Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

giovedì 22 dicembre 2011

La Storia del Symphonic Prog: I GENESIS

G  e  n  e  s  i  s
                                    
Il Progressive non ha un gruppo icona ben definito, ma molteplici ed i Genesis sono sicuramente fra i più importanti. In questo percorso storico della loro lunghissima carriera però voglio soffermarmi solamente a quello che è stato il loro periodo più fervido e progressivo nel puro senso della parola, ossia dalle origini fino al 1980. Personalmente ritengo il successivo ricco di fama ma troppo commerciale e quindi privo di quella magia che solo loro e pochi altri hanno saputo sprigionare. Come sempre è l'Inghilterra a dare spazio a questi movimenti musicali ed è ancora Londra testimone di tutto.
La Storia
Come molto spesso è accaduto per molti complessi di quel periodo, ossia della metà degli anni '60, il college è galeotto. Il severo Charter House è testimone di una amicizia come tante, quella di due ragazzi che durante la ricreazione fuggivano nel refettorio per suonare il pianoforte e comporre qualcosa di personale, i due si chiamano Peter Gabriel (voce) e Tony Banks (tastiere). Come bambini eccitati si gettano a capofitto nel loro "sogno" di complesso e l'arrivo nella scuola di Mike Rutherford (basso) ed Anthony Phillips (chitarre) è fondamentale. Alla batteria va John Silver. Dopo alcune vicissitudini nel college con annesso divieto di suonare al suo interno e rischi di espulsioni varie, i nostri conoscono un'altro alunno dal nome Mr. Jonathan King sennonché produttore della casa discografica Decca. Esso propone loro di comporre un disco con tema la genesi dell'uomo (da qui il nome) ma l'inesperienza è tanta ed il risultato " From Genesis To Revelation " (1969) è un fiasco totale, anche se brani del calibro di "The Conqueror", "The Serpent" e "Silent Sun" si fanno ascoltare con piacere. Ovviamente la Decca li scarica, ma la caparbietà di Rutherford e Philips è ostinata, non quella di Silver che invece ritorna ai propri studi lasciando il posto a John Mayhew. Egli però non soddisfa a pieno le esigenze di un gruppo che comincia seriamente a crescere artisticamente. Compongono brani come "The Knife", "White Mountain" e "Dusk",  il concerto al Ronnie Scott's è memorabile, questa volta vengono notati daTony Stratton-Smith già produttore dei Nice di K. Emerson e boss della casa Charisma Records.
Da questo connubio nasce "Trespass" ma anche in questo caso le vendite non sono proprio soddisfacenti. Alla fine delle registrazioni Phillips e Mayhew lasciano i Genesis per lasciare le redini a Phil Collins (proveniente dai Flaming Yount) dietro le pelli e Steve Hackett alla chitarra (preso in un annuncio sul Melody Market). L'intesa ora nel gruppo è grande, qualcosa di magico sta nascendo...
Le interpretazioni recitate di Peter Gabriel con tanto di travestimenti in sede live sono leggendarie, i concerti pulsano di energia ed il pubblico rimane ammaliato dal perfetto equilibrio immagine-musica tanto da considerarli gia icone del Rock. I primi paesi a renderli famosi sono oltre l'America il Belgio e Italia, quest'ultima sempre pronta alle nuove soluzioni. I Genesis sono diventati dei veri e propri perfezionisti del suono tanto da mettere in difficoltà il buon Steve Hackett costretto agli straordinari per inserirsi al passo dei compagni. 
Durante il concerto al Friars, Peter Gabriel preso dall'enfasi del numeroso pubblico si getta su di esso procurandosi una frattura alla caviglia. Questo episodio fa si che i Genesis si possano fermare un attimo e nelle campagne di Tony Stratton si dedicano anima e corpo alle proprie composizioni. Da questo lavorare nascono le stupende "The Musical Box" e "The Fountain Of Salmacis".
