ODAWIN
– Cantrips
Seahorse
Recording
Genere:
Psichedelia / Pop
Supporto:
Digital EP / Spotify - 2024
La
semplicità spesso paga, anche nella musica.
La
comunicazione sonora è un fenomeno difficile da spiegare perché cambia per
ognuno di noi, in base alle esperienze personali e alla sensibilità. Le canzoni
fanno parte della colonna sonora della nostra vita e si fondono a noi lasciando
un segno indelebile. Chi è cresciuto con un certo tipo di musica resta fedele a
essa anche nel tempo e, se sei un artista, ciò va a influenzare ciò che si
compone. Per “semplici” oggi si possono intendere canzoni alla Beatles (per quella
volta però non lo erano di certo!) oppure accordi minimali che vanno a scavare
nell’introspettivo, resta il fatto che tutto ciò che è diretto, arriva al
pubblico più facilmente di opere articolate o logorroiche.
Capita
di imbattersi anche nel 2024 in artisti che fanno della semplicità il proprio
credo, magari anche a loro insaputa, uno di questi è il romano Patrizio
Ottaviani in arte Odawin.
Dal
2016 al 2020 è stato frontman della band Taprobana, di cui ha scritto quasi
tutti i brani da loro pubblicati, incluso l’EP “Dawn”. Successivamente pubblica
il primo EP solista intitolato “The
Untitled
EP” per Wires Records. La ricetta della musica proposta oggi in questo nuovo
lavoro intitolato “Cantrips” è composta di Psichedelia, Beatles, musica
classica e araba per un risultato finale diretto e molto orecchiabile.
L’EP
prodotto da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e registrato ai Big Three Studios,
è formato da quattro canzoni. Suonano con Odawin, Federico Palucci (chitarre, basso, voce), e
Yuri Croscenko (batteria, percussioni). La copertina è per opera di Marcello
Crescenzi.
Ed
è immediatamente “Big Talkin', Small Doin” a mettere in chiaro lo stile dell’autore,
grazie a un giro armonico di pianoforte e voce martellante che si basa su un percorso
storico inerente gli anni ‘60/70 con alcune influenze Beatlesiane.
L’inizio
di “Kata Metron” non si discosta di molto da quanto ascoltato, a differenza che
qui si adoperano tutti gli strumenti, compreso il basso, la batteria oltre che alle immancabili
tastiere e pianoforte. Il brano potrebbe risiedere benissimo nel capolavoro “Magical
Mystery Tour” di Lennon e compagni.
Sale
l’intensità in “Mow-Here”, giocosa e fortemente ritmata fra stop e cambi di
tempo. L’intenzione di Odawin è palese, ed è quella di emozionare con sonorità
passate ma filtrate attraverso la sapienza consapevole di un autore moderno. La
chiusura spetta a “This Is The Way”, canzone dall’ampio respiro in cui vengono
ancora una volta rimarcate tutte le caratteristiche dell’artista.
“Cantrips”
ha il dono di far stare bene, una musica semplice, armoniosa, senza troppi inutili
orpelli, dove l’unico scopo è quello di essere se stessi e dimostrare che il
passato è molto importante. Odawin passa dunque la staffetta dal passato al
presente, il tutto con semplicità a favore del risultato finale assolutamente
gradevole. Ora siamo in attesa di un album ufficiale. MS
Versione Inglese: