Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 4 gennaio 2025

Pendragon

PENDRAGON – The Masquerade Overture
Toff Records
Genere : New Prog
Supporto: 2lp – 2013 (1996)



Se ritorna di moda il genere Progressive Rock, non vedo come non possa ritornare altresì il New Prog. Infatti, in questi ultimi anni attorno a tutto questo c’è fermento, un fulgore che non si nota dalla metà degli anni ’90. Scattano anche operazioni come questa, se volete definirla “commerciale”, non vi sbagliate per nulla, ma anche necessaria, in quanto certi gioielli è giusto che vadano rispolverati di tanto in tanto. Anche perché poi non esiste copia vinilica dell’originale.
“The Masquerade Overture” è un album di mezzo per la carriera dei Pendragon, band inglese del periodo New Prog anni ’80 assieme a Marillion, IQ, Pallas e 12th Night giusto per fare alcuni nomi. Dico un album di mezzo perché è il punto massimo di un trio di cd iniziato nel 1991 con “The World”, a sua volta terzo album in studio della band. Un album che a metà carriera porta il quartetto di Nick Barret (voce e chitarra) al punto massimo di popolarità.
La musica come il genere detta, s’ispira a Genesis e Pink Floyd, questi ultimi in special modo nel suono della chitarra. Le tastiere di Clive Nolan fanno più che da tappeto sonoro, sono mastodontiche, il Mellotron parla, seguono melodie di facile memorizzazione e gradevoli. La ritmica di Fudge Smith (batteria) e Peter Gee (basso), pur senza strafare è ottima conduttrice della storia. Vogliamo poi parlare della copertina di Simon Williams? Chi non conosce i Pendragon ma guarda l’illustrazione del disco sa già dove il contenuto va a parare, grazie al suo naif.
L’operazione della Toff Records di ristampare in doppio vinile questo capolavoro, allegandoci addirittura l’ep “As Good As Gold” è piacevole per molti sensi: Per le orecchie, dove il suono ripulito esalta di più la fase ritmica rispetto l’originale. Per gli occhi, finalmente si può godere dell’artwork di Williams a grandezza decente, con tanto di testi e disegni. Per l’olfatto, dove ogni amante del vinile riesce a capire dove vado a parare con quello che scaturisce all’apertura del lp incellofanato, il profumo della stampa è per noi nostalgici un fulcro fondamentale.
Vi devo ricordare le canzoni? Dite che serve? Chi conosce già sa, e quindi si annoierebbe a leggere, mentre a chi non conosce…Beh, posso dire che “Paintbox” è un crescendo sonoro contenete assolo importanti, dove Genesis e Pink Floyd fondono i rispettivi DNA. Posso dirvi che “Master Of Illusion” sfiora il plagio negli assolo alla David Gilmour con tanto di cori femminili alla Pink Floyd, altro non voglio svelare, motivo in più per conoscere questo disco, questa band ma soprattutto questo genere che troppo spesso leggendo in giro vedo declassificato come un Prog di seconda mano, invece da esso scaturiscono grandi emozioni perché le melodie giocano un ruolo importante, non bisogna necessariamente ogni volta far vedere i muscoli, il Prog non è sempre e obbligatoriamente complicato. Godetene. MS







Versione Inglese:



PENDRAGON - The Masquerade Overture
Toff Records
Genre : New Prog
Support : 2lp - 2013 (1996)
 
