria e
senza compromessi. “Come Un Abbraccio (Sikella)”, ritorna a navigare in mari
cantautorali più delicati e riflessivi, mentre “Serenata Alla Terra” torna a
far profumare l’aria di Sicilia. Il disco che accompagna il romanzo si chiude
con “’U Tempu Di Cirasi”, altro pezzo di terra nelle orecchie.
Chiaro
dunque il prodotto analizzato in questa recensione, ben prodotto, suonato ed
arrangiato, un pezzo importante della nostra penisola che in realtà non
sappiamo apprezzare tanto quanto vale, dovremmo farlo di più ed avere maggiore
stima di noi stessi. Bravo Beny Conte. MS
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