CYRIL
– The Way Through
Progressive
Promotion Records
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2019
Se
non avete avuto mai modo di ascoltare la musica dei tedeschi Cyril, potete
sempre rimediare cercandovi il primo album datato 2013 dal titolo “Gone Through
Years”, oppure il secondo album “Paralyzed” del 2016 entrambi editi dalla
Progressive Promotion Records. Che musica è? Semplicemente Rock Progressivo
melodico, con brevi influenze Metal.
La
band formata da Manuel Schmid (voce, tastiere), Marek Arnold (tastiere, sax),
Dennis Strassburg (basso), Ralf Dietsch (chitarra), Clemens Litschko (batteria)
e Larry B. (voce), trova la strada per un nuovo concept album, questa volta scritto
dal grande artista Guy Manning (The Tangent, Parallels Or 90 Degrees). Quello
che ne scaturisce si intitola “The Way Through” ed è composto da sette canzoni
tutte di medio/lunga durata. Il disco narra di un paziente in terapia intensiva
tra la vita e la morte, una lotta contro il coma vista da un mondo parallelo.
La
band si coadiuva dell’ausilio di alcuni special guest, Guy Manning stesso
(narrazione), Andrea Strassburg (voce), Martin Schnella (chitarra) e Robert
brenner (basso).
Il
disco si apre con “The Gate” e quello che risalta al primo ascolto è l’ottima
qualità sonora, cristallina e ben definita.
Il Progressive dei Cyril è semplice e diretto, avvinghiato al Rock e
alla melodia facile, anche se alcuni richiami ai Genesis sono evidenti.
Ovviamente cambi di tempo e di umore si alternano durante il corso dei brani.
Importante nella valenza dell’insieme, il lavoro delle tastiere che fanno da
sottofondo rendendo l’ascolto più pieno e gradevolmente arrangiato.
“My
Own Reflection” ha dentro di se un insieme di influenze che vanno ricercate
anche negli anni ’90, nel New Prog e in certo AOR. Un solo di sax spacca in due
il brano molto orecchiabile, dandogli una marcia in più, per sorprendere spesso
basta la semplicità. I crescendo finali funzionano sempre, così il brano resta già
uno dei momenti più interessanti del disco. Arpeggio di chitarra e tastiere
aprono “First Love (A Lullaby)”, brano di quasi nove minuti molto popolare
nelle scelte melodiche, anche troppo insistente.
Più
o meno della stessa durata “Get Up High”, canzone con tutti gli ingredienti
Prog al posto giusto con un sound di classe davvero avvenente. Da metà brano
parte uno strumentale ricercato fra chitarre elettriche, tastiere molto
muscoloso e diretto per poi pacarsi come il genere spesso richiede.
New
Prog per “A Sign On The Road”, personalmente ho qualche brivido anni ’80. Una
ballata intensamente armoniosa dal forte pathos. Il cuore Cyril è soffice.
Giochi
di elettronica aprono “The Wasteland – Home Again” e si ritorna a creare
melodie popolari seppur sempre di classe. Il disco si conclude con “The Way
Through?” che da solo vale il prezzo del disco, uno strumentale in crescendo
senza troppi fronzoli, caldo e rilassante.
E’
sempre un piacere ascoltare un disco dei Cyril, chi ama la musica in senso
generale deve dare almeno una opportunità a questa band che sembra non
sbagliare mai un colpo. MS
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