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domenica 8 settembre 2024

David Gilmour

DAVID GILMOUR - Luck And Strange
Sony Music
Genere: Virtuoso chitarra
Supporto: cd / lp – 2024




Nel parlare del chitarrista David Gilmour, si rischia inevitabilmente di cadere nel retorico, altresì nel banale, tanta è la fama e la magniloquenza espressa nei lavori eseguiti assieme ai Pink Floyd e nella carriera solista. Credo che possiamo considerarlo fra i dieci chitarristi Rock più influenti nella faccia della terra.
Ma da dove deriva tutta questa sostanza esecutiva? Viene scontato dire dalla passione per lo strumento del ragazzo di Cambridge sin dai tempi della sua tenera età, poi dalla personalità comandata a bacchetta dal cuore, non a caso lo stile è perfettamente riconoscibile grazie alle note sostenute e ragionate, mai buttate lì a caso. Ma la chiave di lettura di quest’album è quella del Blues. Avere le basi nella musica Rock, persino in quella moderna, fa nettamente la differenza, e Gilmour è un vero Bluesman. Apparentemente non esagera mai, non si getta in inutili elucubrazioni, bensì bada al sodo, e lo fa con tale verve che una cosa difficile appare addirittura banale. Considerate le quattro note in croce messe nell’intro del pezzo “Shine On You Crazy Diamond”, hanno fatto la storia della musica, ma saremo noi veramente capaci di farle suonare in quella maniera? Ecco un'altra chiave di lettura della musica di David, le pause, la meditazione fra una nota e l’altra e la melodia diventa spaziale, eterea, si vola in alta quota.
Con la fine dei Pink Floyd, Gilmour intraprende il percorso solista senza strafare, nella sua casa in campagna immersa nel verde e nell’acqua assieme alla sua numerosa e bella famiglia capitanata da Polly Samson, donna dal carattere marcato, scrittrice e anche autrice dei testi di questo nuovo album intitolato “Luck And Strange”.
Tutto ciò avviene dopo nove anni dall’uscita del precedente “Rattle That Lock”, un disco che sicuramente non ha lasciato un grande segno nella storia del Rock, ma che in alcuni momenti si è saputo fare apprezzare con dignità. Quando il nome di un artista è altisonante, ci si attende sempre un capolavoro, ma sappiamo bene che dopo una lunghissima carriera, questo è praticamente impossibile, tutto o quasi si è già dato nel tempo.
 In “Luck And Strange” suonano due figli di David, Romany all’arpa e voce, e Gabriel sempre al microfono.
Difficile trattenere le lacrime di un fans pinkfloydiano all’ascolto della canzone “Luck And Strange” (nella versione bonus track registrata durante la jam session), questo pezzo registrato nel 2007, vede alle tastiere il defunto amico dei Pink Floyd, Richard Wright. Nei brani la voce è sempre soave, inconfondibile, così l’incedere ritmico delle canzoni che sanno passare dagli arpeggi acustici meditativi a stacchi importanti dal risultato enfatico, si sa come l’artista si muove.
Questo è semplicemente Blues.
Ed ecco un titolo che fa sobbalzare, “The Piper’s Call”, perché incastonato nella memoria del titolo di debutto “The Piper At The Gates Of Dawn”, ma musicalmente non ha nulla a che vedere. In questo singolo transitano schegge sonore derivanti dal sound Pink Floyd sia metà anni ’70 sia ’90. Assolo finale come sempre strepitoso. Il tema centrale di tutto l’album è il tempo che passa, l’invecchiamento e certi riferimenti alla morte, come nella breve strumentale “Vita Brevis”.
 “A Single Spark” è semplice, più Pop che altro, forse meno palpabile degli altri frangenti, anche se contenente l’assolo di chitarra più lungo del disco. Cover del brano dei The Montgolfier Brothers è “Between Two Points” cantata da Romany Gilmour, ma per giungere a un vero e proprio brano Rock, bisogna attendere “Dark And Velvet Nights”, dal classico incedere Floyd ultimo periodo, nata da una poesia di Polly regalata a David per l’anniversario del loro matrimonio. Segue “Sings”, dove il mellotron suona lo stesso tema di “Strawberry Fields Forever” dei Beatles e stranamente privo di assolo di chitarra.
La canzone che maggiormente mi ha emozionato è “Scattered”, decisamente dal sound Pink Floyd, tanti i richiami alla band madre, dallo sgocciolamento delle tastiere in modalità “Echoes” e le soluzioni in stile “High Hopes”, ma è ancora una volta l’assolo di chitarra a farmi alzare il pelo sulle braccia (chi ha detto “Comfortably Numb”?).
Quando si è grandi, ci sono sempre i “fenomeni” che ti aspettano al varco per dirti di ritirarti, che le idee sono finite, che la musica è sempre la stessa, e tanti altri mille motivi a vanvera, salvo poi gli stessi idolatrare artisti semisconosciuti di una pochezza imbarazzante. Ecco, io NON mi rivolgo a questi Brancaleone del Rock, tanto non serve, piuttosto a chi ama semplicemente ascoltare la musica: “Luck And Strange” è un album gradevole, ben confezionato oltre che ottimamente suonato, dai riflessi antichi e moderni. Per chi ama il tocco di Gilmour c’è solo di che godere. La capacità è quella descritta, ossia di far passare semplice ciò che non lo è, ma Gilmour non ha bisogno di una recensione di Massimo Salari, per cui…Ho già detto troppo. MS





