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venerdì 30 giugno 2023

Metal Progressive Italiano

METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Dopo "Rock Progressivo Italiano 1980 - 2013" questa è la mia seconda opera enciclopedica, il METAL PROGRESSIVE ITALIANO. Il libro è disponibile  su tutte le piattaforme web (Amazon, IBS, Ebay, Hoepli, Mondadori, Feltrinelli, Librerie Universitarie etc.) e in tutte le librerie.




Il genere musicale Metal si è nel tempo ramificato in più
sottogeneri; il più sperimentale e ricercato è il Metal Progressive.
Per quanto l’anno zero sia sempre stato collegato
al primo album degli americani Dream Theater negli
anni Ottanta, in realtà la storia parte dalla fine degli
anni Settanta. Questo libro vuole testimoniare un mondo
sonoro affascinante, ricco di sperimentazioni e di soluzioni
sbalorditive a partire dai capostipiti stranieri fino a
tutti i gruppi italiani che hanno tentato di modificare le
coordinate del Metal. Un viaggio nella Penisola regione
per regione, con nomi e discografie a testimonianza di
un folto sottobosco di gruppi italiani. All’interno anche la
spiegazione di tutti i sottogeneri Metal e il significato del
termine Metal Progressive.

Il libro riceve il premio "Macchina Da scrivere" come migliore enciclopedia musicale dell'anno 2019


Versione Inglese:


After "Italian Progressive Rock 1980 - 2013" this is my second encyclopedic work, ITALIAN METAL PROGRESSIVE. The book is available on all web platforms (Amazon, IBS, Ebay, Hoepli, Mondadori, Feltrinelli, University Bookstores etc.) and in all bookstores.

The metal music genre has over time branched out into several
subgenres; the most experimental and researched is Progressive Metal.
As much as the year zero has always been linked
to the first album by the American Dream Theater in the
1980s, the story actually starts from the late
1970s. This book aims to bear witness to a world
sound that is fascinating, full of experimentation and solutions
astounding starting from the foreign progenitors up to
all the Italian bands that attempted to change the
coordinates of metal. A journey through the Peninsula region
by region, with names and discographies bearing witness to
a dense undergrowth of Italian bands. Also inside is the
explanation of all Metal subgenres and the meaning of the
term Progressive Metal.

The book receives the "Macchina Da Scrivere" award as the best music encyclopedia of the year 2019


lunedì 26 giugno 2023

Mostra Rock Progressivo Italiano anni '70

 MOSTRA DISCHI ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 

ANNI '70

Di Massimo Max Salari




Venite a Fabriano il 7 e 8 luglio, concerti e mostre anni '70! L'evento si chiama REVAIVOL '70 (si, scritto così). Io, Max Salari presidierò la mia mostra di dischi sul Rock Progressivo Italiano anni '70 sotto l'arco del Palazzo Del Podestà.
REVAIVOL '70 Torna venerdi 7 è andrà avanti sino domenica 9 luglio l’atteso appuntamento per l’estate cittadina con Revaivol’70. Tante le novità previste dall’Associazione Revaivol’70 che, non senza sacrifici e tanto impegno, ha garantito anche per il 2023 la prosecuzione di un evento che in questi anni ha portato molti appassionati dei favolosi anni ’70 a Fabriano, con Radio Gold Fabriano che si conferma Media Partner Ufficiale dell'evento.
“Il programma - il commento di Luciano Robuffo, Presidente Associazione Revaivol’70 - è stato disegnato per coinvolgere al massimo le realtà cittadine, le associazioni di categoria e culturali, la ristorazione e l’enogastronomia locale, i musicisti e tutti coloro che vivono l’energia del decennio ’70 come denominatore”.
La manifestazione è stata realizzata con il patrocinio della “Città di Fabriano”, Regione Marche, Fondazione CR, Carifac’Arte, Comunale Avis Fabriano. Sponsor tecnici Radio Gold, Gold Eventi, Flexusus Iniziative, Contatto. Ventisei i Bar, Locali e Ristoranti che “accompagneranno” le serate: TRATTORIA MARCHIGIANA, Piazza Cairoli. ANTICA SALUMERIA MARIANI, Piazza Garibaldi. RISTORANTINO NONNA RINA, Piazza Garibaldi. BAR DEL PIANO, Piazza Partigiani. BISTRÒ L’ANGOLETTO, Piazza Quintino Sella. DEBA SOUL AND SUSHI, Via Le Conce. TANNING PUB, Via Madonna delle Grazie. HORTUS, Via Le Povere. CHALET FABRIANO, Giardini. TAVERNA DA IVO, Via Veneto. LA MIMOSA PASTICCERIA, Via Cialdini. BAR CENTRALE, Piazza del Comune. WOODEN BAR, Corso Repubblica. GRATTACACIO, Via Miliani. H2O FOOD&DRINK, Piscina Comunale. FUORI TEMPO, Via Buozzi. LA FRASCA, Cortina San Venanzo. VOGLIA DI PASTA, Via Martiri della Libertà. CAFFÈ BISTRÒ, Via Buozzi. PASTICCERIA OSVALDO, Via Benedetto Croce. LA TORTERIA Via Beniamino Gigli. AMORE & SAPORI, Via Cialdini.
Un programma ricco di appuntamenti da non perdere in centro storico a Fabriano. “Un’offerta anche quest’anno di alta qualità musicale all’insegna del divertimento e della degustazione” hanno detto gli organizzatori” con la giornata inaugurale di Venerdi 7 luglio Piazza del Comune. Di scena DJ BECK’S Baby Dance con le celebri sigle dei cartoni animati anni ‘70 Zucchero filato e palloncini con Happy Time Trucco by inKVidia Parrucco stile vintage by Anna Passion Hair e Ego Hair Studio Presso gazebo Radio Gold in Piazza del Comune Ore 21:45 PREMIO MASSIMO LUZIETTI Ore 22:15 CONCERTO DEI MITICI DIK DIK.





Sempre venerdì, molti gli eventi collaterali. Nella Biblioteca Multimediale “R. Sassi” Ore 9:00 Inaugurazione mostra “M.O.D.A. RICERCARE AL SUO INTERNO DELLE ICONE RODO” a cura di Antonella Marcaccini Un’eccellenza Made in Marche “la bellezza è fatta a mano, nel rispetto della natura e delle tradizioni”. Mostra di borse ed accessori di uno dei marchi del lusso, operativo dal 1956 e dal 1961, che crea e produce i suoi accessori nella nostra regione.
In Piazza del Comune, Arco del Podesta Ore 10:00 Inaugurazione mostra vinilica ROCK PROGRESSIVO ITALIANO ANNI ‘70 A cura di Massimo "Max" Salari, storico e critico musicale, scrittore per Arcana Edizioni, è uno dei pochi collezionisti al mondo ad avere tutta la discografia Pro Italiana degli anni ‘70. Il 7 e 8 luglio per due volte al giorno effettuerà un percorso guidato e narrato sulla storia del genere.



Polo Museale Zona Conce Ore 17:30 Apertura ufficiale evento REVAIVOL 70 e inaugurazione MOSTRA MONOGRAFICA DI FRANCO GIULI: PROSPETTIVA ‘70 Mostra curata dal prof. Fabio Marcelli e organizzata da Carifac’Arte e Fondazione Carifac. Taglio del nastro alla presenza delle autorità cittadine Piazza del Comune, Arco del Podesta Ore 19:00 ASCOLTO VINILI a cura di Rock&Words Aperitivo offerto dall’Associazione Marchese Onofrio del Grillo, in collaborazione con Ristorart.

Sabato 8 “NOTTE GOLD REVAIVOL ’70 PIAZZA DEL COMUNE Ore 21:00 DJ BECK’S Baby Dance con le celebri sigle dei cartoni animati anni ’70. Zucchero filato e palloncini con HAPPY TIME Ore 21:45 PREMIO SPORTIVO DEL DECENNIO PREMIO CONTEST INSTAGRAM Ore 22:15 CONCERTO SPETTACOLO JBEES. Eventi collaterali: Antistadio Ore 10:00 PARTITA VECCHIE GLORIE DEL CALCIO FABRIANESE.

Piazza del Comune, Arco del Podesta Ore 12:00 ASCOLTO VINILI A cura di Rock&Words Aperitivo offerto dall’Associazione Marchese Onofrio del Grillo in collaborazione con Ristorart.

Domenica 9 luglio al Teatro Gentile ore 21 in scena Jesus Christ Superstar con la OLBC Compagnia Teatrale Musical: l’incasso sarà devoluto in beneficenza per iniziative a favore dei ragazzi del Centro “Un Mondo a Colori”. La OLBC (Oltre La Barriera Casse ) ha debuttato nel 1995 a Foligno proprio portando in scena per la prima volta in Italia quest’opera interamente e liberamente ispirata al fi lm del 1973 con la regia di Norman Jewison, le musiche di Andrew Lloyd Webber e testi di Tim Rice. Nel 50’ anniversario ha il piacere di commemorare questo evento che ha rivoluzionato il mondo dello spettacolo introducendo il concetto di Rock Opera, attraverso una rappresentazione corredata di immagini tratte dal fi lm col supporto di sopra titoli in italiano al fine di agevolare lo spettatore nella comprensione dei testi che vengono interpretati dagli artisti in scena rigorosamente in lingua madre, come è sempre stato nello stile della OLBC. L’opera narra l’ultima settimana della vita di Gesù Cristo mettendone in risalto tutta la drammaticità della sua sofferenza e della crocifissione. Tratta in parte dalla “ Passione secondo Matteo “ e in parte dai vangeli apocrifi , volge particolare attenzione alle fi gure di Giuda e Maria Maddalena mettendone in risalto l’umanità in una cornice musicale tendenzialmente Rock che simboleggia tutto lo spirito ribelle e dissacratorio degli anni ’70.
Prevendite su www.vivaticket.com e presso la biglietteria del Teatro Gentile.


giovedì 22 giugno 2023

Neo Prog - Il Libro

 NEO PROG - STORIA E DISCOGRAFIA

(Articolo di Daniele Gattucci)



(Arcana Edizioni)


Dopo il successo di “ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 – 2013” (2018 - Arcana) e “METAL PROGRESSIVE ITALIANO” (2019 - Arcana) con i quali vince i premi “Macchina Da Scrivere” alla voce Migliore enciclopedia dell’anno, lo scrittore fabrianese torna a sondare un altro argomento mai trattato in editoria: il Neo Prog.




Rivolgendosi sempre ad un pubblico di nicchia, attento e conoscitore di musica, racconta la storia del genere dagli albori ad oggi, esaminando le discografie dei gruppi più significativi anche attraverso i loro testi. La parte enciclopedica è suddivisa per nazioni con i gruppi fondamentali e infine la parte di approfondimento con due realtà odierne importanti come gli americani Spock’s Beard e gli inglesi Arena.




Il viaggio esplicativo vede protagonista come rappresentato nella copertina il jester, simbolo della band che ha dato origine alla ripresa del Progressive Rock nei primi anni ’80: i Marillion. Con loro in cattedra anche Pendragon, IQ, Pallas e Twelfth Night.




Il Jester è un personaggio che accomuna molte delle band Neo Prog, così il face paint adoperato in sede live dai cantanti di molti di questi gruppi. Tanto viene estrapolato dal lavoro dei Genesis, che assieme a Peter Gabriel negli anni ’70 apportano successo al Progressive Rock. Esso subisce un doloroso stop alla fine degli anni ’70 con l’avvento del Punk, della Discomusic e della New Wave. Il Neo Prog è dunque la rinascita del genere che attinge molto da queste sonorità “Genesiane” ma anche al sound dei Pink Floyd e dei Camel in primis. L’autore nel raccontare la storia volge lo sguardo anche agli avvenimenti che accadono nel periodo, fattore importante in quanto la musica è sempre rappresentanza della società del momento.




Non manca neppure un analisi conclusiva. Il critico consiglia di tenere l’opera accanto al pc dove poter consultare e approfondire in rete la musica di queste band non molto conosciute, ma che sicuramente elargiscono emozioni a profusione in quanto musica fatta da ottimi professionisti e di tante belle melodie. Un occasione unica per conoscere il lato evolutivo del Rock scritto da un noto amante efferato del genere: Massimo “Max” Salari.




Versione Inglese:

NEO PROG - The Book


After the success of "ITALIAN PROGRESSIVE ROCK 1980 - 2013" (2018 - Arcana) and "ITALIAN PROGRESSIVE METAL" (2019 - Arcana) with which he won the "Macchina Da Scrivere" awards under the heading Best Encyclopedia of the Year, the Fabrianese writer returns to probe another topic never before covered in publishing: Neo Prog. Always addressing a niche audience, attentive and knowledgeable about music, he tells the story of the genre from its beginnings to the present day, examining the discographies of the most significant groups also through their lyrics. The encyclopedic part is divided by countries with the fundamental groups and finally the in-depth part with two important today's realities such as the Americans Spock's Beard and the British Arena.The explanatory journey features as depicted on the cover the jester, symbol of the band that gave rise to the revival of Progressive Rock in the early 1980s: the Marillion. With them on the cover are also Pendragon, IQ, Pallas and Twelfth Night.
The Jester is a character shared by many of the Neo Prog bands, so the face paint employed in live performance by the singers of many of these groups. So much is extrapolated from the work of Genesis, which together with Peter Gabriel in the 1970s brought success to Progressive Rock. It suffered a painful halt in the late 1970s with the advent of Punk, Discomusic and New Wave. Neo Prog is thus the rebirth of the genre that draws heavily from these "Genesian" sounds but also to the sound of Pink Floyd and Camel first and foremost.
The author in telling the story also turns his gaze to the events happening in the period, an important factor since music is always representative of the society of the time.
A concluding analysis is also not lacking. The reviewer recommends keeping the work next to your pc where you can consult and delve into the music of these bands that are not very well known, but certainly bestow emotions in profusion as music made by excellent professionals and many beautiful melodies. A unique opportunity to learn about the evolving side of Rock written by a well-known effete lover of the genre: Massimo "Max" Salari.

mercoledì 21 giugno 2023

I Viaggi Di Madeleine

I VIAGGI DI MADELEINE – Tra Luce E Ombra
M.P. Records
Distribuzione: G.T. Music Distribution
Genere: Hard Prog
Supporto: cd – 2023




Questo 2023 si sta distinguendo per le buone e numerose uscite musicali in ambito Progressive Rock Italiano. Il genere dato per finito alla fine degli anni ’70 si è sempre barcamenato sino a oggi con caparbietà e qualità, proprio come un salmone controcorrente. Nonostante il completo disinteresse dei grandi media, il Prog vive e regala sempre nuove emozioni, ovviamente mutando anche pelle riguardo ai tempi che furono, sempre trattati con rispetto e comunque sia evoluti attraverso le nuove mode musicali che si sono susseguite nel tempo.
Il sottogenere Hard Prog per esempio è ancora bene rappresentato dalla band di Lecce I Viaggi di Madeleine, formatasi nel 2015 per il volere del polistrumentista e compositore Francesco Carella, del chitarrista Giuseppe Cascarano e del batterista Giuseppe Quarta. Come molte di queste band del settore, i Viaggi Di Madeleine intraprendono una dura gavetta fatta di numerosi live, vera palestra per l’intesa, e alcuni demo. Discograficamente esordiscono nel 2019 con l’album omonimo “I Viaggi di Madeleine”.
Oggi sono un duo, Francesco Carella (Frenkcarella) e Giuseppe Quarta (Joe Quarta) e per la registrazione di “Tra Luce E Ombra” si agevolano con ospiti, anche di elevata caratura: Richard Sinclair (voce e basso in “Poker”), Marco Ancona (chitarra in “Frequenze Solari”), Pietro Sansonetti (chitarra in “Road Roller”), Francesco Del Prete (violino in “Nostalgie”), Roberto Gagliardi (sax soprano in “Frequenze Solari”) e Santi Spanna (voce narrante in “Bronx”). Sotto la produzione di Vannuccio Zanella, oltre che de I Viaggi Di Madeleine stessi, il disco è supportato da un bell’artwork per opera di Ondemedie, contenente testi e foto. I disegni bene descrivono le sensazioni che a pelle fuoriescono durante l’ascolto dei brani, un ricercare se stessi nelle stanze della mente, proprio “Tra Luce E Ombra”. La chiave per uscirne fuori è la musica.
Il viaggio nella psiche s’intraprende con “Migrazioni”, attraverso suoni in stile Goblin e tastiere in evidenza a dettare le melodie semplici e dirette con lo scopo d’ipnotizzare l’ascoltatore. Il pezzo, completamente strumentale, ha un profumo vintage che fa sicuramente la gioia di moltissimi estimatori dei tempi che furono. Sale il ritmo e non è un caso se la mente ritorna a certi passaggi di “E’ Festa” della Premiata Forneria Marconi, immaginate la band di Di Cioccio cimentarsi in un movimento Hard Prog. A impreziosire l’arrangiamento subentra il sax di Roberto Gagliardi fra cambi di tempo e un buon solo di chitarra elettrica che non guasta mai. La musica ci porta in alto sopra le frequenze solari, mentre la dopamina comincia a circolare nel cervello. Più Blues “Poker”, con interventi Jazz aggiunti, qui si può godere della voce e del basso di Richard Sinclair che si lascia trasportare anche lui dal groove del pezzo. Trattandosi comunque di Prog Rock il cambio di ritmo è dietro l’angolo.
Effetti aprono “Bronx” mentre il vibrafono disegna armonie leggiadre. Santi Spanna narra con voce profonda i testi sottolineati dal basso. “In quest’epoca di gente malata, parole inutili che non valgono più niente”, qui l’amarezza e la consapevolezza di un periodo storico che ci sta soffocando con cose futili, rendendoci una massa omologata. Coralità quasi sciamane accolgono l’intro di “L’Ultima Battaglia”, canzone più lunga del disco grazie ai sette minuti e mezzo di durata. Qui molta carne al fuoco, Giuseppe Quarta ancora una volta elargisce una prova dietro le pelli impeccabile, mentre le tastiere di Carella si mettono in evidenza riportandoci all’Hard Prog grazie ad un suono ondulato in forma Hammond. L’ascolto scivola via con piacere per merito della varietà di suoni e stili. E non è quindi una sorpresa neppure la ricercatezza che compone “Androgino”, I Viaggi Di Madeleine ci strattonano dentro i meandri della mente, non ci lasciano scampo, dobbiamo seguirli obbligatoriamente, fra psichedelia e sonorità sospese.
In tre minuti strumentali giunge la storia di “Road Roller”, un uomo dal fisico proprio palestrato come un rullo compressore. Rifiutata una richiesta d’amore da parte di una donna, il personaggio si rinchiude in palestra per sviluppare ulteriormente il proprio fisico, assumendo anche numerose sostanze anabolizzanti, tante da portarlo sino alla morte. La conclusione spetta a “Nostalgie”, liberamente tratto da “Inni Alla Notte” Di Novalis, qui il violino di Francesco Del Prete dona all’insieme un velo di nostalgia che rende l’ascolto davvero gradevole, una degna chicca sonora conclusiva che non nascondo mi ha richiamato anche qualcosa degli inglesi Mostly Autumn primo periodo.
“Tra Luce E Ombra” non è fatto per stupire, ma per godere di tutto quello che la musica ci può elargire, una felice scappatoia dalla banalità dei tempi e soprattutto dalle giornate che ci soffocano la vita, se qualcosa non va per il verso giusto, ascoltatevi quest’album e poi mi direte! Super. MS





Versione Inglese: 


I VIAGGI DI MADELEINE – Tra Luce E Ombra
M.P. Records
Distribution: G.T. Music Distribution
Genre: Hard Prog
Support: cd – 2023
 
This 2023 is standing out for good and numerous musical releases in the Italian Progressive Rock field. The genre that was given up for dead in the late 1970s has always managed until today with stubbornness and quality, just like a salmon against the tide. Despite the complete disinterest of the big media, Prog lives on and always gives new emotions, obviously also changing skin regarding the times that were, always treated with respect and however both evolved through the new musical fashions that have followed over time.
The Hard Prog subgenre for example is still well represented by the Lecce-based band I Viaggi di Madeleine, formed in 2015 by the will of multi-instrumentalist and composer Francesco Carella, guitarist Giuseppe Cascarano and drummer Giuseppe Quarta. Like many of these bands in the industry, Viaggi Di Madeleine undertake a hard grind made up of numerous live shows, a real training ground for understanding, and a few demos. Discographically they made their debut in 2019 with the self-titled album "I Viaggi Di Madeleine."
Today they are a duo, Francesco Carella (Frenkcarella) and Giuseppe Quarta (Joe Quarta), and for the recording of "Tra Luce E Ombra" they facilitate with guests, also of high caliber: Richard Sinclair (vocals and bass in "Poker"), Marco Ancona (guitar in "Frequenze Solari"), Pietro Sansonetti (guitar in "Road Roller"), Francesco Del Prete (violin in "Nostalgie"), Roberto Gagliardi (soprano sax in "Frequenze Solari") and Santi Spanna (narrator in "Bronx"). Under the production of Vannuccio Zanella, as well as I Viaggi Di Madeleine themselves, the album is supported by beautiful artwork by Ondemedie, containing lyrics and photos. The designs well describe the sensations that come out on the skin while listening to the tracks, a search for oneself in the rooms of the mind, just "Between Light And Shadow." The key to coming out is music.
The journey into the psyche is embarked upon with "Migrations," through Goblin-style sounds and featured keyboards dictating the simple and direct melodies with the aim of hypnotizing the listener. The piece, completely instrumental, has a vintage scent that is sure to delight many admirers of days gone by. The tempo rises and it is no accident that the mind goes back to certain passages of Premiata Forneria Marconi's "E' Festa," imagine Di Cioccio's band trying their hand at a Hard Prog movement. Roberto Gagliardi's sax takes over to embellish the arrangement between tempo changes and a good electric guitar solo that never hurts. The music takes us high above sunny frequencies as dopamine begins to circulate in the brain. More Blues "Poker," with added Jazz interventions, here we can enjoy Richard Sinclair's voice and bass that also gets carried away by the groove of the piece. Since this is still Prog Rock, however, the change of pace is just around the corner. Effects open "Bronx" while vibraphone draws graceful harmonies. Santi Spanna narrates with deep voice the lyrics underscored by the bass. "In this age of sick people, useless words that are no longer worth anything," here bitterness and awareness of a historical period that is suffocating us with futile things, making us a homogenized mass. Almost shamanistic choruses welcome the intro of "The Last Battle," the longest song on the record thanks to its seven and a half minute duration. Here much meat on the fire, Giuseppe Quarta once again lavishes an impeccable test behind the skins, while Carella's keyboards come to the fore bringing us back to Hard Prog thanks to an undulating sound in Hammond form. The listening slips by with pleasure because of the variety of sounds and styles. And so it is not a surprise either the refinement that makes up "Androgynous," I Viaggi Di Madeleine yank us inside the meanders of the mind, they leave us no escape, we have to follow them compulsorily, between psychedelia and suspended sounds.
In three instrumental minutes comes the story of "Road Roller," a man with a physique as buff as a steamroller. Rejected by a woman's request for love, the character locks himself up in the gym to further develop his physique, while also taking numerous anabolic substances, so many that they drive him to his death. The conclusion falls to "Nostalgie," loosely based on Novalis' "Hymns To The Night," here Francesco Del Prete's violin gives the ensemble a veil of nostalgia that makes for really enjoyable listening, a worthy closing sonic treat that I won't hide also reminded me of something from England's Mostly Autumn early period.
"Between Light And Shadow" is not made to amaze, but to enjoy all that music can bestow on us, a happy escape from the banality of the times and especially from the days that suffocate our lives, if something is not going right, listen to this album and then tell me! Super. MS







sabato 17 giugno 2023

GTO

GTO – Go GTO Go 1993-2023
Music Force
Genere: Rock – Folk
Distribuzione: Egea Music
Supporto: 2cd




On the road, il Rock va vissuto per strada! Il Rock è uno stile di vita e come tale va interpretato, chilometri e chilometri fra sudore e polvere per andare a suonare o semplicemente per vedere un concerto. Questo è uno stereotipo inflazionato direte voi, personalmente invece ritengo il genere sempre poco considerato soprattutto dai media, caso Måneskin a parte, una vampata di remake che solo il tempo a breve saprà dirci se è si è trattata semplicemente di un fuoco di paglia. Eppure di band impegnate nel nostro territorio ce ne sono moltissime, anche con un buon seguito conquistato prevalentemente in sede live. Un esempio lampante lo abbiamo con gli umbri GTO, quintetto oggi composto da Stefano Bucci (voce), Romano Novelli (Chitarra, mandola, cori), Luigi Bastianoni (fisarmonica, chitarra, voce, cori), Piero Passeri (basso), e Alessandro Bucci (batteria). Si formano nel 1993 e intraprendono presto la strada dei concerti che dona loro visione oltre che soddisfazioni, come nel caso del 1998 in cui vincono l’Arezzo Wave. Gli anni 2000 li trovano impegnati in un’interminabile serie di concerti e la discografia si fa nutrita, sei le registrazioni ufficiali, “The Best Of” (2000), “Gtoclub” (2002), “Gtospecial” (2007), “Mondiàl” (2010), “Little Italy” (2013), e “Super” (2018). Ci sono anche brani di successo, come nel caso di “Pellerossa” e “La Cimbolera”, utilizzati dal regista Michael Steike nella colonna sonora del telefilm tedesco “La Sposa”. Non mancano neppure passaggi alla RAI e alle radio più importanti del nostro stivale.
In quest’anno i GTO tirano le somme, mostrando i muscoli che si sono sviluppati in tutta questa palestra di vita, ossia un doppio cd di successi, con cover e brani inediti, una vera e propria scorpacciata di musica fra Rock, Folk, Pop e cantautoriale, il titolo è “Go GTO Go 1993-2023”.
Questo “best of” è composto da ben trentotto canzoni mentre la confezione si presenta cartonata, contenente le foto degli album, una narrazione degli intenti storici e tutte le descrizioni del caso. Il rosso è il colore che prevale, proprio come la passione che i musicisti mettono nelle loro composizioni.
Il primo disco inizia con la cover di “Rimmel”, successo di Francesco De Gregori, attraverso un andamento sia folk che Blues dove la voce di Bucci interpreta al meglio con personalità senza fare il verso al grande cantautore. Coralità per “Le Onde”, canzone allegra, diretta con un ritornello coinvolgente. Si viaggia nel mondo cantautoriale con riferimenti anni ’70 in “Montedoro” dove la fisarmonica pone un andamento sicuramente funzionale in sede live, da ballare e cantare. Non da meno “Festa” sempre gioiale e con una cadenza che richiama il migliore Fabrizio De Andrè. Inizio acustico per “Il Ragazzo E La Stella” dove i Modena City Ramblers sono tirati in ballo grazie anche all’uso del violino. Uno Ska accoglie l’ascolto nel brano “Il Mago”, i GTO si divertono a farci ballare e ci dimostrano che la musica è vita, oltre che voglia di stare assieme. Da sottolineare il brano conclusivo e inedito “Monica”, dove il Folk ritorna alla ribalta narrante una serata amichevole con la bella amica Monica.
Il secondo disco inizia con un altro inedito, “Tempesta Solare” e l’immancabile ritmo coinvolgente che caratterizza il sound della band. I GTO proseguono il cammino nella discografia con “Giorni”, dove al basso compare anche lo special guest Andrea Matteaggi, e proprio a proposito di ospiti qui in “Go GTO Go” ne troviamo davvero di numerosi: Ivan Birks al violino, Luca Canali alla voce nel brano “Mexican Border”, Steve Teckila (dj), Alberto Brizzi (organo), Marcella Benedetti (cori), Alessandra Chieli (cori), Claudia Bertoldi (cori), Simone Procelli (sax), Roberto “master” Gatti (percussioni), Pietro Fabbri (tastiere) e Leo “fresco” Beccafichi (fiati).  Tutto questo mette in luce la cura che la band apporta alle proprie composizioni con arrangiamenti efficaci.  Altra cover è “Johnny B. Goode” fatta in italiano, mentre “Mexican Border” è cantata in lingua inglese, e non manca una puntata nel mondo dei Negrita in “Freewheelin' Radio”. C’è anche il Reagge con “Rimini”, sole in testa e mare avanti gli occhi. I GTO sanno bene come intrattenere ma anche coccolare con canzoni delicate come ad esempio “Buonanotte Stella”.
“Go GTO Go 1993-2023” è una grande raccolta che racchiude davvero tutto il meglio di questa band che con professionalità ha dimostrato negli anni di meritarsi questa grande fetta di pubblico conquistata. Una immancabile occasione per gettarsi anima e corpo in questa calda musica colorata, amica anche di tante belle serate passate fra amici a divertirsi. MS





Versione Inglese:


 
 
GTO - Go GTO Go 1993-2023
Music Force
Genre: Rock – Folk
Distribution: Egea Music
Support: 2cd


On the road, Rock must be lived on the road! Rock is a way of life and should be interpreted as such, miles and miles between sweat and dust to go play or just to see a concert. This is an overblown stereotype you will say, personally on the other hand I consider the genre always poorly considered especially by the media, Måneskin case aside, a flush of remakes that only time shortly will tell if it was simply a flash in the pan. Yet there are many bands engaged in our territory, even with a good following gained mainly in live performances. A prime example we have with the Umbrian GTO, a quintet today composed of Stefano Bucci (vocals), Romano Novelli (guitar, mandola, backing vocals), Luigi Bastianoni (accordion, guitar, vocals, backing vocals), Piero Passeri (bass), and Alessandro Bucci (drums). They formed in 1993 and soon embarked on the road of concerts that gave them vision as well as satisfaction, as in the case of 1998 when they won the Arezzo Wave. The 2000s find them engaged in an interminable series of concerts, and the discography becomes extensive, six official recordings, "The Best Of" (2000), "Gtoclub" (2002), "Gtospecial" (2007), "Mondiàl" (2010), "Little Italy" (2013), and "Super" (2018). There are also hit songs, as in the case of "Pellerossa" and "La Cimbolera," which were used by director Michael Steike in the soundtrack of the German TV show "The Bride." There is also no shortage of passages to RAI and the most important radio stations of our boot.In this year GTO pulls the sums, showing the muscles that have developed throughout this gymnasium of life, namely a double CD of hits, with covers and unreleased songs, a real binge of music between Rock, Folk, Pop and singer-songwriter, the title is "Go GTO Go 1993-2023". This "best of" consists of no less than thirty-eight songs while the packaging comes in hardback, containing photos of the albums, a narration of the historical intentions, and all the relevant descriptions. Red is the prevailing color, just like the passion the musicians put into their compositions. The first disc begins with a cover of "Rimmel," Francesco De Gregori's hit, through both a folk and blues progression where Bucci's voice interprets at its best with personality without fawning over the great singer-songwriter. Chorality for "Le Onde," an upbeat, straightforward song with an engaging refrain. We travel into the world of singer-songwriters with 70s references in "Montedoro" where the accordion sets a trend that is certainly functional in live, to be danced and sung. Not to be outdone is "Festa," always jovial and with a cadence reminiscent of the best Fabrizio De Andrè.
Acoustic start for "The Boy And The Star" where the Modena City Ramblers are pulled in thanks in part to the use of the violin. A Ska welcomes the listening in the track "Il Mago," GTO have fun making us dance and show us that music is life, as well as a desire to be together. Of particular note is the closing, unreleased track "Monica," where Folk returns to the forefront narrating a friendly evening with beautiful friend Monica.
The second disc begins with another unreleased, "Solar Storm" and the unfailing addictive rhythm that characterizes the band's sound. GTO continue the path in the discography with "Days," where special guest Andrea Matteaggi also appears on bass, and just speaking of guests here in "Go GTO Go" we really find numerous ones: Ivan Birks on violin, Luca Canali on vocals in the song "Mexican Border," Steve Teckila (dj), Alberto Brizzi (organ), Marcella Benedetti (backing vocals), Alessandra Chieli (backing vocals), Claudia Bertoldi (backing vocals), Simone Procelli (sax), Roberto "master" Gatti (percussion), Pietro Fabbri (keyboards) and Leo "cool" Beccafichi (horns).  All this highlights the care the band brings to its compositions with effective arrangements.  Another cover song is "Johnny B. Goode" done in Italian, while "Mexican Border" is sung in English, and there is no shortage of a punt into the world of Negrita in "Freewheelin' Radio." There's also the Reagge with "Rimini," sun in the head and sea ahead of the eyes. GTO know well how to entertain but also cuddle with delicate songs such as "Goodnight Stella."
"Go GTO Go 1993-2023" is a great collection that really encompasses all the best of this band that with professionalism has proven over the years that it deserves this large slice of the audience it has won. An unmissable opportunity to throw yourself body and soul into this warm colorful music, also a friend of many beautiful evenings spent among friends having fun. MS 





venerdì 16 giugno 2023

Homunculus Res

HOMUNCULUS RES – Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi
Altrock / Ma.Ra. Cash
Genere: Scuola Di Canterbury
Supporto: Digitale – cd – 2023




