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sabato 10 agosto 2024

Mauro Montobbio

MAURO MONTOBBIO - Scattered Memories
Autoproduzione
Genere: Rock Progressivo
Supporto: Bandcamp – 2024




E’ con grande piacere che vengo a conoscenza del ritorno musicale di Mauro Montobbio. Chi segue il Progressive Rock italiano sicuramente ha sentito nominare band come Eris Pluvia, Narrow Pass e The Rome Pro(g)ject di Vincenzo Ricca con le quali il chitarrista di Camogli ha suonato. Ho sempre apprezzato il suo stile, delicato, melodico e infoltito di richiami che spaziano nel tempo, dagli anni ’70 con i Genesis al Neo Prog più recente, a dimostrazione di una cultura musicale di Montobbio a 360 gradi.
Il tempo l’ha maturato ulteriormente, così la vita che l’ha messo avanti a un lutto importante, quello del fratello Guido avvenuto a pochi mesi dall’uscita di "A New Day" nel 2014 dei Narrow Pass, suo progetto personale. “Scattered Memories” lo ritrova oggi quando quasi avevo perso le speranze di poter riascoltare la sua musica e quest’album composto di nove tracce, lo dico subito, mi tocca l’anima.
Non diamo per scontata la facilità di comporre canzoni dirette, armoniose e toccanti, perché dietro c’è oltre ad un grande lavoro compositivo, l’amore e la passione di scoprirsi, se tutto ciò fosse semplice, tutti sarebbero capaci di comporre album importanti che solo il tempo generalmente sa rendere giustizia. Si, perché questa musica non è mordi e fuggi, esula dalle mode, dalle imposizioni, ed è proprio per questo che c’è bisogno del tempo per comprenderne la validità. Sono dunque convinto che “Scattered Memories” rientri a far parte di quella categoria di album senza tempo, da centellinare con parsimonia.
Già da “Destinazioni” l’ascolto si apre ad ampie soluzioni, in cui la voce di Anna Marra diventa un evidenziatore di sensazioni e le tastiere di Giovan Battista Bergamo immergono nel favoloso mondo di Tony Banks (Genesis). La sezione ritmica è affidata a Luca Grosso (batteria), e Fabio Gremo (basso). L’approccio melodico è influenzato dagli anni ’70, suoni cari sia a chi apprezza quel genere di Rock Progressivo e anche la canzone semplice e diretta. La prima sorpresa sopraggiunge con “Take A Mile In My Shoes”, un perfetto equilibrio fra Neo Prog anni ’80 e quel Rock AOR composto essenzialmente di energia pura, a tratti riconducibile al suono degli inglesi IQ. Lo strumentale si lancia in cambi di tempo e di umori in cui è facile trovarsi inconsciamente ad approcciare l’ascolto a occhi chiusi, qui la magia dell’impatto sonoro conduce inesorabilmente a viaggiare con la fantasia.
In “Into The Light” risaltano in primo piano le voci di Pete Hicks Dik Cadbury e Valeria Caucino, consapevoli che il connubio maschile femminile ha sempre una riuscita affascinante. Il pezzo è una ballata sensibile mai troppo melensa, una carezza all’animo. Quando la chitarra di Montobbio apre all’assolo, le emozioni decollano sino a portare il pelo delle braccia ad alzarsi. Qui il basso è suonato da Dik Cadbury.
“No Man’s Land” vede altri due ospiti d’eccezione, Stefano Guazzo al sax e la grande Elisa Montaldo al piano, artista nota nel panorama per la sua ecletticità e preparazione tecnica. Lo strumentale ancora una volta si lascia trasportare da assolo dall’ampio respiro, quello che i fans del genere adorano da morire, e chi lo è, ha certamente compreso il messaggio. Fra i migliori momenti dell’album segnalo “Heaven Is Crying”, aperta dalla voce di Anna Marra e proseguita dal trio Dik Cadbury, Pete Hicks, e Valeria Caucino. Altro ospite d’eccezione è Nick Magnus (Steve Hackett) alle tastiere. La musica è prossima al Neo Prog con velate sensazioni malinconiche oltre che scure, tuttavia non esulano le immancabili aperture epiche in stile Clive Nolan (Pendragon, Arena, etc.). Qui Montobbio raggiunge con la chitarra alte vette. Un'altra piccola gemma dell’album s’intitola “Forever Friends” e sembra dedicata proprio all’amico Gianluca Nicolini, docente di Flauto Traverso al Conservatorio di Alessandria. Lo strumento è protagonista di questo movimento dal sentore antico in cui è sempre piacevole lasciarsi trasportare da arpeggi di Hackettiana memoria. L’apertura strumentale a metà del brano, ancora una volta, è semplicemente da brividi.
Ritornano Montaldo e Guazzo in “The Gate”, composizione ricercata e contemplatrice in alcuni passaggi, in cui tutti gli strumentisti sembrano ragionare sopra ogni nota. “Scattered Memories” è un breve strumentale chitarra e flauto dove regna la serenità. L’album si conclude con i sette minuti crescenti di “A March For Hope”, sunto dello stile attuale di Montobbio, il quale ritorna con stile, consapevolezza e tanta voglia di donare a tutti una musica che fa bene al cuore, in un momento come quello attuale in cui chi grida ed è approssimativo sale in cattedra. Con “Scattered Memories”, se lo volete, avete un salvagente a cui aggrapparvi. MS