If the Progressive Rock genre is coming back into fashion, I don't see how New Prog can't come back as well. In fact, there is a buzz around it in recent years, a glow not seen since the mid-1990s. They also trigger operations like this, if you want to call it “commercial”, you are not wrong at all, but also necessary, as certain gems are right to be dusted off from time to time. Not least because then there is no vinyl copy of the original.
“The Masquerade Overture” is a middle album for the career of Pendragon, a British band of the 1980s New Prog period along with Marillion, IQ, Pallas and 12th Night just to name a few. I say a middle album because it is the high point of a trio of CDs that began in 1991 with “The World”, itself the band's third studio album. A mid-career album that brings Nick Barret's (vocals and guitar) quartet to the high point of popularity.
The music as the genre dictates is inspired by Genesis and Pink Floyd, the latter especially in the guitar sound. Clive Nolan's keyboards do more than carpet the sound, they are mammoth, the Mellotron speaks, they follow melodies that are easy to memorize and pleasing.
The rhythmic playing of Fudge Smith (drums) and Peter Gee (bass), while not overdoing it, is excellent conductor of the story. Shall we then talk about the cover art by Simon Williams? Those who do not know Pendragon but look at the album's illustration already know where the content is going, thanks to its naif.
Toff Records' operation of reissuing this masterpiece on double vinyl, even attaching the ep “As Good As Gold” is pleasing for many senses: For the ears, where the cleaned-up sound enhances the rhythm phase more than the original. For the eyes, finally enjoying Williams' decent-sized artwork, complete with lyrics and drawings. For the sense of smell, where any vinyl lover can tell where I'm going with what springs forth upon opening the cellophane-wrapped lp, the scent of the pressing is a key centerpiece for us nostalgics.
Do I need to remind you of the songs? Do you say you need to? Those who already know know, and therefore would be bored reading, while to those who don't know...Well, I can tell you that “Paintbox” is a sonic crescendo containing important solos, where Genesis and Pink Floyd fuse their respective DNAs. I can tell you that “Master Of Illusion” verges on plagiarism in the David Gilmour-esque solos complete with Pink Floyd-esque female backing vocals, more I don't want to reveal, all the more reason to get to know this record, this band but above all this genre that too often reading around I see declassified as a second-hand Prog, instead great emotions flow from it because melodies play an important role, you don't necessarily have to show your muscles every time, Prog is not always and obligatorily complicated. Enjoy. MS

 


giovedì 2 gennaio 2025

Pepe Maina

PEPE MAINA - Echoes From A Distant Land
Autoproduzione – CD Baby
Genere: Elettronica / Psichedelia / Prog Rock
Supporto: Digital – 2025





Nel circuito elettronico e psichedelico italiano, uno dei nomi più importanti da citare è senza dubbio quello del polistrumentista Pepe Maina.
La sua storia artistica inizia da molto lontano, discograficamente parlando dal 1977 con l’ottimo album “Il Canto Dell'Arpa E Del Flauto”. Frangenti Folk, Prog Rock e Psichedelici si fondono in un amalgama avvolgente, questo stile si ripeterà nel corso della carriera sino ai giorni nostri con l’aggiunta di elettronica. Maina realizza ben trentuno album in studio, questo invidiabile traguardo spetta solamente a chi è davvero un grande artista, soprattutto per la qualità delle opere, tutte interessanti e d’atmosfera. Il nome Pepe Maina probabilmente non è conosciuto ai più a causa del genere intrapreso, di certo non popolare ma espressamente mirato alla musica per la mente e sappiamo bene che, soprattutto di questi tempi, il genere non navighi in buone acque.
Ma il vero artista è questo, nulla piega la sua volontà nell’esprimere quello che è, e soprattutto di mettere a nudo la propria sensibilità.
E come ben rappresenta la copertina dell’album, “Echoes From A Distant Land” è un viaggio fantastico al limite del lisergico, pur restando con i piedi radicati al terreno del Prog Rock, questo soprattutto grazie all’uso del flauto. Certi fattori possono condurre all’inevitabile paragone con gli inglesi Ozric Tentacles, in effetti alcuni punti di congiunzione si possono estrapolare durante l’ascolto, ma anche Deuter, Jade Warrior e Peter Michael Hamel.
Le composizioni sono nove, tutte di media e lunga durata, a iniziare dalla splendida “Snow Eagle”, che da sola vale il prezzo del disco. Qui il mondo di Pepe Maina, si staglia in tutto lo splendore, soprattutto nei momenti delicati accompagnati dal flauto che fa da ponte fra il Folk e il Prog Rock. No, nulla a che vedere con i Jethro Tull, come la mia descrizione potrebbe fare intendere, bensì un sound gentile rivolto soprattutto alle band prima citate.
“Dance Of The Six Planets” apre al mondo lisergico attraverso una ritmica ammaliante impreziosita da suoni etnici. Un ascolto attento e concentrato spedisce l’immaginazione in un mondo incantato e ipnotico.
“A Psychedelic Winter Afternoon” cela nel titolo il paesaggio e le sensazioni di un pomeriggio invernale, leggermente malinconico ma espressamente adatto a scaldare l’animo. Ottimo il lavoro della chitarra elettrica. “Kintsugi” apre alla natura con il canto d’uccelli e una sensazione di pace avvolge la stanza. Non distante “Messages” pondera note in raffinata armonia, mentre “Otto Goes To None” spazia nella Psichedelia più onirica. Il cliché si ripete anche negli ultimi brani in cui la finale title track esplode in tutta la sua magnificenza. 
Questa è musica completamente strumentale, non servono le parole per declamare certe argomentazioni. “Echoes From A Distant Land” potrà essere sicuramente una colonna sonora per le vostre giornate di completo relax, e scoprirete un mondo incantato di colori e forme. MS 







