Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

venerdì 20 luglio 2018

Enrico Bevilacqua


ENRICO BEVILACQUA – Brooklyn
Music Force
Genere: Jazz
Supporto: cd – 2016


Il bassista di Atessa (Chieti) Enrico Bevilacqua, è considerato da molti uno dei migliori groover italiani. Anche lui come capita a molti artisti, sin dalla giovane età si appassiona allo strumento, fino giungere a diciannove anni all’esordio con il chitarrista calabrese Franco Vinci. A ventidue anni collabora con il cantante Giò Di Tonno, girando teatri e piazze d’Italia.
Negli anni la lista delle sue collaborazioni è davvero sterminata e il tutto trova frutto nel 2017 grazie all’incontro con la Music Force, la quale da voce al suo primo album Jazz/Funk solista dal titolo “Brooklyn”.
Nel disco si avvale della collaborazione di grandi musicisti, a partire da Patches Stewart alla tromba, Keith Anderson al sax, Poogie Bell alla batteria, Stefano Sastro alle tastiere, Roberto Di Virgilio alla chitarra, Rosario Jermano alle percussioni, Natascia Bonacci alla voce, MS AJ alla voce, Omar Hakim ed Eric Harland ai loop.
Groove ce n’è sin dall’iniziale title track “Brooklyn”, carta d’identità per il basso di Bevilacqua, caldo e non “saccente”, garbato e preciso in tecnica e corposità. La musica è la protagonista, il tiro c’è, il Jazz è fra lo standard e la Fusion. Sax e tromba dialogano fra di loro in un confronto di pentagramma free mentre il basso sembra godere di questa situazione ed essere giudice di questo fantastico dialogo. Coralità aprono “Summer Sunrise” ed il sole entra nella nostra testa. Il ritmo coccola e fa ciondolare all’ascolto in maniera incontrollata. Tanta classe e delicatezza in questa musica.
Sale il ritmo in “Can’t Hide Love”, la voce maschile è supportata dalle coralità femminili in questo brano dove ancora una volta la tromba detta il sentiero, così il basso. Orecchiabile e intensa.
Segue “Caravan”, una cover importante di un classico dove  il suono del basso si fa più protagonista. Qui Natascia Bonacci mette a nudo il suo essere di vocalist Jazz, interpretando il brano in maniera matura e non invasiva. Tutta la musica di “Brooklyn” è comunque  gentile e generosa nelle melodie. “Beauty And The Beast” si lancia nella chitarra elettrica in stile Santana, fra piano e basso, per chi vi scrive uno dei momenti più belli dell’intero disco che si chiude con “Bad News”, altro esempio di Groove profondo ed autentico.
Serve molto poco per andare dritto all’obbiettivo, solo un artista intelligente sa come muoversi, la sostanza e l’esperienza contano e Enrico Bevilacqua indubbiamente lo sa. MS

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