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venerdì 16 giugno 2023

Homunculus Res

HOMUNCULUS RES – Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi
Altrock / Ma.Ra. Cash
Genere: Scuola Di Canterbury
Supporto: Digitale – cd – 2023




E’ incredibile quante band italiane oggi stiano popolando il mondo del Rock Progressivo e zone limitrofe, questo a dimostrazione di una vera passione per la musica cosiddetta “impegnata” mai sopita. L’interesse ricade addirittura sulla Scuola Di Canterbury, un genere inglese radicato negli anni ’70 e portato al successo da gruppi come Caravan e Soft Machine, mentre una band della nostra nazione attenta al fenomeno è stata i Picchio Dal Pozzo. Per concepire e realizzare questo stile musicale si necessita obbligatoriamente di una buona tecnica strumentale, le influenze soprattutto Jazz spingono i musicisti a una prova quantomeno gravosa. Un nome che sicuramente i fans del genere già conosceranno è quello dei palermitani Homunculus Res, formazione sorta nel 2013 attorno alla figura del cantautore, chitarrista, e tastierista Dario D'Alessandro. Oggi il gruppo è completato da Davide Di Giovanni (organo, piano, synth, basso), Mauro Turdo (chitarra), Daniele Di Giovanni (batteria, percussioni) e Daniele Crisci (basso). Sorprendente è anche la qualità degli album passati, tutti degni di nota e ben criticati nel web dai siti del settore, “Limiti All'Eguaglianza Della Parte Con Il Tutto” (2013), “Come Si Diventa Ciò Che Si Era” (2015), “Della Stessa Sostanza Dei Sogni” (2018), “Andiamo In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco” (2020) e ora quest’ultimo “Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi”.
L’album contiene dieci canzoni e inizia con “Il Gran Finale” il quale evidenzia immediatamente la passione dei musicisti per questa musica, ma anche per alcune altre band del nostro passato, ossia Premiata Forneria Marconi e Orme. All’interno suona l’oud (strumento cordofono, membro della famiglia dei liuti a manico corto) l’ospite James Strain. Ambientazioni serene e spensierate fra i movimenti acustici in “Quintessenza La La La” ma l’ascolto non contiene nulla di banale, cambi umorali, il sax di Giorgio Trombino e le tastiere di Massimo Giuntoli amalgamano maggiormente il suono. Passato e presente si congiungono attraverso il flauto e del suono synth. Le cavalcate sonore proseguono con “Il Bello E il Cattivo Tempo”, qui addirittura fa capolino il Beat, e precisamente quello dei maestri Beatles o se vogliamo anche dei nostri Giganti. Una menzione a parte per i testi i quali vagano fra universo, assurdità e umanità non cadendo mai nello scontato. Un altro esempio si ritrova in “Viaggio Astrale Di Una Polpetta”, colonna sonora per questa favola fantasiosa, dove l’apporto di Dominique D'Avanzo alla voce e fiati, Giuseppe Turdo ai fiati e di Emanuele "Sterbus" Sterbini alla voce è fondamentale nella riuscita dell’insieme. Anche qui… quanta storia dentro! In linea resta “Fine Del Mondo” che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto detto sino ad ora. La chitarra dell’ospite Marco Monterosso mi richiama alcuni momenti nordici concepiti dai Landberk. “Pentagono” invece è inizialmente velata di malinconia per poi giocare con il sillabare del titolo stesso. “Parole E Numeri” è un ulteriore tuffo nel passato per la gioia dei nostalgici dei tempi che furono, fra Orme e Beat. Sale il ritmo attraverso “Cinque Sensi” con l’apporto di Alan Strawbridge alla voce e Giovanni Parmeggiani con moog, e Fender Rhodes. Ulteriore apporto dei musicisti esterni negli ultimi due brani a partire da “Fiume Dell’Oblio” dove partecipano Andrea Cusumano al whistle, Dario Lo Cicero al flauto, bassoon, e trombone, e Mila Di Addario alle tastiere e arpa. Il pezzo è ancora una volta ricercato con rimandi agli americani Echolyn. Chiude il brano più lungo del disco “Doppi Sensi” con dieci minuti di grande musica coadiuvata da Federico Cardaci (digitone, memotron), Luciano Margorani (chitarra) ed Enea Turdo (voce).
Signore e signori, qui c’è della grande musica fatta con professionalità, anima e cuore, non esitate ad avvicinarvi al mondo degli Homunculus Res, apparentemente complesso ma così cristallino che vi sembrerà di bere un bicchiere d’acqua. “Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi” disseta la mente. MS