E’ incredibile quante band italiane oggi stiano popolando il mondo del Rock Progressivo e zone limitrofe, questo a dimostrazione di una vera passione per la musica cosiddetta “impegnata” mai sopita. L’interesse ricade addirittura sulla Scuola Di Canterbury, un genere inglese radicato negli anni ’70 e portato al successo da gruppi come Caravan e Soft Machine, mentre una band della nostra nazione attenta al fenomeno è stata i Picchio Dal Pozzo. Per concepire e realizzare questo stile musicale si necessita obbligatoriamente di una buona tecnica strumentale, le influenze soprattutto Jazz spingono i musicisti a una prova quantomeno gravosa. Un nome che sicuramente i fans del genere già conosceranno è quello dei palermitani Homunculus Res, formazione sorta nel 2013 attorno alla figura del cantautore, chitarrista, e tastierista Dario D'Alessandro. Oggi il gruppo è completato da Davide Di Giovanni (organo, piano, synth, basso), Mauro Turdo (chitarra), Daniele Di Giovanni (batteria, percussioni) e Daniele Crisci (basso). Sorprendente è anche la qualità degli album passati, tutti degni di nota e ben criticati nel web dai siti del settore, “Limiti All'Eguaglianza Della Parte Con Il Tutto” (2013), “Come Si Diventa Ciò Che Si Era” (2015), “Della Stessa Sostanza Dei Sogni” (2018), “Andiamo In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco” (2020) e ora quest’ultimo “Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi”.
L’album contiene dieci canzoni e inizia con “Il Gran Finale” il quale evidenzia immediatamente la passione dei musicisti per questa musica, ma anche per alcune altre band del nostro passato, ossia Premiata Forneria Marconi e Orme. All’interno suona l’oud (strumento cordofono, membro della famiglia dei liuti a manico corto) l’ospite James Strain. Ambientazioni serene e spensierate fra i movimenti acustici in “Quintessenza La La La” ma l’ascolto non contiene nulla di banale, cambi umorali, il sax di Giorgio Trombino e le tastiere di Massimo Giuntoli amalgamano maggiormente il suono. Passato e presente si congiungono attraverso il flauto e del suono synth. Le cavalcate sonore proseguono con “Il Bello E il Cattivo Tempo”, qui addirittura fa capolino il Beat, e precisamente quello dei maestri Beatles o se vogliamo anche dei nostri Giganti. Una menzione a parte per i testi i quali vagano fra universo, assurdità e umanità non cadendo mai nello scontato. Un altro esempio si ritrova in “Viaggio Astrale Di Una Polpetta”, colonna sonora per questa favola fantasiosa, dove l’apporto di Dominique D'Avanzo alla voce e fiati, Giuseppe Turdo ai fiati e di Emanuele "Sterbus" Sterbini alla voce è fondamentale nella riuscita dell’insieme. Anche qui… quanta storia dentro! In linea resta “Fine Del Mondo” che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto detto sino ad ora. La chitarra dell’ospite Marco Monterosso mi richiama alcuni momenti nordici concepiti dai Landberk. “Pentagono” invece è inizialmente velata di malinconia per poi giocare con il sillabare del titolo stesso. “Parole E Numeri” è un ulteriore tuffo nel passato per la gioia dei nostalgici dei tempi che furono, fra Orme e Beat. Sale il ritmo attraverso “Cinque Sensi” con l’apporto di Alan Strawbridge alla voce e Giovanni Parmeggiani con moog, e Fender Rhodes. Ulteriore apporto dei musicisti esterni negli ultimi due brani a partire da “Fiume Dell’Oblio” dove partecipano Andrea Cusumano al whistle, Dario Lo Cicero al flauto, bassoon, e trombone, e Mila Di Addario alle tastiere e arpa. Il pezzo è ancora una volta ricercato con rimandi agli americani Echolyn. Chiude il brano più lungo del disco “Doppi Sensi” con dieci minuti di grande musica coadiuvata da Federico Cardaci (digitone, memotron), Luciano Margorani (chitarra) ed Enea Turdo (voce).
Signore e signori, qui c’è della grande musica fatta con professionalità, anima e cuore, non esitate ad avvicinarvi al mondo degli Homunculus Res, apparentemente complesso ma così cristallino che vi sembrerà di bere un bicchiere d’acqua. “Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi” disseta la mente. MS


 


Versione Inglese:



HOMUNCULUS RES - Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi
Altrock / Ma.Ra.Cash
Genre: School Of Canterbury
Support: Digital - cd - 2023

It is amazing how many Italian bands today are populating the world of Progressive Rock and surrounding areas, this demonstrating a true passion for so-called "committed" music that has never died down. Interest even falls back to the School Of Canterbury, an English genre rooted in the 1970s and brought to success by groups such as Caravan and Soft Machine, while a band from our nation attentive to the phenomenon has been Picchio Dal Pozzo. To conceive and realize this style of music one obligatorily needs a good instrumental technique, the influences especially Jazz push the musicians to at least an onerous test. One name that fans of the genre will surely already know is that of the Palermo-based Homunculus Res, a formation formed in 2013 around the figure of singer-songwriter, guitarist, and keyboardist Dario D'Alessandro. Today the group is completed by Davide Di Giovanni (organ, piano, synth, bass), Mauro Turdo (guitar), Daniele Di Giovanni (drums, percussion), and Daniele Crisci (bass). Also surprising is the quality of past albums, all of which have been noteworthy and well-criticized on the web by industry sites, "Limits To The Equality Of The Part With The Whole" (2013), "How One Becomes What One Was" (2015), "Of The Same Substance As Dreams" (2018), "We Go Around At Night And Consume Each Other In Fire" (2020) and now this latest "Behold The Empire Of The Double Senses."
The album contains ten songs and begins with "Il Gran Finale" which immediately highlights the musicians' passion for this music, but also for some other bands from our past, namely Premiata Forneria Marconi and Orme. Inside plays the oud (chordophone instrument, a member of the short-handled lute family) guest James Strain. Serene and carefree settings among acoustic movements in "Quintessence La La La" but the listening contains nothing trivial, mood changes, Giorgio Trombino's sax and Massimo Giuntoli's keyboards amalgamate the sound more. Past and present join through flute and some synth sound. The sonic rides continue with "Il Bello E il Cattivo Tempo," here even peeps the Beat, specifically that of the Beatles masters or if we want also of our Giants. A separate mention for the lyrics which wander between universe, absurdity and humanity never falling into the obvious. Another example can be found in "Viaggio Astrale Di Una Polpetta," the soundtrack for this imaginative fable, where the contribution of Dominique D'Avanzo on vocals and horns, Giuseppe Turdo on horns and Emanuele "Sterbus" Sterbini on vocals is fundamental to the success of the whole.
Here again-so much history inside! On the line remains "End Of The World," which takes away and adds nothing to what has been said so far. Guest Marco Monterosso's guitar reminds me of some Nordic moments conceived by Landberk. "Pentagon," on the other hand, is initially veiled in melancholy and then plays with the spelling of the title itself. "Words And Numbers" is another dip into the past to the delight of those nostalgic for the days of yore, between Orme and Beat. The tempo rises through "Five Senses" with the contribution of Alan Strawbridge on vocals and Giovanni Parmeggiani on moog, and Fender Rhodes. Further input from outside musicians in the last two tracks starting with "Fiume Dell'Oblio" where Andrea Cusumano on whistle, Dario Lo Cicero on flute, basson, and trombone, and Mila Di Addario on keyboards and harp participate. The piece is once again researched with references to the American Echolyn. The longest track on the album "Doppi Sensi" closes with ten minutes of great music assisted by Federico Cardaci (digitone, memotron), Luciano Margorani (guitar) and Enea Turdo (vocals).
Ladies and gentlemen, here is great music made with professionalism, soul and heart, do not hesitate to approach the world of Homunculus Res, seemingly complex but so crystal clear that you will feel like drinking a glass of water. "Here's The Empire Of The Double Senses" quenches the thirst of the mind. MS




lunedì 12 giugno 2023

Monkey Diet

MONKEY DIET – Ant Death Spiral
Black Widow Records
Genere: Hard Prog Rock
Supporto: cd- Bandcamp / 2023




