ARCANSIEL
– Hard Times
Ma.
Ra. Cash Records
Genere:
Rock Progressivo / Canterbury
Supporto: cd / Bandcamp
Era
il lontano 1988 quando uscì il debutto ufficiale “Four Daisies” della band
italiana Arcansiel, e per me fu una piacevole sorpresa che allettò fiducia
nelle band nostrane nei confronti del
genere Neo Prog. Non a caso, qui i riferimenti ai Marillion non furono modici.
In seguito fra cambi di line up, il passare dei tempi e delle mode, gli
Arcansiel rilasciarono altri tre album acquistando una propria identità
maggiormente distaccata dalle origini. Nel 2004 uscì la raccolta di best of “Swimming
In The Sand”, ma se vogliamo analizzare, il vero ultimo disco in studio risale
al lontano 1994 intitolato “Normality Of Perversion”, di ben trent’anni fa. E’
per questo che oggi accolgo l’uscita di “Hard Times” con grande sorpresa e
piacere. Uno sguardo alla formazione mi fa capire che il batterista Gianni
Lavagno è l’unico superstite della line up originale, ne conseguo che è il
detentore del logo Arcansiel, ripongo quindi attese pregne di curiosità su come
si sia sviluppato il sound odierno della band. Completano la band Marco Leccese
(voce), Felice Lombardo (basso), Davide Sorella (tastiere), e Sebastiano Valvo
(chitarre, voce).
“Hard
Times” tratta lo scenario attuale societario, con uno sguardo approfondito nei
confronti dell’ambientalismo, una disamina su come il pianeta terra vada
incontro a importanti danni ecologici. Questo viene analizzato immediatamente
nel primo brano suite di diciotto minuti intitolato “Too Late”.
Sin
dalle prime note evinco un attaccamento viscerale alle radici del genere,
atmosfere anni ’70 prevalgono su tutte per l’uso delle tastiere. I Genesis salgono
in cattedra, tuttavia caldi interventi di basso s’interpongono facendo
scivolare le ambientazioni in un jazz perfettamente incastonato nel contesto.
L’uso delle coralità funziona, così i cambi di tempo, pane quotidiano del Prog
fans. Altro tassello di questo puzzle sonoro è quello degli interventi della
chitarra, pulita, precisa e rispettosa del passato. Le fughe strumentali prossime
al classicismo sono sorprendenti per freschezza, dimostranti non soltanto una
preparazione tecnica notevole dei componenti, bensì un’accortezza per le buone
melodie davvero invidiabile, in genere non abbordabile a tutti i compositori.
La suite è composta da Davide Sorella.
“Puppets
& Puppeteers” ha una ritmica incisiva, giustamente vigorosa per fare da
colonna sonora a un concetto odierno trattato spesso da tutti noi, ossia l’uso
distorto della comunicazione on line che va a imbruttire culturalmente un
intero popolo stordendolo e rendendolo prossimo a una marionetta.
Riflessiva
"Heaven Is Not Here" di Felice Lombardo, addolcita da arpeggi
toccanti. E’ la storia di una donna sedotta da promesse, costretta a lasciare
la propria terra per amore.
Sorprendente
la finale "My Old Same Mistakes" con interventi medievaleggianti,
Prog Jazz, e Scuola Di Canterbury. Qui si parla dell’insicurezza dell’uomo e di
conseguenza della preoccupazione per il futuro.
Mi
viene spontaneo porgere un sincero ringraziamento a Gianni Lavagno per aver
riportato all’attenzione del pubblico questa band storica dai lineamenti
gentili. “Hard Times” non è soltanto un disco di Rock Progressivo mordi e fuggi
come spesso è capitato di ascoltare, bensì un lavoro completo adatto a tutti i
gusti, quindi rivolto a un pubblico ampio, un poco come hanno saputo fare negli
anni le nostrane Orme. Bentornati Arcansiel. MS
Versione Inglese:
Ottima Musica e ottima recensione da parte tua . Magari lo sai ma te lo ricordo che il 07/09/2024 sono a Veruno ,Forum 19 , alle ore 21,00.
RispondiEliminaGiuseppe Rainoldi
Ho sbagliato data 07/12/2924
RispondiEliminaOggi propio non va , ho sbagliato pillola , 07/12/2024
RispondiEliminaCiao Giuseppe, Grazie per l'informazione, ma complimenti a voi per la musica.
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