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mercoledì 23 ottobre 2024

Blacksmith Tales

BLACKSMITH TALES – Pathway To The Hamlet’s Mill
Immaginifica
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – 2024





In Italia il Metal Progressive prosegue il dignitoso cammino, sempre fra le notorie difficoltà in quanto considerato dai più un genere incongruente, dove resta loro difficile unire le sonorità “colte” con l’Heavy Metal. Personalmente invece la ritengo una musica ricca di colori e colpi di scena, dove le composizioni lasciano adito a vari stili, frangenti vigorosi ed epici intervallati da innesti Folk, classici, acustici e chi più ne ha più ne metta. Qui si entra nel campo dei gusti personali, intendiamoci, questa disamina non ha certo le intenzioni di convincere nessuno di voi, ma resta soltanto una semplice considerazione dei fatti. In poche parole, un ascolto misto in cui trarre molti spunti interessanti.
I friulani Blacksmith Tales conoscono bene il genere, avendo nel proprio background ascolti di band come Rush, Genesis, Pink Floyd, Kansas, Gentle Giant e Dream Theater. Si formano negli anni ’90 da un’idea del tastierista David Del Fabro e rilasciano nel 2021 l’ottimo “The Dark Presence”, un disco che subito mette d’accordo la critica e il pubblico lasciandosi alle spalle numerose attese riguardo alla carriera di questa band a oggi formata da Stefano Sbrignadello (voce), Simone Morettin (batteria), Beatrice Demori (voce), Marco Falanga (chitarre, basso), Luca Zanon (tastiere, synth), e David Del Fabro (pianoforte).
Così narrano le note comunicative di “Pathway To The Hamlet’s Mill”: “Tema e filo conduttore dell'album è il libro Il Mulino di Amleto, che tratta in modo rivoluzionario il mito in quanto forma di perpetuazione delle conoscenze degli antichi e della struttura del tempo.
Un tempo non più lineare e consequenziale ma scandito da cicli e fatalità scritti nel cielo (Dance of the Stars), in un vortice che ritorna su se stesso e macina il tempo (Key to the Temple)”.
L’album inizia attraverso nove minuti abbondanti di enfasi, un mix di Prog e Metal equilibrato, senza che uno prevalici su l’altro. Le tastiere sono in evidenza, anche il piano, da qui si può intuire l’intenzione del titolo “Hamlet’s Mill Ouverture” quantomeno solenne. La voce di Sbrignadello è ottima interprete senza mai cercare il passo più lungo della gamba. Un velo di medioevo aleggia fra le note del pentagramma. In “Key To The Temple”, la voce maschile si alterna a quella di Beatrice Demori e per tornare sul discorso del passato che fu, ci pensa il violino ad arrangiare il brano al meglio. Epico ma in maniera Prog!
Esiste anche una canzone cantata in italiano e si chiama “C’è Casa a 30 Miglia”, qui il Folk è maggiormente presente.
Suono di clavicembalo apre “The Flame Within”, in cui alcuni fraseggi mi richiamano la storica band Shadow Gallery, questo per chi li dovesse già conoscere. Resto piacevolmente colpito dall’assolo centrale di tastiere. L’altalenarsi di movimenti vigorosi con altri riflessivi, mettono in evidenza la buona capacità ritmica della band, rodata e oliata al punto giusto. Se invece volete testare le qualità pianistiche di Del Fabro, allora ascoltatevi i quasi due minuti di “Interlude: A Guide Through The Path”. Uno dei pezzi più completi e interessanti dell’album è “Descent Of God” il cui punto di forza risiede nel mutare il cantato dal maschile al femminile compreso di narrato, e soprattutto nelle trame strumentali, sempre energiche e comunque piene di storia. Splendida “The Pendulum” per poi concludere con il Folk Metal di “Dance Of The Stars” e vi sfido a rimanere fermi durante l’ascolto.
I Blacksmith Tales ci hanno raccontato un'altra fiaba, e noi ci abbiamo creduto, tanto quanto è sembrata reale! MS 





Versione Inglese:


BLACKSMITH TALES - Pathway To The Hamlet's Mill
Immaginifica
Genre: Progressive Metal
Support: cd - 2024


In Italy Progressive Metal continues the decent path, always among the notorious difficulties as it is considered by most an incongruent genre, where it remains their difficult to combine “cultured” sounds with Heavy Metal. Personally, on the other hand, I consider it a music full of colors and twists, where the compositions give way to various styles, vigorous and epic bangs interspersed with Folk, classical, acoustic grafts and you name it. Here we enter the realm of personal taste, mind you, this examination certainly has no intentions of convincing any of you, but it remains only a simple consideration of the facts. In short, a mixed listen in which to draw many interesting insights.
The Friulian Blacksmith Tales know the genre well, having in their background listening to bands such as Rush, Genesis, Pink Floyd, Kansas, Gentle Giant and Dream Theater. They were formed in the 1990s from an idea of keyboardist David Del Fabro and released in 2021 the excellent “The Dark Presence”, a record that immediately agreed with critics and audiences, leaving behind many expectations regarding the career of this band to date consisting of Stefano Sbrignadello (vocals), Simone Morettin (drums), Beatrice Demori (vocals), Marco Falanga (guitars, bass), Luca Zanon (keyboards, synth), and David Del Fabro (piano).
Thus narrate the communicative notes of “Pathway To The Hamlet's Mill”: “The theme and thread of the album is the book Hamlet's Mill, which deals in a revolutionary way with myth as a form of perpetuating the knowledge of the ancients and the structure of time.
A time that is no longer linear and consequential but marked by cycles and fatalities written in the sky (Dance of the Stars), in a vortex that returns upon itself and grinds time (Key to the Temple).”
The album begins through nine full minutes of emphasis, a balanced mix of Prog and Metal, without one overpowering the other. The keyboards are prominent, even the piano, from here one can guess the intention of the title “Hamlet's Mill Overture” at least solemn. Sbrignadello's voice is excellently interpreted without ever trying to go the extra mile. A veil of middle age hovers between the notes on the staff. In “Key To The Temple”, the male voice alternates with that of Beatrice Demori, and to return to the discourse of the past that was, the violin takes care of arranging the song as best it can. Epic but in a Prog way!
There is also a song sung in Italian and it is called “C'è Casa a 30 Miglia”, here the Folk is more present.
Sound of harpsichord opens “The Flame Within”, in which some phrasing reminds me of the historic band Shadow Gallery, this for those who might already know them. I am pleasantly impressed by the central keyboard solo. The alternation of vigorous movements with reflective ones highlights the band's good rhythmic ability, broken-in and oiled to the right degree. If, on the other hand, you want to test Del Fabro's piano qualities, then listen to the nearly two-minute “Interlude: A Guide Through The Path”. One of the most complete and interesting pieces on the album is “Descent Of God”, whose strength lies in the shifting of the singing from male to female including narration, and especially in the instrumental textures, which are always energetic and yet full of story. Splendid “The Pendulum” then concludes with the Folk Metal of “Dance Of The Stars” and I challenge you to stay still while listening.
Blacksmith Tales told us another fairy tale, and we believed it, as much as it felt real! MS






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