Il mondo sonoro del Progressive Rock Italiano è paragonabile al pugile che non possiede la castagna del ko, ma che ti martella i fianchi per minuti e minuti fino a mandarti al tappeto. Ciò sta significando che nonostante le vendite non eccelse e situazioni da non classifica, nei decenni a partire dal 1980 quando il genere ha ricevuto una brusca frenata, ha comunque avuto la forza di combattere sino a oggi. La qualità si è sempre mantenuta a buoni livelli, proprio per questo ancora esiste, oltre che avere un pubblico di nicchia sempre presente e sostenitore. Un grande merito va alle case discografiche che nel tempo si sono prodigate nel ricercare band e dare loro voce, una delle tante è la ligure Black Widow Records, in questo caso seguono i bolognesi Monkey Diet.
Da due band importanti del circuito, ossia Accordo Dei Contrari e PropheXy, sorgono le basi nel 2014 per un’amicizia fra Daniele Piccinini (basso, synths) e Gabriele Martelli (chitarra, synths), il batterista Roberto Bernardi si aggrega poco dopo. Il desiderio comune è quello di poter suonare musica senza schemi predefiniti, il primo risultato sonoro s’intitola “Inner Gobi” (Black Widow Records) ed è dell’anno 2017. Oggi tornano con il nuovo “Ant Death Spiral”, album formato da sei brani con ospiti come Riccardo Lolli alle tastiere nel brano “Special Order”, Silas Neptune sempre alle tastiere in “Marsquake”, Eric Gales alla chitarra in “Sleeping Sand, Silent Cloud”, Nicola Schelfi al vibrafono in “Ant Death Spiral” e l’intramontabile Donella Del Monaco voce in “Sleeping Sand, Silent Cloud”.
Trattasi di Hard Prog Rock perché si possono estrapolare dall’interno sonorità King Crimson, Black Sabbath, Jazz e Deep Purple, in un equilibrio ben dosato fra passato e presente. Di certo tutto ciò potrebbe far pensare a una musica articolata, questo lo è in parte, perché le intuizioni melodiche nel complesso rendono l’ascolto decisamente scorrevole oltre che piacevole. La tecnica individuale non si discute, anche perché se ci si vuole addentrare nel mondo prettamente strumentale, si necessita perlomeno di una buona preparazione. Così il disco inizia con “Hungry Horace” dove la sezione ritmica mostra subito la propria intesa. Il mid tempo dona al brano una certa pesantezza di fondo che non guasta per niente, mentre la chitarra disegna riff pungenti. “Ant Death Spiral” prosegue imperterrito il cammino intrapreso, qui troneggia la già decantata melodia di fondo, la chitarra riesce nell’intento oltre che protagonista di un notevole assolo. Il brano è bene arrangiato grazie al lavoro del synth e del vibrafono, quest’ultimo riesce ad aggiungere calore al suono ammorbidendo lo stile e le atmosfere.
“Sleeping Sand, Silent Cloud” è il brano che ho gradito di più, forse perché anch’io sto facendo l’orecchio a questo sound che molto mi rimanda a lavori “progressivi” nordici, resta il fatto che è coinvolgente e mi pone avanti ad un ascolto attento e concentrato. Non che “Marsquake” fosse da meno, qui invece siamo rivolti a un sound psichedelico e ipnotico. Energia pura in “Raptus”, una carrellata di suoni dediti a caricare di dopamina il cervello. La chiusura è affidata a “Special Order”, un piccolo balzo indietro nel tempo rispetto a quanto ascoltato sino ad ora, Hard Prog contaminato dai riff nervosi in stile King Crimson.
Nel complesso “Ant Death Spiral” è un ottimo disco, adatto a un pubblico aperto di mente e soprattutto amante dei riferimenti qui descritti. Complimenti ai Monkey Diet, altra band che ci rende orgogliosi della nostra musica, mai banale e conseguentemente ricca di personalità. MS



Versione Inglese: 


 
 
MONKEY DIET - Ant Death Spiral
Black Widow Records
Genre: Hard Prog Rock
Support: cd- Bandcamp / 2023
 
The sound world of Italian Progressive Rock is comparable to the boxer who does not possess the knockout chestnut, but hammers your hips for minutes on end until he knocks you out. This is signifying that despite less-than-excellent sales and non-chart situations, in the decades since 1980 when the genre received a sharp setback, it still had the strength to fight until today. The quality has always been maintained at a good level, which is precisely why it still exists, as well as having an ever-present and supportive niche audience. A great deal of credit goes to the record companies that over time have done their best to seek out bands and give them a voice, one of the many is the Ligurian Black Widow Records, in this case they follow the Bolognese Monkey Diet.
From two important bands on the circuit, namely Accordo Dei Contrari and PropheXy, the foundations arose in 2014 due to a friendship between Daniele Piccinini (bass, synths) and Gabriele Martelli (guitar, synths), drummer Roberto Bernardi joined shortly after. The common desire is to be able to play music without predefined patterns, the first sonic result is titled "Inner Gobi" (Black Widow Records) and is from the year 2017. Today they are back with the new "Ant Death Spiral," an album consisting of six tracks with guests such as Riccardo Lolli on keyboards in the song "Special Order," Silas Neptune again on keyboards in "Marsquake," Eric Gales on guitar in "Sleeping Sand, Silent Cloud," Nicola Schelfi on vibraphone in "Ant Death Spiral" and the evergreen Donella Del Monaco vocals in "Sleeping Sand, Silent Cloud".
This is Hard Prog Rock because King Crimson, Black Sabbath, Jazz and Deep Purple sounds can be extrapolated from within, in a well-balanced balance between past and present. Certainly all this might suggest articulate music, this is partly so, because the melodic insights on the whole make for decidedly smooth as well as enjoyable listening. Individual technique is not in question, also because if one wants to delve into the purely instrumental world, one needs at least a good preparation. Thus the disc begins with "Hungry Horace" where the rhythm section immediately shows its understanding. The mid tempo gives the song a certain underlying heaviness that doesn't hurt at all, while the guitar draws stinging riffs. "Ant Death Spiral" continues undaunted on the path taken, here the already decried background melody towers, the guitar succeeds in its intent as well as starring in a remarkable solo. The song is well arranged thanks to the work of the synth and vibraphone, the latter managing to add warmth to the sound while softening the style and atmosphere.
"Sleeping Sand, Silent Cloud" is the track I enjoyed the most, perhaps because I, too, am turning a deaf ear to this sound that much reminds me of Nordic "progressive" work, the fact remains that it is engaging and sets me forward to careful and concentrated listening. Not that "Marsquake" was any less, here instead we are turned to a psychedelic and hypnotic sound. Pure energy in "Raptus," a roundup of sounds dedicated to charging the brain with dopamine. Closing is given to "Special Order," a small leap back in time from what we have heard so far, Hard Prog contaminated by King Crimson-style nervous riffs.
Overall, "Ant Death Spiral" is an excellent record, suitable for an open-minded audience and especially fond of the references described here. Congratulations to Monkey Diet, another band that makes us proud of our music, never banal and consequently rich in personality. MS





sabato 10 giugno 2023

Intervista a Max Prog Polis

 

Intervista a MAX PROG POLIS

 Di Salari Massimo







Max "Murdock" Prog Polis


Andiamo a conoscere uno dei personaggi più legati oggi al Progressive Rock, soprattutto di quello italiano. Un intenditore, divulgatore e conduttore del programma Prog Rock Polis  su  RADIO PROG SKY, la web Rock Radio Station con sede in Brasile. Scopriamolo insieme.

