Pagine

mercoledì 11 settembre 2024

Anubis

ANUBIS - The Unforgivable
Bird's Robe Records
Genere: Neo Prog
Supporto: cd / vinile / Bandcamp




Nel 2024 il Neo Prog prosegue il suo dignitoso cammino verso il futuro, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Fra alti e bassi temporali, il genere resiste con uscite discografiche abbastanza centellinate ma di buona qualità. Servono sempre i veterani a dare una spinta di tanto in tanto, come fanno gli Arena e oggi anche gli australiani Anubis.
La band di Robert James Moulding (voce, chitarra, basso) e David Eaton (tastiere) si forma nel 2004 a Sydney e rilascia nel tempo sette album in studio compreso questo “The Unforgivable”. La band è completata da Douglas Skene (chitarre elettriche e acustiche, voce), Dean Bennison (chitarre elettriche e acustiche, voce), Anthony Stewart (basso, voce), e Steven Eaton (batteria, percussioni, voce), oltre che godere della partecipazione dell’ospite Becky Bennison alla voce in due brani.
Il percorso artistico è mediamente onorevole, sempre vicino alla formula canzone costruita su armonie di facile assimilazione, come il genere stesso insegna sin dagli anni ’80 con gruppi come Marillion, IQ, Pendragon, etc.
Dopo venti anni di carriera, gli Anubis ricercano qualcosa di più impegnato, realizzando quest’album concept suddiviso in dieci parti tutte concatenate fra loro.
“Part I - A Legion Of Angels” è il breve intro a effetto e suonato dal  piano e chitarra, in stile Pink Floyd.  Le atmosfere sono eteree e lasciano spazio immediatamente al Rock ben ritmato di “Part II - The Mark Of Cain”, canzone facile da ricordare. Le chitarre sono un valore aggiunto nei momenti dell’assolo, atte a spezzare la strofa di per se già accattivante. L’energia sale nell’incombere delle chitarre distorte in “Part III - Alone”, fra cambi di ritmo e umore. La voce filtrata può far venire alla mente alcuni passaggi dei Porcupine Tree, quelli maggiormente riflessivi e malinconici. Le tastiere sono da supporto, perfette arrangiatrici di un brano che ha molta carica emotiva de elargire. Qui si denota a grandi linee il percorso evolutivo che sta affrontando il Neo Prog, avvicinandosi al Post Prog moderno.
Incisiva “Part IV – The Chains”, nettamente prossima alla discografia degli Arena, quelli maggiormente energici. Il ritornello è il suo punto di forza, così il pezzo di chitarra.
“Part V - One Last Thing” è una ballata ottimamente strutturata e per certi versi debitrice ai Dream Theater più melodici, oltre che ai Marillion. Giunge un treno all’inizio di “Part VI - All Because Of You”, altro spicchio di cuore messo in pasto all’ascoltatore, questa volta rispetto la precedente si denota maggiore ricerca nelle soluzioni. Risale il ritmo e ritornano le atmosfere Arena in “Part VII - The End Of The Age”, in questo caso è funzionale il duetto voce maschile/femminile. “Part VIII – Back” non è altro che la costola melodica della sesta parte che lascia spazio a “Part IX - Shadows Cloak The Gospel”, piccola gemma sorretta da un arpeggio di chitarra in stile Steve Rothery (Marillion). L’apertura dell’assolo fa venire più di un brivido sulle braccia, potenza vera e propria di questo genere musicale nel classico momento che tutti attendono. L’album si chiude con la title track “Part X - The Unforgivable”, ma il meglio è appena passato.
Un gran bel disco, curato nei particolari, professionalmente parlando ineccepibile, di sicuro lo metto fra le migliori uscite dell’anno, perché all’interno ci sono tutte le caratteristiche che un amante del Neo Prog in senso generale desidera (e anche qualcosa di più), compresi i momenti da cantare con la band. MS 






Versione Inglese:


ANUBIS - The Unforgivable
Bird's Robe Records
Genre: Neo Prog
Support: cd / vinyl / Bandcamp


In 2024, Neo Prog continues on its dignified path into the future, never getting ahead of itself. Between temporal ups and downs, the genre endures with fairly centered but good quality record releases. Veterans are always needed to give it a boost from time to time, as Arena and now Australia's Anubis do.
The band of Robert James Moulding (vocals, guitar, bass) and David Eaton (keyboards) formed in 2004 in Sydney and released seven studio albums over time including this “The Unforgivable”. The band is rounded out by Douglas Skene (electric and acoustic guitars, vocals), Dean Bennison (electric and acoustic guitars, vocals), Anthony Stewart (bass, vocals), and Steven Eaton (drums, percussion, vocals), as well as enjoying the participation of guest Becky Bennison on vocals on two tracks.
The artistic path is average honorable, always close to the song formula built on easily assimilated harmonies, as the genre itself has been teaching since the 1980s with bands such as Marillion, IQ, Pendragon, etc.
After a twenty-year career, Anubis are looking for something more committed, making this concept album divided into ten parts all interlinked.
“Part I - A Legion Of Angels” is the short intro to effect and played by the piano and guitar, Pink Floyd style.  The atmospheres are ethereal and immediately give way to the well-rhythmic Rock of “Part II - The Mark Of Cain”, an easy song to remember. The guitars are an added value in the solo moments, apt to break up the already catchy verse. The energy rises in the looming distorted guitars in “Part III - Alone”, between changes of rhythm and mood. The filtered vocals can bring to mind some Porcupine Tree passages, the more reflective and melancholy ones. The keyboards are supportive, perfect arrangers of a song that has much emotional charge de bestow. Here we denote in broad strokes the evolutionary path that Neo Prog is facing, approaching modern Post Prog.
Incisive “Part IV - The Chains”, distinctly close to Arena's discography, the more energetic ones. The chorus is its strong point, so is the guitar piece.
“Part V - One Last Thing” is an excellently structured ballad indebted in some ways to the more melodic Dream Theater, as well as to Marillion. Comes a train at the beginning of “Part VI - All Because Of You”, another slice of heart fed to the listener, this time compared to the previous one denoting more research in solutions.
The pace picks up again and the Arena atmospheres return in “Part VII - The End Of The Age”, in which case the male/female vocal duet is functional. “Part VIII - Back” is nothing more than the melodic rib of the sixth part that gives way to ‘Part IX - Shadows Cloak The Gospel’, a little gem supported by a Steve Rothery (Marillion) style guitar arpeggio. The opening solo sends more than a chill up the arms, real power of this genre of music in the classic moment everyone waits for. The album closes with the title track “Part X - The Unforgivable”, but the best is just past.
A great album, with attention to detail, professionally speaking unimpeachable, I certainly put it among the best releases of the year, because inside there are all the features that a lover of Neo Prog in a general sense desires (and something more), including moments to sing along with the band. MS







Nessun commento:

Posta un commento