AKROTERION
– Decay Of Civilization
Andromeda
Relix
Distribuzione: G.T.Music
Genere: Black Metal
Supporto: cd – 2018
Siamo
al cospetto di un Black Metal fulminante, di vecchia scuola, con elementi Doom
, Thrash Metal e Hardcore Punk.
Come
dicevo la one man band oggi è un trio e a completarlo ci sono BP Gjallar (voce,
chitarre, basso, sintetizzatori) e Francisco Verano (batteria).
Una
colata lavica di pece nera si sbrodola
su di noi ad iniziare dal brano “Initiatory Death”, in esso comunque cambi di
tempo e cantato sporco.
Tanta
drammaticità a seguire, ma anche sprazzi di ampio respiro come in “Blood
Libel”, qui la voce alterna parti sporche a parti pulite. Quello che convince e
prende l’ascolto è l’incedere con assolo di chitarra gradevoli e non sempre
necessariamente violenti. L’inizio di “Red Dawn Under A Chemical Sky” è
ipnotico e apocalittico e non lascia
adito a speranze. Più caracollante “Soul Corruption”, frammento fra Doom e
Black Metal. Musica che si stampa facilmente nella mente. “Brains” non
stonerebbe addirittura nella discografia dei Motörhead. Ma è la title track
“Decay Of Civilization” a farla da padrona, qui tutta l’essenza del genere
Black Metal, esibita in maniera impeccabile e furibonda per quasi sette minuti.
A
chiudere c’è “The Gift Of Lady Death”, quasi un sospiro di sollievo, nel suo
modo di essere “progressive”, con un assolo di chitarra pregevole e piccoli
spiragli di luce. Certo Metal di fine anni ’70 scaturisce fra le note. Un vero
piacere all’ascolto.
Questo
secondo lavoro di Akroterion è dunque coraggioso per scelte, per varietà di
situazioni e per tematiche. I più forti di voi avranno già segnato il nome del
trio nel proprio taccuino di viaggio, ma sbrigatevi, perché il disco è stato stampato in sole 150 copie
limitate. MS
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