E' la volta di "Nursery Cryme". Incredibile da dirsi ma la loro nazione, L'Inghilterra, li snobba mentre l'Italia li sostiene sempre più tanto da portarli in trionfo durante tutto il tour. Ed è proprio a Reggio Emilia che i nostri compongono il brano "Watcher Of The Skies". Al ritorno in terra d'Albione Gabriel & company concepiscono quello che è tutt'ora il disco Progressive per eccellenza "Foxtrot" (1972). Esso contiene la storica suite che permette a Gabriel di dare sfoggio ai suoi numerosi travestimenti,"Supper's Ready". Questa lunga canzone (circa venti minuti) è fra le più plagiate della storia Prog, basta ascoltare "Grendel" dei Marillion per capire la sua importanza. E poi, " Time Table", "Watcher Of The Skies" e "Get'Em Out By Friday",insomma un must! Di nuovo lunghe tournèe e di nuovo il suolo Italico per quello che rimane uno dei periodi più felici non solo dei Genesis ma anche della musica in generale. Nel 1973 parte il tour inglese e precisamente dal Rainbow di Londra. E' il trionfo dei nuovi costumi di Gabriel, l'enorme fiore in testa, le ali di pipistrello, la corona di spine, il mostro deformato e la testa a rombo sono storia. Il tutto viene immortalato nel disco "Genesis Live".
La giusta simbiosi fra testi, musica ed immagini viene però raggiunta in "Selling England By The Pound" e finalmente la chitarra di Steve Hackett è più presente, lo strumentista cresce notevolmente e si inserisce come un perfetto tassello nel puzzle sonoro di questa band che sembra non controllare più il suo immenso talento. I testi colmi di doppi sensi e di non facile assimilazione parlano di storie medievali ("Dancing With The Moonlit Knight" e l'incredibile "The Battle Of Epping Forest") e di cose misteriose come nella stupenda (forse la più bella canzone dei Genesis) "Firth Of Fifth". Ancora concerti ed ancora America e questa volta è il trionfo totale. Il singolo di questo disco, " I Know What I Like" è un successo quasi ovunque e nel 1974 le date continuano con concerti storici come quello al Drury Lane Theatre di Londra dove Gabriel durante " Supper's Ready" vola addirittura sopra il pubblico con tanto di funi trasparenti.
Ma qualche cosa comincia a non andare per il verso giusto, Gabriel è richiesto persino da registi cinematografici, mentre il resto del gruppo è seriamente intenzionato a non distrarsi ed a comporre nuove canzoni.
1974, Peter Gabriel ritorna dall'America con in mente una opera Rock che sino ad ora non ha precedenti, un progetto molto ambizioso che pure in questo caso, anzi, soprattutto in questo caso, segna la storia del Rock, "The Lamb Lies Down On Broadway". Questa è una lunga storia incentrata su di un personaggio portoricano di nome Rael che vaga all'avventura ed alla ricerca della propria spiritualità. I concerti si susseguono a dismisura, persino in Australia ma è dal ritorno della trionfale tournneè americana che Gabriel decide di lasciare i propri compagni a causa, dice lui, di problemi familiari. Il distacco è doloroso soprattutto da parte di Tony Banks, suo vecchio amico sin dalla scuola (come gia detto). Ricordiamo fra i numerosi gioielli che racchiude questo doppio LP la bellissima " Carpet Crawlers ".
E Rimasero in Quattro...
E' il 1975 e la frattura resta ancora fresca all'interno del gruppo, Steve Hackett ne approfitta per comporre il suo primo disco da solista ,"Voyage Of The Acolyte" mentre il batterista Phil Collins prende le redini in mano sobbarcandosi tutte le parti vocali con risultati non del tutto spregevoli anche se chiaramente la maestria teatrale e vocale di Gabriel non viene raggiunta. Molti giornalisti musicali di allora li danno per spacciati, si nutrono molti dubbi sul futuro operato compositivo dei nostri ma "A Trick Of The Tail" sorprende tutti con canzoni straordinarie quali " Squonk", "Dance On A Volcano", "Rippless", "A Trick Of The Tail" ed "Entangled". Questi sono pezzi che rendono benissimo soprattutto dal vivo e per rendere la vita più semplice a Phil dietro il microfono, ingaggiano Bill Bruford (King Crimson, Yes) alla batteria. Il singolo "Rippless" grazie alla sua dolce orecchiabilità diventa un successo in tutto il mondo, contrariamente alle aspettative i Genesis accrescono ancora di più la loro fama mondiale. Collins per ingrandire la sua esperienza artistica personale l'anno succesivo fonda i Jazzistici Brand X con buonissimi risultati di vendita. E' inaspettatamente un felicissimo momento per i Genesis!
