Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 30 novembre 2024

Odawin

ODAWIN – Cantrips
Seahorse Recording
Genere: Psichedelia / Pop
Supporto: Digital EP / Spotify - 2024



 



La semplicità spesso paga, anche nella musica.
La comunicazione sonora è un fenomeno difficile da spiegare perché cambia per ognuno di noi, in base alle esperienze personali e alla sensibilità. Le canzoni fanno parte della colonna sonora della nostra vita e si fondono a noi lasciando un segno indelebile. Chi è cresciuto con un certo tipo di musica resta fedele a essa anche nel tempo e, se sei un artista, ciò va a influenzare ciò che si compone. Per “semplici” oggi si possono intendere canzoni alla Beatles (per quella volta però non lo erano di certo!) oppure accordi minimali che vanno a scavare nell’introspettivo, resta il fatto che tutto ciò che è diretto, arriva al pubblico più facilmente di opere articolate o logorroiche.
Capita di imbattersi anche nel 2024 in artisti che fanno della semplicità il proprio credo, magari anche a loro insaputa, uno di questi è il romano Patrizio Ottaviani in arte Odawin.
Dal 2016 al 2020 è stato frontman della band Taprobana, di cui ha scritto quasi tutti i brani da loro pubblicati, incluso l’EP “Dawn”. Successivamente pubblica il primo EP solista intitolato “The
Untitled EP” per Wires Records. La ricetta della musica proposta oggi in questo nuovo lavoro intitolato “Cantrips” è composta di Psichedelia, Beatles, musica classica e araba per un risultato finale diretto e molto orecchiabile.
L’EP prodotto da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e registrato ai Big Three Studios, è formato da quattro canzoni. Suonano con Odawin,  Federico Palucci (chitarre, basso, voce), e Yuri Croscenko (batteria, percussioni). La copertina è per opera di Marcello Crescenzi.
Ed è immediatamente “Big Talkin', Small Doin” a mettere in chiaro lo stile dell’autore, grazie a un giro armonico di pianoforte e voce martellante che si basa su un percorso storico inerente gli anni ‘60/70 con alcune influenze Beatlesiane.
L’inizio di “Kata Metron” non si discosta di molto da quanto ascoltato, a differenza che qui si adoperano tutti gli strumenti, compreso il basso,  la batteria oltre che alle immancabili tastiere e pianoforte. Il brano potrebbe risiedere benissimo nel capolavoro “Magical Mystery Tour” di Lennon e compagni.
Sale l’intensità in “Mow-Here”, giocosa e fortemente ritmata fra stop e cambi di tempo. L’intenzione di Odawin è palese, ed è quella di emozionare con sonorità passate ma filtrate attraverso la sapienza consapevole di un autore moderno. La chiusura spetta a “This Is The Way”, canzone dall’ampio respiro in cui vengono ancora una volta rimarcate tutte le caratteristiche dell’artista.
“Cantrips” ha il dono di far stare bene, una musica semplice, armoniosa, senza troppi inutili orpelli, dove l’unico scopo è quello di essere se stessi e dimostrare che il passato è molto importante. Odawin passa dunque la staffetta dal passato al presente, il tutto con semplicità a favore del risultato finale assolutamente gradevole. Ora siamo in attesa di un album ufficiale. MS






Versione Inglese:


ODAWIN - Cantrips
Seahorse Recording
Genre: Psychedelia / Pop
Support: Digital EP / Spotify - 2024


Simplicity often pays off, even in music.
Sound communication is a difficult phenomenon to explain because it changes for each of us, based on personal experiences and sensibilities. Songs are part of the soundtrack of our lives and merge with us, leaving an indelible mark. Those who grew up with a certain kind of music remain loyal to it even over time, and if you are an artist, this goes to influence what you compose. By “simple” today one can mean Beatles-esque songs (for that time, however, they certainly were not!) or minimal chords that delve into the introspective, the fact remains that anything that is direct reaches the audience more easily than articulate or logorrheic works.
It happens to come across even in 2024 artists who make simplicity their creed, perhaps even unbeknownst to them, one of them being Roman Patrizio Ottaviani aka Odawin.
From 2016 to 2020 he was frontman of the band Taprobana, for which he wrote almost all the songs they released, including the EP “Dawn.” He subsequently released his first solo EP entitled “The
Untitled EP” for Wires Records. The recipe of music offered today in this new work entitled “Cantrips” is composed of Psychedelia, Beatles, classical and Arabic music for a direct and very catchy end result.
The EP, produced by Marco Fasolo of Jennifer Gentle and recorded at Big Three Studios, consists of four songs. Playing with Odawin are Federico Palucci (guitars, bass, vocals), and Yuri Croscenko (drums, percussion). The cover art is by Marcello Crescenzi.
And it is immediately “Big Talkin‘, Small Doin’” that makes the author's style clear, thanks to a harmonic turn of piano and pounding vocals that is based on a historical journey inherent in the 1960s/70s with some Beatlesian influences.
The beginning of “Kata Metron” does not deviate much from what we have heard, except that here all instruments are employed, including bass, drums as well as the ever-present keyboards and piano. The song could very well reside in the masterpiece “Magical Mystery Tour” by Lennon and co.
The intensity goes up in “Mow-Here”, playful and strongly rhythmic between stops and tempo changes. Odawin's intention is obvious, and it is to excite with sounds of the past but filtered through the conscious wisdom of a modern songwriter. Closure falls to “This Is The Way”, a wide-ranging song in which all the artist's characteristics are once again remarked.
“Cantrips” has the gift of making one feel good, simple, harmonious music without too many unnecessary frills, where the only purpose is to be oneself and prove that the past is very important. Odawin thus passes the relay from the past to the present, all with simplicity in favor of the absolutely pleasant end result. Now we are waiting for an official album. MS






 

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