Versione Inglese:


PEPE MAINA - Echoes From A Distant Land
Self-Production - CD Baby
Genre: Electronic / Psychedelia / Prog Rock
Support: Digital - 2025


In the Italian electronic and psychedelic circuit, one of the most important names to mention is undoubtedly that of multi-instrumentalist Pepe Maina.
His artistic history begins far back, discographically speaking since 1977 with the excellent album “Il Canto Dell'Arpa E Del Flauto”. Folk, Prog Rock and Psychedelic bangs come together in an enveloping amalgam, this style will be repeated throughout his career until the present day with the addition of electronics. Maina makes no less than thirty-one studio albums, this enviable achievement belongs only to those who are truly great artists, especially for the quality of the works, all of which are interesting and atmospheric. The name Pepe Maina is probably not known to most because of the genre undertaken, certainly not popular but expressly aimed at music for the mind, and we know well that, especially these days, the genre is not sailing in good waters.
But the true artist is this, nothing bends his will in expressing what he is, and especially to lay bare his sensibility.
And as the album cover well depicts, “Echoes From A Distant Land” is a fantastic journey bordering on lysergic, while remaining with its feet rooted to the Prog Rock ground, this especially thanks to the use of the flute. Certain factors may lead to the inevitable comparison with England's Ozric Tentacles, indeed some points of conjunction can be extrapolated while listening, but also Deuter, Jade Warrior and Peter Michael Hamel.
There are nine compositions, all of medium to long duration, starting with the splendid “Snow Eagle”, which alone is worth the price of the disc. Here the world of Pepe Maina, stands out in all its splendor, especially in the delicate moments accompanied by the flute that acts as a bridge between Folk and Prog Rock. No, nothing to do with Jethro Tull, as my description might imply, but rather a gentle sound aimed especially at the aforementioned bands.
“Dance Of The Six Planets” opens to the lysergic world through bewitching rhythmics embellished with ethnic sounds. Careful and concentrated listening sends the imagination into an enchanted and hypnotic world.
“A Psychedelic Winter Afternoon” conceals in its title the landscape and feelings of a winter afternoon, slightly melancholy but expressly suited to warm the soul. Excellent electric guitar work. “Kintsugi” opens to nature with birdsong and a feeling of peace envelops the room. Not far away “Messages” ponders notes in refined harmony, while “Otto Goes To None” ranges into the most dreamlike psychedelia. The cliché is also repeated in the final tracks in which the final title track explodes in all its magnificence. 
This is completely instrumental music; no words are needed to declaim certain arguments. “Echoes From A Distant Land” can surely be a soundtrack for your days of complete relaxation, and you will discover an enchanted world of colors and shapes. MS