Ancora concerti in Europa ed in madrepatria sino ad arrivare al 1976 dove si cominciano le registrazioni per quello che rimane uno dei dischi più poetici e malinconici, "Wind & Wutherinng". Si intraprende una nuova strada, quella dei testi più semplici e romantici, si parla più spesso d'amore staccandosi bruscamente da quelle situazioni forti, crude e violente descritte sin d'ora da Gabriel. Ancora un nuovo collaboratore alla batteria per le nuove date (le più numerose della loro carriera), è la volta di Chester Thompson (Frank Zappa e Weather Report)) con il quale incidono un meraviglioso doppio live dal titolo "Seconds Out" (fuori i secondi). Questa è preveggenza o forse non si è dato al caso? Non si sa, comunque sia arriva una notizia bomba, Hackett lascia i Genesis alla fine dei devastanti tour per incompatibilità musicale! Crisi? Nemmeno per sogno, i tre Collins, Banks e Rutherford si rimboccano le maniche come nulla fosse accaduto e si immergono nelle composizioni che daranno alla luce nel 1978 sotto il titolo di " ...And Then There Were Thre....". Ovviamente i nostri cominciano a commercializzarsi di brutto visto il momento storico musicale avverso al Progressive che muore in quel periodo per lasciare il posto ad un genere musicale più semplice ed immediato e questo disco ne risente a pieno. Consideriamolo un lavoro di transizione anche se al suo interno ci sono due classici quali "Many Too Many" e "Follow You Follow Me".
Il 1980 riporta i Genesis nel giusto binario con un disco decisamente più maturo e colmo di personalità dal titolo "Duke" anche se la critica per l'ennesima volta li aspetta al patibolo. Di nuovo i critici musicali prendono una bufala, e la canzone " Turn It On Again" è un megasuccesso.
Personalmente concludo qui la storia di un gruppo che è una leggenda, fra i più imitati al mondo, perché tutto quello che uscirà in seguito non è storicamente rilevante visto che di canzoni Pop ne è colmo il mondo. Questa non vuole essere una vera e propria stroncatura della loro carriera finale , molte canzoncine sono simpatiche e belle come "Abacab" o "Mama", ma avete letto bene, ho detto canzoncine.
Grazie Genesis!

(Salari Massimo)

2 commenti:

  1. I Genesis hanno scritto la storia del prog,la prova è che ancora oggi centinaia di gruppi in ogni parte del mondo tentano di imitarli.Forse altri gruppi potevano vantare musicisti tecnicamente più validi,nessuno ha tuttavia raggiunto la magica alchimia dei Genesis.Personalmente li adoro.Soltanto che anticipo di qualche anno la loro fine:"Wind and wuthering"costituisce l'ultimo splendido lavoro di questa band.Dopo sono precipitati in caduta libera verso il nulla.Ciao.Salvatore

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  2. Ciao Salvatore, tu hai anticipato di qualche anno,non è che ti sbagli, anche se in seguito c'è stato qualche buono spunto, ma si tratta solamente di qualche frangente.Paradossalmente per loro invece è stata la fortuna, perchè se dovevano vivere con le vendite dei dischi di Gabriel... non penso proprio che avrebbero fatto la vita che hanno fatto! Da "Duke" hanno venduto moltissimo e non dimentichiamo gia il tormentone "Follow You Follow Me". Per me comunque è stata una delle band che mi ha fatto impazzire per il Prog, sin da piccolo. Unici!

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