Versione Inglese:


DAVID GILMOUR - Luck And Strange
Sony Music
Genre: Virtuoso guitar
Support: cd / lp - 2024


In talking about guitarist David Gilmour, one inevitably runs the risk of falling into the rhetorical, even the banal, such is the fame and magniloquence expressed in the works performed together with Pink Floyd and in his solo career. I think we can consider him among the ten most influential Rock guitarists on the face of the earth.
But where does all this performing substance come from? It is a foregone conclusion to say from the Cambridge boy's passion for the instrument from the days of his tender age, then from the personality commanded by the baton of the heart, not surprisingly the style is perfectly recognizable thanks to the sustained and reasoned notes, never thrown in at random. But the key to understanding this album is that of the Blues. Having the basics in Rock music, even modern Rock music, clearly makes a difference, and Gilmour is a true Bluesman. Apparently he never overdoes it, never throws himself into pointless lucubrations, but rather cuts to the chase, and he does it with such verve that something difficult even seems trivial. Consider the four notes in the cross put in the intro of the song “Shine On You Crazy Diamond”, they made music history, but will we really be able to make them sound that way? Here is another key to David's music, the pauses, the meditation between notes, and the melody becomes spatial, ethereal, you are flying high.
With the end of Pink Floyd, Gilmour embarked on the solo path without overdoing it, in his country home surrounded by greenery and water together with his large and beautiful family headed by Polly Samson, a woman of marked character, writer and also author of the lyrics of this new album entitled “Luck And Strange”.
All of this comes nine years after the release of the previous “Rattle That Lock”, an album that certainly did not make a big mark in Rock history, but which at times was appreciated with dignity. When an artist's name is lofty, one always expects a masterpiece, but we know well that after a very long career, this is practically impossible, everything or almost everything has already been given over time.
 On “Luck And Strange” two of David's sons play, Romany on harp and vocals, and Gabriel always on the microphone.
Hard to hold back the tears of a Pink Floyd fan upon hearing the song “Luck And Strange” (in the bonus track version recorded during the jam session), this piece recorded in 2007, features the late Pink Floyd friend Richard Wright on keyboards. In the songs the vocals are always suave, unmistakable, so is the rhythmic pacing of the songs that can move from meditative acoustic arpeggios to important breaks with emphatic results, you know how the artist moves.
This is simply Blues.
And here is a jolting title, “The Piper's Call”, because it is embedded in the memory of the debut title “The Piper At The Gates Of Dawn,” but musically it has nothing to do. Splinters of sound derived from both the mid-70s and 90s Pink Floyd sound transits in this single. Final solo as always resounding. The central theme throughout the album is time passing, aging and certain references to death, as in the short instrumental “Vita Brevis”.
 “A Single Spark” is simple, more Pop than anything else, perhaps less palpable than the other bangs, although containing the longest guitar solo on the record. Cover of the song by The Montgolfier Brothers is “Between Two Points” sung by Romany Gilmour, but to get to a real Rock track, we have to wait for “Dark And Velvet Nights”, with its classic late-period Floyd pacing, born from a poem Polly gave David for their wedding anniversary. This is followed by “Sings”, where the mellotron plays the same theme as the Beatles' “Strawberry Fields Forever” and strangely devoid of a guitar solo.
The song that most moved me is “Scattered”, definitely Pink Floyd-sounding, so many reminders of the parent band, from the dripping keyboards in “Echoes” mode and the “High Hopes”-style solutions, but it is once again the guitar solo that raises the hair on my arms (who said “Comfortably Numb”?).
When you grow up, there are always the “phenomena” waiting in the wings to tell you to back off, that the ideas have run out, that the music is still the same, and a thousand other rambling reasons, except that the same people then idolize half-known artists of embarrassing paucity. Here, I am NOT addressing these Rock Brancaleone, there is no need anyway, rather to those who simply love to listen to music: “Luck And Strange” is a pleasant album, well packaged as well as excellently played, with ancient and modern reflections. For those who like Gilmour's touch there is only to be enjoyed. The ability is as described, that is, to make simple what is not, but Gilmour does not need a Massimo Salari review, so...I have already said too much. MS







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