Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

martedì 26 novembre 2013

Black Mirrors

BLACK MIRRORS – La Vita Sul Serio
Autoproduzione/Fabio “Dandy Bestia” Testoni
Genere: Punk/Rock
Supporto: cd – 2013



C’è differenza fra un pollo d’allevamento ed uno ruspante? C’è differenza fra il vino industriale ed il casareccio? Se avete dubbi in riguardo, oppure preferite i primi, per voi la recensione può terminare anche qui perché neppure i Black Mirrors fanno per voi.
Vi starete chiedendo se questa è una recensione musicale o culinaria, vi rispondo musicale, anche se non crediate che ci sia molta differenza. La musica in effetti ha un gusto, qualunque il genere sia, ha anche un modo di essere…ha una storia, quella preconfezionata invece non ce l’ha. E se faccio il nome di Fabio “Dandy Bestia” Testoni? Ecco che a molti di voi torna in mente il gruppo demenziale Punk, Rock e molto altro ancora, degli Skiantos e non solo (Dalla, Berti, Stadio). Negli anni ‘70/80 gli Skiantos hanno raccontato tante storie divertenti e di anticonformismo di rottura sociale tutte vere, cioè spinte dalla voglia di essere e di fare musica per il corpo. Testoni è il chitarrista co-fondatore con Freak Antoni degli Skiantos e viene a conoscenza di questo gruppo prettamente marchigiano, soprattutto della zona Fabrianese, cogliendo in loro l’essere ruspanti e li produce!
La storia che i Black Mirrors hanno alle spalle è annosa, si va a pescare alla fine degli anni ’70 fra amici e cantine, solo voglia di strimpellare e di stare assieme con l’amore per una band che da questi solchi esce sbrodolante in ogni dove, i mitici Clash. Oggi alla reunion  i Black Mirrors si ritrovano con Andrea Morbi alla batteria, Francois Belocq al basso, Gabriele “Cats” Gatti alla chitarra e cori e Giorgio “Camel” Tinelli alla voce per lasciare un segno, un ricordo, una sorta di riassunto delle puntate precedenti. In “La Vita Sul Serio” esiste la loro storia, l’ironia e la sagacia che li rende liberi e solari.
Ed è proprio il brano “La Vita Sul Serio” ad aprire il disco, la storia di Leonel Rugama, da venditore di tortillas a Sandinista. Non arrendersi al nemico dittatore Somoza, ma fronteggiarlo spavaldamente al grido “Che si arrenda tua madre”. Argomento Sandinista caro appunto ai già citati Clash, anche se le sonorità qui sono più riconducibili ad altri maestri di questo genere, i Ramones. Invece richiamando un inno del Punk “Anarchy In The UK”, i Black Mirrors si adattano nei testi al Vaticano con “Anarchy In VK”. Di questo brano, possiamo godere anche della versione in DUB, nella traccia conclusiva come bonus track, davvero una hit!
L’arma vincente di questo sound è l’immediatezza e la semplicità in cui tutto si svolge. Non esistono particolari tecnicismi, ma tanta compattezza e quei brevi solo strumentali di chitarra spezzano l’ascolto. Venendo all’attualità, ci facciamo due risate con la bella scappata dell’ex ministro Elsa Fornero nel brano “Choosy”, qui analizzata a dovere. Ritornello indovinato e facile da memorizzare sin dal primo ascolto. Polvere, bombe e sangue su “Gaza”, terra rubata, canzone più Rock che Punk rispetto quanto ascoltato sino ad ora.
In “Stalingrado” nel solo di chitarra c’è come ospite Dandy Bestia, canzone rivisitata del gruppo Stormy Six datato 1975, mentre “Il Treno”…corre, con una ottima interpretazione da parte di Tinelli. Ascoltiamo anche cantata in lingua argentina “Jodanse”, perché la nazione qui viene trattata parlando della crisi economica del 2001 e della sua restrizione. La musica ancora una volta è vicina allo stile Ramones. Venendo alle bonus track, ascoltiamo brani scritti nei primi anni ’80 dalla band, quando nella formazione risiede anche Paolo “Rox” Rossi, si può dire che la breve ”Keep On To The Left” ha un groove che trascina. “God Save Rock And Roll” vede nuovamente Dandy Bestia come ospite alla chitarra, mentre il pezzo potrebbe benissimo uscire dalla discografia dei Rolling Stones. Una citazione anche per il buon artwork a cura di Orazio Metello Orsini ed una chicca, la stella che risiede nel logo della band è stata disegnata a Bologna nel 1999 da Joe Strummer (Clash)!

In definitiva questo album è frutto di voglia di divertimento, sincerità e di pensiero. Richiedetelo anche su https://www.facebook.com/BlackMirrors e vedrete che passerete una buona mezz’ora in allegria con della simpatica musica. (MS)

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