DION
BAYMAN – Better Days
Art
Of Melody Music
Distribuzione: Soundtrek
Distributions
Genere: A.O.R.
Supporto: cd – 2018
Il
Rock e l’Hard Rock melodico in senso generale accalappiano l’ascolto al primo
istante. Un piacere per lo spirito e per il corpo ascoltare melodie gradevoli
ed efficaci. Gli anni ’90 ci hanno investito con questo ardore, assieme
all’A.O.R. il suono “radiofonico” e curato di questi dischi, hanno fatto
breccia nei cuori di noi amanti della musica. Come non nominare Bon Jovi,
Richard Marx e Bryan Adams per fare alcuni esempi? Ecco queste sono le
coordinate su cui navigano anche le
canzoni di Dion Bayman, polistrumentista australiano che con Better Days”
giunge al suo quinto suggello da studio.
“Better
Days” è formato da dieci brani ed è accompagnato da un artwork davvero ben
curato e gradevole alla visione, ad opera di Antonella “Aeglos Art” Astori.
Indovinato il concetto di una porta che apre ad una strada impolverata, un
percorso di vita da affrontare.
Quello
che salta subito all’orecchio è la qualità dell’incisione del disco, davvero
curata e cristallina, un piacere per lo stereo e per chi ancora come me si
ostina ad ascoltare la musica con impianti potenti e non da cellulari o pc.
Come
suona ok, ma quello che suona? Ad iniziare da “Ready For The Real Thing” è
palese, Hard Rock morbido ben arrangiato, con coralità ruffiane e ritornello da
cantare. Bayman suona tutti gli strumenti senza strafare, non si lancia in
assolo complessi ma bada al sodo in maniera lineare per dare più risalto alla
canzone.
“Rise
And Fall” con gli interventi di tastiera è pomosa e delicata, radiofonica a
tutti gli effetti, mentre la title track è più “rocchettara” e ancora una volta
si canta. “The Best Times Of My Life” è un altro potenziale hit e questa è
musica da ascoltare in auto durante un bel viaggio e magari ad alto volume. Colonna
sonora per percorrere la suddetta strada impolverata.
Tanto
cuore e passione scaturiscono dalle note, l’autore e strumentista è ispirato, e
non possono mancare neppure le ballate qui dal titolo di “Leap Of Faith” e “Out
Of Mind Out Of Sight”. Riparte il ritmo, anche in maniera più sostenuta con
“Fallin’ For You”, canzone dai numerosi deja vu, ma perfetta. “Pieces” è un
pezzo cotonato, ciondolante nell’esibizione e gli anni ’90 ci travolgono in
pieno volto (Bon Jovi docet). “Cold” prosegue il concetto” mentre “If I Could”
chiude l’album in modo che l’ascoltatore non possa che rimanerene soddisfatto.
Se
dovessi trovare un difetto a questo lavoro, potrei ricercarlo nell’assenza di
importanti assolo che potrebbero spezzare l’ascolto e di conseguenza il troppo
cantato, anche se so bene che è il genere stesso che lo richiede.
“Batter
Day” è un disco che suona bene, altrettanto eseguito e con melodie centrate,
chi ama questo stile musicale di certo troverà pane per i propri denti e
sappiamo bene che l’appetito vien mangiando. MS
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