Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 12 marzo 2022

Simple & Lies

SIMPLE LIES – Millennial Zombies
Sneakout Records/Burning Minds Music Group
Distribuzione: Plastic Head
Genere: Hard Rock
Supporto: cd – 2022




L’Hard Rock in Italia sta vivendo una seconda giovinezza e lo abbiamo visto anche nei grandi contest. Sappiamo che ogni moda sonora è ciclica, anno dopo anno sorgono i revival relativi a un periodo o a un genere, tuttavia la durata è limitata. Ma nel caso dell’Hard Rock o dell’Heavy Metal non è così, semplicemente perché a iniziare da chi suona, lo vive come un vero e proprio stile di vita, non come una moda passeggera. Non è soltanto musica quindi, l’Hard Rock è una cultura a se stante contrariamente a come può pensare la maggioranza della critica o delle masse. Vivere Hard Rock è affrontare la vita con caparbietà, duramente, non tirarsi indietro mai avanti ad una difficoltà e il tutto si fa con tanta personalità. Ovvio che certi atteggiamenti, e alcuni look oltre che il suono distorto, porta molto pubblico a distanziarsi da esso, questo però è messo in conto perché come il Blues, e il Rock, l’Hard Rock è un viatico di protesta e quindi deve necessariamente dare fastidio.
Che sia uno stile di vita lo sanno benissimo anche i bolognesi Simple Lies, perché ne hanno respirata di polvere, quella delle strade, infatti, nella loro carriera hanno girato molto l’Europa e i dintorni, sono andati a suonare in Ucraina (auguro tutto il meglio alla popolazione straziata da quest’orrenda invasione da parte di Putin), Russia, Spagna, Francia, Lituania, Lettonia e ovviamente l’Italia.
Si formano nel 2006 e registrano due album, “No Time To Waste” nel 2012 e “Let It Kill" nel 2015. Dopo alcuni avvicendamenti nella line up a oggi per questo terzo lavoro in studio intitolato “Millennial Zombies” sono formati da Alessandro Rubino (voce), Alberto Molinari (chitarra), Jam Bognanni (chitarra), Ash Saboori (basso) e Zak Zucchini (batteria).
L’inquietante copertina fa capire che in questo millennio siamo tutti zombie comandati dai telefonini i quali ci tolgono la personalità rendendoci tutti dei morti viventi. In effetti, dovremmo svegliarci e i Simple Lies ci provano a farlo grazie alle undici canzoni contenute nell’album. Quello che salta subito all’orecchio sin dall’ascolto del primo brano “The End”, è la buona qualità sonora della registrazione. Un’onda elettrica impatta l’ascoltatore ma trattasi di musica comunque orecchiabile e resa intrigante dall’interpretazione di Alessandro Rubino, bella voce e capacità interpretative davvero elevate. Granitico l’attacco di “567 Hate!”, tanta materia all’interno delle note, fotogrammi del passato si susseguono nella mente durante l’ascolto. I coretti evocano di molto gli anni ’80 e qui siamo al confine dell’Heavy Metal.
Borbotta il basso di Ash Saboori nell’attacco di “Mr. Leg Day”, canzone dal ritornello coinvolgente e dall’andamento allegro. Vetrina per le chitarre è “Weird Uncle” che inizia proprio stranamente con un assolo di chitarra ficcante mentre immagino di trovarmi in un album dei Saxon. “Prince Of Darkness” si apre con un bell’ Ozzy Osbourne che si chiede “Chi ca@@o è Justin Bieber?” Qui tutta l’essenza del principe delle tenebre, brano prettamente Hard senza deragliare dai binari. La title track non da respiro, cadenzata in un mid tempo massiccio e un cantato ficcante. Non manca neppure la ballata di turno qui intitolata “On A Stage Together”. Molto bella, delicata sì ma con sapienza, fra arpeggi, piano e una interpretazione vocale sopra le righe in attesa dell’immancabile assolo di chitarra. “The Cage” ci rimette tutti in riga, fra ferro e fuoco. In “Flat Brain Society” le chitarre segano in due l’ascoltatore, mentre i suoni si aggirano attorno al mondo dei Judas Priest.
Altre accettate giungono da “Ravencock”, anzi per meglio dire “Acceptate” visti certi richiami alla storica band teutonica. Chiusura in eleganza con “Here Lies Her Ghost”, canzone fra le mie preferite dell’intero album grazie ai cambi umorali che lo rendono variegato e scorrevole.
In definitiva “Millennial Zombies” è un pieno di energia, una passeggiata nel mondo dell’Hard Rock e i Simple Lies qui non ci fanno mancare nulla, ma proprio nulla! MS






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