Pagine

venerdì 5 luglio 2024

Grice

GRICE – Mordant Lake
Hungersleep Productions
Genere: Crossover Prog
Supporto: cd / Bandcamp – 2024




L’appartenenza è uno stato di cui andare fieri. Qualunque sia la nostra provenienza, l’orgoglio delle origini, l’amore per la propria terra è inconfutabile e deve essere un diritto per ciascuno di noi. Purtroppo l’uomo nel tempo ci ha abituati alla bramosia di potere, dell’espropriazione in nome di Dio denaro, alla guerra. Nessuna lezione storica ci ha insegnato nulla e ancora oggi continuiamo a commettere gli stessi errori. Gli esempi sarebbero innumerevoli, esistono per questo enciclopedie di storia.
Il cantautore Prog Jim Peters, in arte Grice, nel sesto album da studio affronta quest’argomento trattando le tristi vicissitudini di tribù private della loro terra. Peters è stato il membro fondatore di numerose band nel corso degli anni: Laugh Like A Madman, The Burning Martyrs, The Martyrs, Swanston e Hungersleep, oltre che compositore di musica per documentari e lungometraggi televisivi. Il titolo del nuovo album è “Mordant Lake”, un luogo immaginario, dove troneggia un lago di sale di color argento, come rappresentato nella copertina, in cui si riuniscono le persone apolidi vedove della propria provenienza di origine. Una pozza di lacrime dove si riflette la storia. Il libretto che accompagna la musica, presenta il capo 'Broken Arm' (nazione Sioux) e delle immagini d’archivio del Campo a Stony Lake, Kutenai-camp-Curtiss-camp, con le Fotografie originali "North-from-Dyea", Pleasant camp, Kutenai camp.
Il cantautorato Folk si evince immediatamente nell’apertura attraverso il brano “Mordant Lake”, solo voce e chitarra acustica. La voce è quasi sempre sussurrata, un poco in stile Tim Bowness (No Man) per intenderci. Altri sono i punti in comune con l’operato di Steven Wilson (No Man, Porcupine Tree, Blackfield, etc.), la ricerca strutturale del brano e la cadenza, e per chiudere il cerchio dico anche che Grice ha collaborato con Richard Barbieri, tastierista dei Porcupine Tree. Le atmosfere che fuoriescono dai suoni sono generalmente malinconiche, ottime narranti dei testi. Un lieve cambio d’umore giunge da “Offer You”, ma l’intento è pressoché lo stesso. L’armonica a bocca di “Karl” accompagna il singolo estratto dall’album donando pennellate di storia passata alla tela oramai ingiallita dai colori dal passato.
Questa è musica contemplativa e ipnotica, un esempio giunge da “Ghost Dance”, un brano che si rincorre come un cane che tenta di mordersi la coda, in questo caso sono gli insegnamenti di Tom Yorke (Radiohead) a salire in cattedra. Il desiderio di tornare a casa è espresso in maniera addolorata nella dolce “How Long”, una supplica che solo un eventuale Dio potrebbe ascoltare vista la riluttanza umana. Non mancano interventi psichedelici come nel caso di “Voice” o giochi corali in “Silent Thunder (reprise)” a dimostrazione di una cura per gli arrangiamenti fortemente ricercata cara a certi Beatles dei tempi d’oro che furono. “End Of The Mountain” chiude con struggente decisione l’argomento.
Grice in “Mordant Lake” vuole dare voce a questi argomenti che troppo spesso ignoriamo e subiamo a causa della bramosia umana, un disco per certi versi etereo, solo a tratti elettrico, pieno di storia che sconfina persino nel Folk britannico. Altamente consigliato a tutti, perché c’è bisogno di usare la musica anche come cotton fioc, un ripulire la mente e il cuore. MS 





Versione Inglese: 


GRICE - Mordant Lake
Hungersleep Productions
Genre: Crossover Prog
Support: cd / Bandcamp - 2024


Belonging is a state to be proud of. No matter where we come from, the pride in our origins, the love for our homeland is irrefutable and should be a right for each of us. Unfortunately, man over time has accustomed us to the lust for power, of dispossession in the name of God money, of war. No historical lesson has taught us anything, and even today we continue to make the same mistakes. The examples would be countless; there are encyclopedias of history for that.
Prog singer-songwriter Jim Peters, aka Grice, in his sixth studio album addresses this topic by dealing with the sad vicissitudes of tribes deprived of their land. Peters has been a founding member of numerous bands over the years-Laugh Like A Madman, The Burning Martyrs, The Martyrs, Swanston, and Hungersleep-as well as a composer of music for documentaries and television features. 
The title of the new album is "Mordant Lake", an imaginary place where a silver-colored salt lake towers, as depicted on the cover, where stateless people who are widowed from their origin background gather. A pool of tears where history is reflected. The booklet accompanying the music, features Chief 'Broken Arm' (Sioux Nation) and archival images of Camp at Stony Lake, Kutenai-camp-Curtiss-camp, with the original "North-from-Dyea," Pleasant camp, Kutenai camp Photographs.
Folk songwriting is immediately evident in the opening through the track "Mordant Lake", just vocals and acoustic guitar. The vocals are almost always whispered, a little in the style of Tim Bowness (No Man) to wit. There are other commonalities with the work of Steven Wilson (No Man, Porcupine Tree, Blackfield, etc.), the song's structural research and cadence, and to close the circle I also mention that Grice collaborated with Richard Barbieri, keyboardist for Porcupine Tree. The atmospheres emanating from the sounds are generally melancholy, excellent narratives of the lyrics. A slight change in mood comes from "Offer You", but the intent is much the same. The mouth-harmonica of "Karl" accompanies the single taken from the album, giving brushstrokes of past history to the canvas now yellowed by colors from the past.
This is contemplative and hypnotic music, an example comes from "Ghost Dance", a track that chases after itself like a dog trying to bite its own tail, in this case it is the teachings of Tom Yorke (Radiohead) that take the lead. The desire to return home is expressed in a sorrowful way in the gentle "How Long", a plea that only a possible God could hear given human reluctance. There is no shortage of psychedelic interventions as in the case of "Voice" or choral interplay in "Silent Thunder (reprise)" demonstrating a strongly researched care for arrangements dear to certain Beatles of the golden days that were. "End Of The Mountain" brings the subject matter to a poignant close.
Grice in "Mordant Lake" wants to give voice to these topics that we too often ignore and suffer because of human greed, a record in some ways ethereal, only at times electric, full of history that even borders on British Folk. Highly recommended to all, because there is a need to use music also as a Q-tip, a cleaning of the mind and heart. MS

 

 




Nessun commento:

Posta un commento