Versione Inglese:


MAURO MONTOBBIO - Scattered Memories
Self-production
Genre: Progressive Rock
Support: Bandcamp - 2024


It is with great pleasure that I learn about Mauro Montobbio's musical comeback. Those who follow Italian Progressive Rock surely have heard of bands like Eris Pluvia, Narrow Pass and Vincenzo Ricca's The Rome Pro(g)ject with whom the guitarist from Camogli has played. I have always appreciated his style, delicate, melodic and infused with references that span time, from the 1970s with Genesis to more recent Neo Prog, demonstrating Montobbio's all-around musical culture.
Time has matured him further, so has the life that put him ahead of a major bereavement, that of his brother Guido that occurred within months of the release of "A New Day" in 2014 by Narrow Pass, his personal project. "Scattered Memories" finds him again today when I had almost given up hope of ever hearing his music again, and this nine-track album, I'll say it now, touches my soul.
We do not take for granted the ease of composing straightforward, harmonious and touching songs, because behind it there is not only great compositional work, but also love and passion to discover themselves, if all this were simple, everyone would be able to compose important albums that only time generally knows how to do justice. Yes, because this music is not bite and run, it eschews fads, impositions, and that is precisely why time is needed to understand its validity. Therefore, I am convinced that "Scattered Memories" falls into that category of timeless albums, to be sipped sparingly.
Already from "Destinazioni", the listening opens up to broad solutions, in which Anna Marra's voice becomes a highlighter of sensations and Giovan Battista Bergamo's keyboards immerse in the fabulous world of Tony Banks (Genesis). The rhythm section is entrusted to Luca Grosso (drums), and Fabio Gremo (bass). The melodic approach is influenced by the 1970s, sounds dear both to those who appreciate that kind of Progressive Rock and also the simple and direct song. The first surprise comes with "Take A Mile In My Shoes", a perfect balance between '80s Neo Prog and that AOR Rock composed essentially of pure energy, at times reminiscent of the sound of England's IQ.
The instrumental launches into tempo and mood changes in which it is easy to find oneself unconsciously approaching listening with eyes closed, here the magic of the sonic impact leads inexorably to travel with the imagination.
In "Into The Light" the voices of Pete Hicks Dik Cadbury and Valeria Caucino stand out in the foreground, aware that the male-female combination always has a fascinating success. The piece is a sensitive ballad that is never too melancholy, a caress to the soul. When Montobbio's guitar opens to the solo, the emotions take off until they bring the fur on the arms to rise. Here the bass is played by Dik Cadbury.
"No Man's Land" features two more special guests, Stefano Guazzo on sax and the great Elisa Montaldo on piano, an artist known in the scene for her eclecticism and technical preparation. The instrumental once again allows itself to be carried away by wide-ranging solos, the kind that fans of the genre adore to death, and those who are, certainly understood the message. Among the album's best moments I would point out "Heaven Is Crying", opened by Anna Marra's vocals and continued by the trio of Dik Cadbury, Pete Hicks, and Valeria Caucino. Another special guest is Nick Magnus (Steve Hackett) on keyboards.
The music is close to Neo Prog with veiled melancholic as well as dark sensations, however, the inevitable Clive Nolan-style epic openings (Pendragon, Arena, etc.) do not escape. Here Montobbio reaches high heights with the guitar. Another little gem on the album is titled "Forever Friends" and seems to be dedicated precisely to his friend Gianluca Nicolini, professor of Flute Traverso at the Conservatory of Alessandria. The instrument is the protagonist of this movement with an ancient scent in which it is always pleasant to be carried away by arpeggios of Hackettian memory. The instrumental opening in the middle of the piece, once again, is simply chilling.
Montaldo and Guazzo return in "The Gate", a searching and contemplative composition in some passages, in which all the instrumentalists seem to reason over every note. "Scattered Memories" is a short guitar and flute instrumental where serenity reigns. The album concludes with the growing seven minutes of "A March For Hope", a summary of Montobbio's current style. which returns with style, awareness and a great desire to give everyone music that is good for the heart, at a time like the present when those who shout and are sloppy rise to the top. With "Scattered Memories", if you want it, you have a life preserver to cling to. MS

 



 



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