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mercoledì 6 novembre 2024

Midas Fall

MIDAS FALL -  Cold Waves Divide Us
Monotreme Records
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd / 2024




La musica l’ascoltiamo con uno stato d’animo ben specifico, qualche volta vogliamo divagarci, divertirci, altre l’adoperiamo come sottofondo mentre sbrighiamo faccende più o meno lavorative, oppure per estraniarci in un momento di relax, questo è il suo grande potere, la malleabilità. Non mancano di certo le scelte, oggi più che mai, dove i generi si sono a loro volta spaccati come un vetro in altri piccoli sottogeneri dalle nuove sonorità. Bene conosce la situazione il Progressive Rock, il quale è così mutato nel tempo tanto da non poter più essere accostato solo al suo glorioso passato. Esiste un limbo in cui le atmosfere elargite conducono verso un mondo malinconico, quasi spettrale, attraverso suoni elettrici che si alternano a passaggi acustici, questi sposano bene alcuni concetti che l’artista del caso vuole approfondire, come l’isolamento societario a cui l’individuo oggi va incontro a causa di una vita frenetica e fredda relegata a personali egoismi. Musica che fa pensare ed emozionare, mirata a un pubblico specifico, preparato mentalmente ad aperture sonore non convenzionali e disposto ad ascoltare più che a sentire, e credetemi se vi dico che c’è molta differenza.
Nel campo si cimentano da anni gli scozzesi Midas Fall, formazione creata nel 2008 dalla cantante e chitarrista Elisabeth Heaton e dalla sua amica Rowan Burn. L’esordio discografico risale al 2010 con il sorprendente “Eleven. Return And Revert”, nel quale spiccano immediatamente le caratteristiche sonore prossime all’indie e al Post Rock. Seguono negli anni altri tre album in studio, tutti di notevole fattura, sino giungere ai nostri tempi con “Cold Waves Divide Us” e un Gothic style più marcato. Si denota uno sviluppo professionale non indifferente, a partire dalla cura per le melodie e i crescendo sonori che sono la carta vincente per questa band oggi formata da Elizabeth Heaton (voce, chitarra, tastiere, synths, batteria), Rowan Burn (chitarra, tastiere, synths, batteria), e Michael Hamilton (basso, synths, batteria). Con il tempo dunque la band manifesta un approccio progressivo maggiore, il quale dona all’ensemble un fascino aggiunto.
“Cold Waves Divide Us” è formato di dieci canzoni e si presenta con la copertina per mano di Steven Pellatt.
E proprio a proposito dei crescendo, l’iniziale “In The Morning We? Il Be Someone Else” ne è immediatamente portavoce. Lo sgocciolare di note del piano lascia successivamente spazio al ruggente Post Rock delle chitarre elettriche, mentre la voce di Elisabeth si esibisce in una prova straziante e perfetta per il contesto. Le carte sono già in tavola. “I Am Wrong” ha un sentore di pessimismo spalmato su una ritmica insistente di fondo, dove i synth disegnano atmosfere eteree. I Midas Fall solo raramente lasciano lo spazio a un raggio di sole, ma quando lo fanno è un tepore che scalda l’anima, “Salt” ne è una prova. Un movimento malinconico e toccante giunge in “In This Avalanche”, piano e violoncello, dove ancora una volta la voce è splendida interprete. L’album scorre su binari dritti, senza cali di tensione per quarantasette minuti di buona musica.
“Cold Waves Divide Us” è una rosa nera, ma non coglietela, lasciatela ancora crescere per goderne la freschezza e il profumo. MS





Versione Inglese:


MIDAS FALL - Cold Waves Divide Us
Monotreme Records
Genre: Modern Post Prog
Support: cd / 2024


We listen to music with a very specific state of mind, sometimes we want to digress, have fun, others we use it as a background while doing more or less work-related chores, or to estrange ourselves in a moment of relaxation, this is its great power, malleability. There is certainly no shortage of choices, now more than ever, where genres have in turn split like glass into other small subgenres with new sounds. Well acquainted with the situation is Progressive Rock, which has changed so much over time that it can no longer be juxtaposed only with its glorious past. There is a limbo in which the atmospheres bestowed lead toward a melancholic, almost ghostly world, through electric sounds that alternate with acoustic passages, these marry well some concepts that the artist of the case wants to explore, such as the societal isolation to which the individual today goes because of a hectic and cold life relegated to personal selfishness. Music that makes you think and emote, aimed at a specific audience, mentally prepared for unconventional sound openings and willing to listen more than hear, and believe me when I say there is a lot of difference.
The Scots Midas Fall, a lineup created in 2008 by singer and guitarist Elisabeth Heaton and her friend Rowan Burn, have been trying their hand in the field for years. They made their recording debut in 2010 with the stunning "Eleven. Return And Revert", in which the sonic characteristics close to indie and Post Rock immediately stand out. Three more studio albums followed over the years, all of remarkable workmanship, until reaching the present time with "Cold Waves Divide Us" and a more pronounced Gothic style. It denotes a not inconsiderable professional development, starting with the care for melodies and sonic crescendos that are the trump card for this band today formed by Elizabeth Heaton (vocals, guitar, keyboards, synths, drums), Rowan Burn (guitar, keyboards, synths, drums), and Michael Hamilton (bass, synths, drums). Over time, therefore, the band manifests a greater progressive approach, which gives the ensemble added appeal.
"Cold Waves Divide Us" consists of ten songs and features a cover art by the hand of Steven Pellatt.
And just on the subject of crescendos, the opening "In The Morning We? Be Someone Else" is an immediate spokesperson for this. The drip of piano notes later gives way to the roaring Post Rock of electric guitars, while Elisabeth's voice gives a heartbreaking and context-perfect performance. The cards are already on the table. "I Am Wrong" has a hint of pessimism smeared over an insistent background rhythm, where synths draw ethereal atmospheres. Midas Fall only rarely give way to a ray of sunshine, but when they do it is a soul-warming warmth, "Salt" is proof of that. A wistful and touching movement comes in "In This Avalanche", piano and cello, where once again the voice is splendid performer. The album flows on straight tracks, with no slumps for forty-seven minutes of good music.
"Cold Waves Divide Us" is a black rose, but do not pluck it, let it still grow to enjoy its freshness and fragrance. MS

 







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