Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 28 settembre 2024

JC Cinel

JC CINEL – Where The River Ends
Andromeda Relix
Distribuzione: Black Widow Records
Genere: Virtuoso – Hard Rock
Supporto: cd – 2024




Nell’underground italico esistono band di buona fattura, che nulla hanno da invidiare a certe straniere. Non tutte però ricevono la giusta attenzione, ma alcune si, una di queste si chiama Wicked Minds, dove JC Cinel ne è il chitarrista.
Autore, cantante, esecutore, JC Cinel è poliedrico sia nell’approccio compositivo sia stilistico, abbracciando differenti stili che variano dall’Hard Rock al Prog passando per il sound orientale.
“Where The River Ends” è il quarto album da solista e l’ottavo in carriera se consideriamo i Wicked Minds e la Jimi Barbiani Band. Sono serviti ben sette anni per realizzare queste dodici canzoni, dentro tutta l’anima e l’amore di JC per la musica in generale e soprattutto una vetrina per la cura dei particolari che impreziosiscono ogni singolo brano.
Il cantato ricopre il punto centrale del progetto, ben studiato e armonico, ma è la musica a far parlare i fatti. Con lui suonano diversi ospiti, Davide Dabusti (chitarra), Andrea Toninelli (chitarra), Daniele Tosca (basso), Marco Lazzarini (batteria), Marcello Baio (batteria), Roberto Tassone (batteria), Paolo “Apollo” Negri (tastiere), e Gianni Grecchi (basso).
“City Lights” trasmette energia solare mista a polvere, quella della strada in cui questa musica prende vita, magari in America. Non distante il concetto per “Oblivion”, un ritmo che farà la gioia degli estimatori di band come Led Zeppelin e Uriah Heep. Spazio anche per il sound Lynyrd Skynyrd con “Feel Like Prisoners”. La ricerca strutturale viene a galla attraverso “Mindmaze/Red-Handed”, un brano che si apre con arpeggi di chitarra per poi passare all’elettrico con eleganza.
C’è anche profumo di passato fra le note, non invasivo ma presente, e poi i riff che ti entrano in testa, quelli che ogni rocker vuole sentire quotidianamente. Si può ballare in “Asylum 22”, un macigno sonoro ruffiano e intrigante come una bella donna che ti fa le moine. Qui i Led Zeppelin sono in cattedra.
Il brano più lungo dell’album con i suoi quasi nove minuti s’intitola “Burning Flame”, ammaliante e a tratti folclorico. I cambi di ritmo hanno la capacità di far volare il tempo, quasi vorremmo non terminassero mai, un poco come succede con alcune suite nel Progressive Rock. Si torna all’Hard Rock tradizionale con “How Far We Shine” e non manca neppure la scena per le doti balistiche di JC Cinel, i tre minuti acustici di “Karakal (Lost In Shangri.la)” sono una finestra per il cuore.
C’è l’Hard & Blues e giunge nella semi ballata “Strangers”, una cura per la melodia davvero notevole. Funzionale anche il ritornello. Effetti aprono “Thank God I Was Alone”, pezzo adrenalinico, dove la voglia di un whiskey parte in automatico.
Martellante “Wich Side Are You On” ed è fra i frangenti più duri dell’album che si conclude con la title track di otto minuti “Where The River”, una vera gemma sonora che fa da riassunto alla carriera di quest’artista da seguire anche in tour che vedrà toccare oltre il nostro paese, anche la Francia, il Belgio, e l’Olanda.
E’ bello imbattersi nel 2024 in un album come questo, perché lascia acceso l’interesse su questo genere che oltre essere immortale è altresì positivo. MS





Versione Inglese:


JC CINEL - Where The River Ends
Andromeda Relix
Distribution: Black Widow Records
Genre: Virtuoso - Hard Rock
Support: cd - 2024


In the Italian underground there are some good bands, which have nothing to envy to some foreign ones. However, not all of them receive the proper attention, but some do; one of them is called Wicked Minds, where JC Cinel is the guitarist.
Author, vocalist, performer, JC Cinel is multifaceted in both compositional and stylistic approach, embracing different styles ranging from Hard Rock to Prog via Eastern sound.
“Where The River Ends” is his fourth solo album and the eighth in his career if we consider Wicked Minds and the Jimi Barbiani Band. It took a good seven years to make these twelve songs, inside all JC's soul and love for music in general and above all a showcase for the attention to detail that embellishes each song.
The singing covers the central point of the project, well-researched and harmonious, but it is the music that does the talking. Several guests play with him, Davide Dabusti (guitar), Andrea Toninelli (guitar), Daniele Tosca (bass), Marco Lazzarini (drums), Marcello Baio (drums), Roberto Tassone (drums), Paolo “Apollo” Negri (keyboards), and Gianni Grecchi (bass).
“City Lights” conveys solar energy mixed with dust, that of the street where this music comes to life, perhaps in America. Not far off is the concept for “Oblivion”, a rhythm that will delight admirers of bands like Led Zeppelin and Uriah Heep. Space is also made for the Lynyrd Skynyrd sound with “Feel Like Prisoners”. Structural research comes to the surface through “Mindmaze/Red-Handed”, a song that opens with guitar arpeggios and then elegantly switches to electric.
There is also a scent of the past among the notes, unobtrusive but present, and then the riffs that get into your head, the ones every rocker wants to hear daily. You can dance along to “Asylum 22”, a sonic boulder as pandering and intriguing as a beautiful woman mooning you. Here Led Zeppelin is in the cathedra.
The longest track on the album at nearly nine minutes is titled “Burning Flame”, bewitching and at times folkloric. The tempo changes have the ability to make time fly, almost wishing they would never end, a little like what happens with some suites in Progressive Rock. It's back to traditional Hard Rock with “How Far We Shine”, and there's no shortage of scene for JC Cinel's ballistic prowess either; the three-minute acoustic “Karakal (Lost In Shangri.la)” is a window to the heart.
There is Hard & Blues and it comes in the semi-ballad “Strangers,” a truly remarkable care for melody. The chorus is also functional. Effects open “Thank God I Was Alone”, an adrenaline-fueled piece where the craving for a whiskey starts automatically.
Hammering “Wich Side Are You On” and it is among the hardest bangs of the album that ends with the eight-minute title track “Where The River”, a true sonic gem that sums up this artist's career to follow also on tour that will see besides our country, also touch France, Belgium, and Holland.
It is good to come across an album like this in 2024, because it leaves the interest in this genre that besides being immortal is also positive. MS





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