Pagine

martedì 28 novembre 2023

Moto Perpetuo

MOTO PERPETUO – Untitled
Autoproduzione
Genere: Fusion, Rock, Prog Strumentale
Supporto: Bandcamp – 2023




Esistono band che hanno una visione della musica di 360 gradi, tanto da non essere facili da classificare. Non che ciò interessi agli artisti stessi e forse neppure agli ascoltatori, ma è necessario cercare una collocazione per far comprendere al meglio a un lettore che non sta ascoltando il disco ma leggendo una recensione, cosa attendersi. Un esempio giunge da Gallarate con i Moto Perpetuo (da non confondere con la band seventies brasiliana), formazione attiva dal 1996 autrice di alcuni singoli e questo lavoro che non a caso s’intitola “Untitled”. Una musica in movimento, non concepita per stupire ma per il piacere di farla, quel piacere che diventa contagioso anche per un ascoltatore. Il genere dunque è formato da un mix di stili, su tutti Fusion, Rock, e Prog strumentale.
Alessandro Lualdi (pianoforte, tastiere), Orazio Martino (chitarra), Costantino Corbetta (basso), e Roberto Ragazzo (batteria), sono gli autori del disco composto di nove tracce. La copertina di Roberto Ragazzo sposa la tesi del senza titolo, un semplice design lineare e colorato, dove l’anonimo futurista mostra le proprie forme in un contesto circoscritto da strutture moderniste.
L’album si apre con il nuovo singolo “Gasoline”, energico oltre che orecchiabile, la ritmica sostiene il simpatico motivo disegnato dalle tastiere di Lualdi. Personalmente posso avvicinare questo stile a quello dei Reale Accademia Di Musica anno 1972, ma quando giunge la chitarra elettrica in un assolo al fulmicotone, la faccenda cambia radicalmente. Con il secondo singolo “Clave Surpise” si ritorna al mondo Progressivo degli anni ’70 questa volta coinvolto nella fusion, mentre la chitarra spazia dai Perigeo agli Agorà. Il piano si spinge in un’interpretazione sopra le righe a dimostrazione di una preparazione strumentale di un certo livello, così ancora una volta la chitarra lascia piacevolmente colpiti. La band è coesa, la sezione ritmica che si spinge anche in brevi assolo è ben oliata, un ottimo motorino per l’andamento dei brani. Il terzo brano inedito s’intitola “J.J.Blue”, una puntata nella Jazz Fusion sensuale se vogliamo anche dal sapore Uzeb.
Da questo momento giungono brani già editi online in passato ma registrati ora per la prima volta, il primo è “Lonely Walk”, un’aria sonora coinvolgente che sprigiona positività a ogni passaggio. Qui gli strumentisti si lasciano andare senza freni e il risultato è trascinante.
“Irish Lullaby” vede ospite al violino Matilde Lualdi e ancora una volta scende un velo vintage sul sound. Il basso di Corbetta si lancia in un gentile assolo sopra un ritmo cadenzato per poi rilasciare la scena alla chitarra acustica, un susseguirsi di emozioni tutte differenti ma che nell’insieme lasciano totalmente appagati.
“Operation – Suitcase” ha uno stile moderno rispetto quanto ascoltato sino ad ora e si lancia in robuste scorribande sonore.
Non voglio spoilerare ulteriormente quanto di bello c’è da scoprire in questo percorso, vi dico solamente che esiste anche un bonus track a sorpresa, per il resto… basta così.
Solitamente gli album totalmente strumentali lasciano perplessi in quanto semplice vetrina per le qualità balistiche dei musicisti, non è il caso dei Moto Perpetuo che invece danno precedenza al motivo che poi resta piacevolmente nella memoria dopo l’ascolto, un particolare non da poco che fa di “Untitled” un ottimo disco, da ascoltare e riascoltare. MS 





Versione Inglese:


MOTO PERPETUO - Untitled
Self-production
Genre: Fusion, Rock, Prog Instrumental
Support: Bandcamp - 2023


There are bands that have such a 360-degree vision of music that they are not easy to categorize. Not that this matters to the artists themselves and perhaps not even to the listeners, but it is necessary to look for a collocation so that a reader who is not listening to the record but reading a review can best understand what to expect. An example comes from Gallarate with Moto Perpetuo (not to be confused with the Brazilian seventies band), a lineup active since 1996 and author of a few singles and this work, which is not coincidentally titled "Untitled." A music in motion, not designed to amaze but for the pleasure of making it, that pleasure that becomes contagious even for a listener. The genre therefore consists of a mix of styles, on all Fusion, Rock, and instrumental Prog.
Alessandro Lualdi (piano, keyboards), Orazio Martino (guitar), Costantino Corbetta (bass), and Roberto Ragazzo (drums) are the authors of the nine-track album. Roberto Ragazzo's cover art espouses the thesis of the untitled, a simple linear and colorful design, where the futurist anonymous shows its forms in a context circumscribed by modernist structures. The album opens with the new single "Gasoline," energetic as well as catchy, the rhythmic sustains the nice motif drawn by Lualdi's keyboards. Personally I can approximate this style to that of Reale Accademia Di Musica year 1972, but when the electric guitar arrives in a lightning-fast solo, the matter changes dramatically. With the second single "Clave Surpise" we return to the Progressive world of the 1970s this time involved in fusion, while the guitar ranges from Perigee to Agora. The piano thrusts itself into an over-the-top performance demonstrating a certain level of instrumental preparation, so once again the guitar leaves one pleasantly impressed. The band is cohesive, the rhythm section that pushes itself even into short solos is well-oiled, an excellent motor for the songs' progression. The third unreleased track is titled "J.J.Blue," a wager in sensual Jazz Fusion if you will also with an Uzeb flavor.
From this moment come tracks already edited online in the past but recorded now for the first time, the first being "Lonely Walk," an engaging air of sound that releases positivity at every step. Here the instrumentalists let loose without restraint and the result is enthralling.
"Irish Lullaby" features Matilde Lualdi as guest on violin and once again a vintage veil descends over the sound. Corbetta's bass launches into a gentle solo over a rhythmic beat and then releases the scene to the acoustic guitar, a succession of emotions that are all different but overall leave one totally fulfilled.
"Operation - Suitcase" has a modern style compared to what we have heard so far and launches into robust sonic jaunts.
I do not want to reveal further how much good there is to discover in this track, I will only tell you that there is also a surprise bonus track, for the rest ... enough said.
Usually totally instrumental albums leave one perplexed as a mere showcase for the ballistic qualities of the musicians, this is not the case with Moto Perpetuo who instead give precedence to the motif that then lingers pleasantly in the memory after listening, a not insignificant detail that makes "Untitled" an excellent record, to be listened to and listened to again. MS




Nessun commento:

Posta un commento