 

Ciao Max, noi ci conosciamo molto bene perché tu gentilmente ospiti Il Sale Di Nonsolo Progrock all’interno della tua trasmissione che va in onda il giovedì alle ore 18.00, di cui sono molto onorato di farne parte nel palinsesto da te curato. Ma presentati ai nostri lettori, chi è Max Prog Polis (Max Murdock)

Max Prog Polis, prima Max Rock Polis, una volta Max Murdock, in origine Fabrizio Felici, ha sempre avuto una passione per la musica associata alla vicinanza con gli amici artisti. Infatti fin da giovane giravo tutta la Toscana per seguire concerti dei propri amici musicisti, perché mi gratificava il contatto diretto con loro. Questa attitudine si è concretizzato in radio FM nel 2010 e successivamente a Roma in varie web radio dove ho unito la mia voglia di fare radio a scopo culturale, per far conoscere anche quello che di bello si può ascoltare, con la vicinanza con gli artisti italiani. Da tre anni quindi, come hai ricordato, conduco un proGramma dentro ProgSky, web radio internazionale di settore specifico, prevalentemente Rock Progressivo internazionale. Tale trasmissione è inserita in un'intera giornata, il giovedì, dedicata al Rock Progressivo italiano. Infatti non a caso è stata nominata GPI: Giovedì Progressività Italiano.

Come nasce in te la passione del Progressive Rock, quale è stato l’evento che ti ha scatenato il grande sentimento nei confronti di questa musica di certo non convenzionale? C’è stato un evento in particolare?

Non c'è stato un evento in particolare che mi ha avvicinato al Rock Progressivo. In radio io mi sono pian piano avvicinato agli artisti contattandoli e intervistandoli per fare in modo che il loro lavoro potesse avere maggiore diffusione e promozione. Mi sono subito accorto che tanti musicisti Rock italiani sono praticamente ignorati dalle radio FM, dai network radiofonici, mentre io appunto volevo star loro accanto e farli conoscere il più possibile. Mi sono rivolto al Rock Progressivo italiano perché sono le sonorità che più mi piacevano, che più, diciamo, mi appartenevano. Io ho l'idea che la cultura del Rock Progressivo ci appartenga proprio come popolo italiano, un popolo che ha sempre avuto profonde radici nell'arte, nella musica, a cominciare dalla classica, dall'opera, dalla lirica. Unendo questi stili con il Rock venuto dai paesi nordici, da oltreoceano, gli italiani hanno sempre avuto Progressivo dentro, in maniera molto spiccata, tanto è vero che i gruppi inglesi “fondatori” del Prog hanno avuto i primi successi qui e non altrove.

Uniamo a questo il fatto che fin da giovane i generi miei preferiti sono stati, accanto al Metal, il Jazz Rock e la Fusion.

A questo punto spiegaci come nasce la tua collaborazione con RADIO PROG SKY

Qualche anno fa, quando ero ancora in altre radio, conobbi Carlos Vaz Ferreira che è il fondatore e il direttore di radio ProgSky (http://www.progsky.com). Dapprima gli fornivo i podcast delle mie trasmissioni da passare e replicare nella sua radio, ma con lo stop della pandemia circa tre anni fa ho pensato di ricominciare a trasmettere su radio ProgSky, proponendogli di occuparmi di una intera giornata dedicata al Rock Progressivo italiano. Così individuammo questo giorno nel giovedì e partimmo con una programmazione mi pare di 16 ore, con due trasmissioni (Marcio e io) e il resto con playlist. Lavorandoci costantemente nel tempo sono riuscito ad avvicinare molti altri amici a questa realtà radiofonica internazionale e a ottenere la loro collaborazione, per cui adesso siamo arrivati a passare 24 ore di Progressivo italiano, con 7 trasmissioni e diverse playlist.


Con te una squadra di grandi intenditori italiani, Luca Redàpolis Paoli, Alfredo di Trasimeno Prog, Gianni Nicola, Andy Simoniello e Franco Fumagalli, come vi siete conosciuti?

Come dice il suo nick, Luca Redàpolis già diversi anni fa mi aiutava molto nella produzione dei contenuti per la mia trasmissione, nell'individuale nuovi gruppi, nuovi album da far ascoltare, per cui io l'ho voluto appellare “redàpolis”, cioè “redazione di Prog Polis”. Da lì non ho più rinunciato ai suoi aiuti. Franco l'ho conosciuto e apprezzato tramite i suoi post sui vari gruppi a tema Prog, per cui gli ho proposto di provare a tornare alla sua vecchia passione di fare un programma radio (lo faceva nei '70). Per differenziarsi da noi, Franco tratta molto gli anni passati, i '70 appunto, ma dal lato più curioso, sempre alla ricerca e alla scoperta di qualcosa di poco noto. Tramite amici ho conosciuto Andy, che già aveva individuato il nostro giovedì, e assieme abbiamo deciso di collaborare e inserire la sua trasmissione tra le nostre. Alfredo l'ho conosciuto nell'associazione Trasimeno Prog, andando ai loro primi festival estivi e notando che anche lui è persona che si dà molto da fare per l'ambiente Progressive. Così gli ho proposto di provare a fare assieme a Luca un programma con noi, che da mezz'ora si è evoluta già in due ore settimanali. Gianni Nicola infine è stato un artista che ho intervistato, ma notando la sua continua ,attività la sua voglia di proporre sempre gruppi e brani nuovi da scoprire, ci siamo accordati per una rubrica mensile nel mio programma. E poi ci sei tu, con cui collaboriamo grazie alle tue ottime recensioni tratte dal tuo blog NONSOLO PROGROCK di album Progressive che leggi e io propongo come rubrica.



RADIO PROG SKY: https://www.progsky.com/

Marcio Sa è dunque un fulcro importante di questa avventura sonora, cosa apprezzi di più nel suo modo di fare?

L'amico Marcio, brasiliano, l'ho conosciuto in rete tramite la nostra comune passione per il Prog italiano, del resto anche Carlos l'ho conosciuto così. Lui ha tanta voglia e tanto entusiasmo di proporre le sue sonorità preferite e di farle ascoltare agli altri. È anche un (auto) studente di lingua italiana, ogni tanto abbiamo chiacchierato a voce in italiano, e questo lo avvicina molto agli artisti che proponiamo, i quali restano molto colpiti dall'entusiasmo di un sudamericano per la loro musica. Lui chiede sempre contributi vocali oltre che sonori, è bello che un ragazzo di un'altra nazione sia così appassionato ad artisti di un genere che ci appartiene così tanto.

 

Quale è stato il concerto e l’artista umanamente parlando che ti ha colpito maggiormente? Hai qualche aneddoto?

Io purtroppo ho un vizio poco adatto a un recensore: non mi piace mantenere le distanze dai musicisti con cui ho a che fare. Mi piace essere loro amico, poter condividere con loro idee sulla musica e su altro, per cui per me rispondere a questa domanda è poco possibile, ogni artista riesce in qualche modo a emozionarmi. A cominciare dal pianoforte solista di Arturo Stalteri (già Pirrot Lunaire), il primo musicista Progressive che abbia mai conosciuto, proseguendo per gli Osama, i Semiramis, il Banco, i Rovescio... In vita mia ho assistito a tanti concerti vibranti e intensi, quindi non mi è possibile decidere e rispondere alla prima parte della domanda. Però l'artista con cui sono più legato umanamente è Jerry Cutillo degli Oak, con cui sono sempre in contatto e con cui ogni tanto ho il piacere di uscire per passare una serata davanti a una birra e a una ciotola di wok. Aneddoti? Episodi da ricordare, come Chirico (A&M)  che a mezzanotte fa cena dopo il concerto in occhiali scuri, Olivieri (Metamorfosi) che nei camerini davanti a una tastiere mi spiega come sia quasi matematico fare melodie piacevoli, Leone (BdB) che passa tutto il tempo a chiacchierare con David Jackson mentre asciuga i suoi sax, Vitelli (Ellesmere) che cerca un carrello per portarsi via al tastiera a pedali da 30 chili stile Geddy Lee, Eugenio Finardi che si fa servire un buon prosecco dal sottoscritto... Tanti piccoli fotogrammi che rimangono in memoria.


