Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 6 maggio 2015

Not A Good Sign

NOT A GOOD SIGN – From A Distance
Fading Records/AltrOck
Distribuzione: Marquee, BTF, Just For Kicks, Pick Up
Genere: Progressive Rock/Alternative Rock
Supporto: cd – 2015


AltrOck colpisce ancora, confermandosi una delle label più professionali ed attendibili del nostrano panorama Progressivo. Il progetto Not A Good Sign racchiude in se elementi di band che militano o hanno militato nella scuderia, come Paolo “Ske” Botta e Francesco Zago (Yugen, Ske). Il gruppo milanese giunge al secondo album, qui ben presentato in una elegante edizione cartonata, quel secondo album che generalmente porta alcune certezze e definitivi assestamenti stilistici.
Con loro viaggia sempre l’innovazione che li rende ben distinguibili nel panorama Progressivo, tanto da fargli restare il termine stretto. I Not A Good Sign non necessitano di un aggettivo ben preciso, spaziano e sperimentano, legando il tutto con melodie sempre interessanti, a volte anche distanti dal Rock stesso.
L’attenzione per l’era d’oro del Rock Progressivo comunque fa sempre capolino fra le dieci composizioni che formano l’album, anche se viene a mancare nell’insieme la classica suite, simbolo di un genere oramai radicato più al proprio passato che al presente ed al futuro. Pochi sono gli artisti che si muovono “altrove”, ed i Not A Good Sign sono fra questi. La formazione che suona in “From A Distance” è composta da Paolo “Ske” Botta (tastiere), Alessio Calandriello (voce – La Coscienza Di Zeno), Alessandro Cassani (basso), Martino Malacrida (batteria) e Francesco Zago (chitarra), con loro special guest come Maurizio Fasoli (Yugen – Granpiano), Eleonora Grampa (corno inglese, oboe) e Jacopo Costa (vibrafono, glockenspiel).
L’album si apre con fughe caratteristiche nel Prog, così anche le atmosfere che nell’insieme fanno venire alla mente molte band nordiche del panorama, una su tutte i Landberk. Il brano “Wait For Me” ci presenta anche un Alessio Calandriello in gran spolvero, sicuro dei propri mezzi, finalmente una buona voce  per un genere che in Italia ha sempre presentato gravi carenze. Con “Going Down” resta il riferimento King Crimson, un suono davvero emozionante e coinvolgente, un breve sunto di come si può fare grande Prog in una semplice e breve canzone. Una sorta di moderni Gentle Giant? Poco importano i paragoni, lo stupore prosegue con “Flying Over Cities” ed una ritmica quantomeno precisa e godibile. A questo punto, dopo molto decantare vi chiederete se sto narrando il percorso sonoro di un capolavoro… Chi mi segue sa bene che il termine “capolavoro” non lo uso quasi mai, escluso in rarissimi casi, ma qui i requisiti per esserlo ci sono tutti, incisione compresa.
Si prosegue con la nostalgica “Not Now”, una canzone che in crescendo scava dentro l’anima di un puro progster. Lo strumentale composto da Paolo Botta “Aru Hi No Your Deshita” è un breve viaggio mentale che porta a “Pleasure Of Drowing”, altro tassello in bilico fra canzone ed articolazione. Seguono due dei frangenti più alti del disco, “I Feel Like Snowing” e “Open Window”, quest’ultimo strumentale greve nell’inizio quanto incantevole nelle atmosfere. Potrebbe benissimo uscire da un album degli Anekdoten. Da solo vale l’acquisto dell’album. Altro gioiello è “The Diary I Never Wrote”, il collegamento fra passato e presente musicale si interseca alla perfezione, in esso si denota anche la grande cultura musicale dei componenti.
L’album è terminato, salvo il breve strumentale “Farewell”, non nascondo che l’intro mi ricorda “Il Mattino” di Grieg.
Per chi vi scrive, “From A Distance” è al momento uno dei tre album più belli dell’anno, quasi perfetto, ed il quasi è dettato forse dalla mancanza di un momento più colorato, il dna italiano è anche composto da solarità, non perché debba per forza esserci un frangente felice, tuttavia farebbe un attimo respirare un aria differente dopo molta oscurità.
Classe a vendere, buone idee, finalmente il tassello mancante fra passato e futuro e sono orgoglioso che a fare questo sia una band italiana! Unico vero neo dei Not A Good Sign arriva da un comunicato su facebook, quello della defezione di Francesco Zago esposto il 2 febbraio 2015.

Not A Good Sign? For me “From A Distance” is a good… Good Sign! MS

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