 


Versione Inglese:



HOMUNCULUS RES - Ecco L’Impero Dei Doppi Sensi
Altrock / Ma.Ra.Cash
Genre: School Of Canterbury
Support: Digital - cd - 2023

It is amazing how many Italian bands today are populating the world of Progressive Rock and surrounding areas, this demonstrating a true passion for so-called "committed" music that has never died down. Interest even falls back to the School Of Canterbury, an English genre rooted in the 1970s and brought to success by groups such as Caravan and Soft Machine, while a band from our nation attentive to the phenomenon has been Picchio Dal Pozzo. To conceive and realize this style of music one obligatorily needs a good instrumental technique, the influences especially Jazz push the musicians to at least an onerous test. One name that fans of the genre will surely already know is that of the Palermo-based Homunculus Res, a formation formed in 2013 around the figure of singer-songwriter, guitarist, and keyboardist Dario D'Alessandro. Today the group is completed by Davide Di Giovanni (organ, piano, synth, bass), Mauro Turdo (guitar), Daniele Di Giovanni (drums, percussion), and Daniele Crisci (bass). Also surprising is the quality of past albums, all of which have been noteworthy and well-criticized on the web by industry sites, "Limits To The Equality Of The Part With The Whole" (2013), "How One Becomes What One Was" (2015), "Of The Same Substance As Dreams" (2018), "We Go Around At Night And Consume Each Other In Fire" (2020) and now this latest "Behold The Empire Of The Double Senses."
The album contains ten songs and begins with "Il Gran Finale" which immediately highlights the musicians' passion for this music, but also for some other bands from our past, namely Premiata Forneria Marconi and Orme. Inside plays the oud (chordophone instrument, a member of the short-handled lute family) guest James Strain. Serene and carefree settings among acoustic movements in "Quintessence La La La" but the listening contains nothing trivial, mood changes, Giorgio Trombino's sax and Massimo Giuntoli's keyboards amalgamate the sound more. Past and present join through flute and some synth sound. The sonic rides continue with "Il Bello E il Cattivo Tempo," here even peeps the Beat, specifically that of the Beatles masters or if we want also of our Giants. A separate mention for the lyrics which wander between universe, absurdity and humanity never falling into the obvious. Another example can be found in "Viaggio Astrale Di Una Polpetta," the soundtrack for this imaginative fable, where the contribution of Dominique D'Avanzo on vocals and horns, Giuseppe Turdo on horns and Emanuele "Sterbus" Sterbini on vocals is fundamental to the success of the whole.
Here again-so much history inside! On the line remains "End Of The World," which takes away and adds nothing to what has been said so far. Guest Marco Monterosso's guitar reminds me of some Nordic moments conceived by Landberk. "Pentagon," on the other hand, is initially veiled in melancholy and then plays with the spelling of the title itself. "Words And Numbers" is another dip into the past to the delight of those nostalgic for the days of yore, between Orme and Beat. The tempo rises through "Five Senses" with the contribution of Alan Strawbridge on vocals and Giovanni Parmeggiani on moog, and Fender Rhodes. Further input from outside musicians in the last two tracks starting with "Fiume Dell'Oblio" where Andrea Cusumano on whistle, Dario Lo Cicero on flute, basson, and trombone, and Mila Di Addario on keyboards and harp participate. The piece is once again researched with references to the American Echolyn. The longest track on the album "Doppi Sensi" closes with ten minutes of great music assisted by Federico Cardaci (digitone, memotron), Luciano Margorani (guitar) and Enea Turdo (vocals).
Ladies and gentlemen, here is great music made with professionalism, soul and heart, do not hesitate to approach the world of Homunculus Res, seemingly complex but so crystal clear that you will feel like drinking a glass of water. "Here's The Empire Of The Double Senses" quenches the thirst of the mind. MS




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