Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 7 luglio 2019

Tempus Fugit


TEMPUS FUGIT – The Dawn After The Storm (Extended & Remastered Edition)
Masque Records
Genere: Rock Progressive
Supporto: cd – 2019


Ho già avuto modo diverse volte di parlare anche nel mio blog NONSOLO PROGROCK, del progetto brasiliano di Andrè Mello (tastiere, voce) Tempus Fugit. Si formano verso gli inizi degli anni ’90 da un idea di Mello per poi diventare nel tempo un quartetto. Il primo album si intitola “
Tales From A Forgotten World” ed è del 1997, ma il successo vero e proprio  lo raggiungono grazie a questo loro secondo album dal titolo “The Dawn After The Storm”, registrato fra il 1998 ed il 1999.
Stiamo parlando di Rock sinfonico di alta classe, con puntate nel Neo Prog  di stampo storico, quello che gruppi come Marillion, IQ, Pallas e Pendragon ci hanno insegnato, con tanto di interpretazione vocale sentita e recitata.
In questa riedizione di “The Dawn After The Storm” c’è l’intero album rimasterizzato con in più due lunghe bonus tracks (sopra i dieci minuti l’una) registrate nel più vicino 2016. L’edizione cartonata è molto elegante e i disegni di Bernard Design donano al tutto quel nonsoché di Progressive Rock Pendragoniano. Nel 2018 i Tempus Fugist sono composti da Ary Moura (batteria), Henrique Simeones (chitarra), Marquinhos Dos Santos (basso), e André Mello (tastiere).
E’ una grande emozione poter riascoltare “Daydream” con un suono che spettina l’ascoltatore, uno strumentale che a mio avviso dovrebbe far parte del patrimonio del genere. Enfasi, melodia tipica del Prog Brasiliano con tastiere in cattedra e un lavoro di chitarra quantomeno fresco ed esaustivo. Concatenato giunge “The Dawn After The Storm”, altro pezzo di quasi nove minuti ed ancora una volta completamente strumentale. In esso aleggia tanta storia del Prog. Sono brani che se risiedessero anche  nella discografia di molte band anche più blasonate, sarebbero un lusso per chi li ospita.
“Never, composta da Mello è un altro classico del disco basato su un refrain molto orecchiabile e dai cambi di tempo dove le tastiere e le chitarre reggono il gioco verso il sound Neo Prog di stampo classico. C’è chi ci potrà trovare i Camel, chi i Genesis , ma soprattutto Marillion e Pendragon.
“Tocando Vocé” fa la gioia del Prog fans, con l’inizio arpeggiato di chitarra, un mandolino e un incedere in crescendo spettacolare, dall’ampio respiro e granitico nel solo di chitarra. “The Fortress” è un altro strumentale questa volta in stile Pendragon. Segue una breve vetrina per le capacità tecniche della chitarra classica, il brano si intitola “Preludio De Sevilla” e di certo strappa più di un applauso. Torna il cantato in “The Sight” così le melodie di facile memorizzazione, tutte velate con un poco di malinconia che bene si allacciano con i sprazzi di sole che solo artisti brasiliani e perché no, anche noi mediterranei sappiamo dare. Un grande piacere quando partono le cavalcate degli assolo strumentali.
“O Dom De Voar” arricchita dal flauto dell’ospite Marco Aureh è uno strumentale melodico toccante e gioioso allo stesso tempo, una puntata leggermente fuori dal Prog ascoltato sino ad ora in un Folk davvero gradevole e sentito. Il disco ufficiale si chiude con “Discover” un altro dei momenti più alti dell’ascolto in senso generale.
Ma veniamo ai due nuovi brani datati 2016, il primo “The Last Day” senza ombra di dubbio è nel segno della continuità artistica del quartetto che anche dopo l’album datato 2008 dal titolo “Chessboard” ha dimostrato un crescendo di tecnica e composizione importante. La loro musica si arricchisce non soltanto di Neo Prog come abbiamo potuto ascoltare sino ad ora, bensì anche di cenni storici importanti con quelli dei già citati Camel ed i Caravan in cattedra. Questo brano completamente strumentale è dedicato alla memoria di Orlando Rodrigues Almeida e José Carlos Fagundes De Souza Lima. Il secondo inedito non è altro che il mix fra “Daydream “ e “The Dawn After The Storm”, il tutto live in studio. Nuovi arrangiamenti, nuova veste più pulita e fresca.
In conclusione “The Dawn After The Storm (Extended & Remastered Edition)” è un  disco che agisce sulle emozioni ed i sentimenti, molto cuore e tecnica, per fortuna oggi rimasterizzato e arricchito con due brani notevoli, da non perdere. MS

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