Ma quando Max è solo in casa e ha esaudito i compiti gravosi e impegnativi… Cosa ascolta per rilassarsi?

Bella domanda: e chi li esaurisce mai i miei “compiti” di farmi una cultura sempre più grande e più approfondita nel Rock Progressive italiano? Come faccio ad abbandonare l'ascolto di sempre nuovi gruppi, nuovi brani, la mia passione me lo impedisce. Posto che difficilmente mi siedo in poltrona a rilassarmi con un LP o un CD nello stereo, il momento in cui ascolto di più in realtà è quando passeggio per la città, per non stare sempre fermo davanti al computer. Lì apro la rete, e oltre ad ascoltare quello che voglio proporre in programma, cerco di riprendere gruppi che ancora non conosco, sia dai '70 sia dagli ultimi tempi, quasi sempre in ambito Progressive, Jazz Rock, Fusion. Molto raramente mi capita di ascoltare altro, se non qualche perla Italo disco anni '80. Di Rock “classico”, Hard, Metal ho ascoltato a piene orecchie per 30 anni: ora è il momento di altro!


 Hai pubblicato anche un libro, Storie Di Prog Rinascimento, puoi parlarcene?

È vero, poco più di quattro anni fa ho pubblicato un libro ancora col mio vecchio nome Max Rock Polis, ma non l'ho scritto veramente io: l'abbiamo scritto in 100! Vale a dire, io ho trascritto una sessantina di interviste svolte tra me e tanti ospiti che ho portato nella mia trasmissione, che all'epoca non era ancora un proGramma. Questi 60 incontri si sono spalmati su circa due anni, mentre ormai nel mio proGramma oggi ne riesco a fare almeno 80 all'anno (e ciò mi rende impossibile pubblicare un altro libro così!). Quel libro lo abbiamo scritto in cento perché siamo in cento a parlare, a discutere e a proporre le nostre idee e le nostre visioni sulla musica Progressive. Del resto io sono solo un medium, una figura che sta nel mezzo tra il pubblico e gli artisti, e quindi ho semplicemente voluto riproporre il loro pensiero trasmesso in radio. Tra parentesi, Io ne ho ancora diverse copie, se vi interessa contattatemi.

 


Tonino Merolli


      Secondo te, dove sta andando il Progressive Rock?

Domanda per certi versi difficile, a cui ho cercato di dare risposta proprio nel titolo del mio libro: l'ho chiamato ”Prog Rinascimento” proprio perché, avendo a che fare con artisti italiani dediti a queste musicalità, ho notato che c'è stato un rifiorire appunto, un Rinascimento di questo genere in musica, di questo stile, e soprattutto della sua mentalità, del suo modo di fare. Diversi importanti gruppi anni '70 si sono ritrovati con anche solo uno o due elementi dell'epoca, e insieme ad altri musicisti hanno ricominciato a suonare i loro lavori, cercando poi di proporre qualcosa di nuovo, cosa fondamentale a mio parere. A questi possiamo aggiungere gruppi formati più di vent'anni fa che non hanno mai smesso di seguire quello che è stato poi chiamato Progressive Rock, evolvendosi sotto quel segno. Poi ci sono gruppi di giovani che hanno cominciato a voler riproporre non solo le sonorità del Prog, ma la mentalità, il voler andare avanti e voler progredire e quindi possiamo parlare tranquillamente di Post Prog, Neo Prog, di tutto quello che volete per definire questa musica che ha radici nel passato di 50 anni fa, però sta continuando a evolversi. Per capire se queste evoluzioni ci piacciono le dobbiamo comunque ascoltare, non ci possiamo rinchiudere a dire che il Rock Progressivo è finito nei '70. Sì, il Prog dei '70 è finito in quegli anni (per definizione!), ma adesso stiamo parlando di qualcosa di nuovo, qualcosa che sta rinascendo nell'interesse di gruppi, di artisti, di musicisti che sono molto bravi sia tecnicamente sia a proporci melodie e armonie con cui poterci emozionare e coinvolgere. Il Progressive Rock quindi sta andando oltre sé stesso, si sta evolvendo e  vedremo dove arriverà, però teniamo presente che non è una musica dagli scopi commerciali, che non ha un grande riscontro a livello di ascolti e vendite, quindi non è supportato da grandi etichette, che ovviamente cercano (solo...) il guadagno in quello che fanno. Quindi la maggior parte delle volte questa musica rimarrà a livello di passione. Per fortuna però i mezzi di oggi permettono a questa passione di poter uscire, diventare CD o LP o anche solo musica digitale, ascoltabile e usufruibile da chi voglia avvicinarvisi. L'importante è questo: non dimenticheremo mai il Rock Progressivo, non dimenticheremo questo approccio alla musica. Le mode passeranno veloci, ma il Rock Progressivo non è una moda e resterà sempre in mezzo a noi.  Basta saperlo riconoscere, cercare nei suoi mutamenti.


Hai novità riguardo il tuo lavoro radiofonico? C’è qualcosa di nuovo che bolle in pentola oppure sei già troppo impegnato così?

Attualmente non prevedo grosse novità né nel mio proGramma, che ormai negli anni ha trovato un format abbastanza compiuto, anche se ogni tanto ci potrà/dovrà sempre essere l'inserimento di qualcosa di nuovo, vedi te e Gianni. per quanto riguarda il GPI, Giovedì Progressivo Italiano, siamo una squadra da sempre in movimento e riusciremo a trovare sempre forme nuove per fare cultura progressiva italiana. In questi tre anni ogni tanto una nuova trasmissione, oppure è arrivato un nuovo conduttore che ha proposto le sue idee a riguardo, e noi ne siamo stati ben contenti. Quindi aspettiamo di vedere come si metteranno le cose in futuro.


Quale intervista che hai fatto a un personaggio dell’ambito ti è piaciuta in particolar modo?

Anche rispondere a questa domanda è piuttosto difficile. A me piacciono le persone, gli artisti che parlano, che tirano fuori le loro idee, i loro concetti, anche le loro esperienze, senza doverli sollecitare più di tanto. Per fortuna di queste interviste ne ha avute veramente tante, forse complice il fatto che riesco a mettere a proprio agio e far diventare un'intervista potenzialmente seriosa qualcosa di amichevole. In questo modo gli artisti hanno molte meno difficoltà a rilassarsi e tirar fuori i loro pensieri. Quindi potrei citarti i classici di Nocenzi, Leone, Vairetti, Siani che hanno sempre idee ben chiare e tante cose da raccontare, ma non mi è possibile rispondere con precisione alla tua domanda.


Grazie Max e concludi pure l’intervista con una domanda che avresti voluto che ti facessi, intanto un grande in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.

Le domande che mi hai fatto per me sono interessanti ed esaustive, abbiamo parlato della radio o di altre cose. Ma da un certo punto di vista diciamo che sono la persona sbagliata a cui rivolgere domande, non tanto perché in genere le faccio io, ma perché alla fine io sono un medium, cioè qualcosa che sta “nel mezzo”, tra il pubblico e gli artisti, qualcuno che deve fare da tramite, deve passare il messaggio e la musica degli artisti, far arrivare a loro il supporto del pubblico. Un abbraccio e un break a leg anche a te, come dico sempre, per i tuoi progetti futuri, per ringraziamento per la collaborazione che anche tu dai verso la nostra radio ProgSky e al nostro Giovedì Progressivo Italiano!



Claudia Pelù


Podcast della puntata 8 giugno 2023https://www.mixcloud.com/maxmurd/prog-rock-polis-1135-080623-i-lemuri-bussano-alla-porta-sul-retro/?fbclid=IwAR2mwLj3fPyJdMaCCukPAvCs6VBoA5S0a8EyYQerkmB6lsTIpZeplQ7ddgU