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venerdì 20 ottobre 2023

Frank Pilato

FRANK PILATO – Spettri
Toscana 100 Band
Distribuzione: Lizard Records
Genere: Rock, Jazz, Classica
Supporto: EP – 2016 (2021)




Artisti si nasce.
Il talento è cosa innata, non ha bisogno di forzature ma solamente di sfogo. Ci sono musicisti che s’immergono nel mondo sonoro studiando e insistendo sugli strumenti, ma se non si ha l’attitudine naturale, c’è poco da fare, il risultato può essere buono ma non memorabile. Poi esistono casi in cui il talento non è compreso dalla massa, non è la prima volta che riconosciamo solo con colpevole ritardo le qualità di un artista, può essere lui un pittore, un musicista o quello che volete voi. Mi auguro non sia questo il caso di Francesco Paolo Pilato, in arte Frank Pilato.
Compositore, chitarrista, clarinettista e tecnico del suono, nasce a Firenze nell’anno 1982 e si getta nel mondo sonoro alla giovane età di sette anni imparando il clarinetto. Si diploma in chitarra Jazz al Conservatorio Ottorino Respighi di Latina con Umberto Fiorentino. La carriera musicale è ricca di collaborazioni, un turnista molto impegnato, ricercato da molti e che nel 2015 rappresenta l’Italia al Festival Jazz di Berlino.
Registra in studio da solista quattro album fra Fusion, Jazz, Rock e Metal, un musicista poliedrico che si è sempre saputo circondare di artisti importanti, la lista è davvero lunga, per chi avesse curiosità al riguardo pongo qui alcuni di questi nomi: Jeff Berlin, Gary Willis, Andrea Marcelli, Dave Carpenter, Sophie Ellis Bextor, Jolly Rox, Mitch Forman, Francesco Artusato, Allan Holdsworth, Ludovico Fulci, Philippe Ciminato, Tobias Relenberg, Sushi Rain, Miranda, Frank Gambale, Paolo Fattorini, Andrea "Tower" Torricini, Alex Stornello, Michael Johnson Bop Quartet, Randy Warner, Carmelo Leotta, Leonardo Rossi.
“Spettri” è un EP di venti minuti suddivisi in sei movimenti dove tutto il talento dell’artista fuoriesce con incredibile naturalezza, e non è un tanto per dire…
Basso, batteria e chitarra per il Funk di “6711 Yucca St.” suonato rispettivamente con Luca Giachi e Francesco Micieli, il suono ottimamente registrato mette in risalto le qualità balistiche di Pilato, fra scale difficoltose e ricerca per la melodia. La sezione ritmica è di altissima qualità, raggiungendo a tratti i fasti dei canadesi Uzeb.
In “Spettri” si aggiungono i Synth, tuttavia in sostanza il risultato è comparabile al brano che l’ha preceduto. E’ con “Oktophobie” che invece si presenta l’animo più sperimentale dell’artista, in poco più di due minuti si manifesta la volontà di mettere a nudo l’anima attraverso pochi suoni e mirati.
La musica di Pilato si da staffetta con movimenti di notevole tecnica e altri decisamente rilassati, questo consente all’intero ascolto di godere in fluidità. In “Psicomagia” si aggiunge Lorenzo Furferi alle tastiere le quali donano all’intero suono un delicato tappeto di sensibilità, qui l’artista sembra voler ragionare sopra ogni nota proposta. Per ascoltare una voce, in questo caso quella dell’ospite Stefano Chianucci, bisogna arrivare a “Golden Vanity”, ma non è un cantato, bensì un narrato. L’EP si chiude con la magnifica “L’Innamorato”, una coccola sonora soffice come una piuma.
Frank Pilato propone in sei brani differenti stili, tutti legati dall’amore che nutre per la musica raffinata, una piccola gemma da ascoltare e riascoltare per non perderne tutte le sfumature. MS


 




Versione Inglese:


FRANK PILATO - Spettri
Tuscany 100 Band
Distribution: Lizard Records
Genre: Rock, Jazz, Classical
Support: EP - 2016 (2021)


Artists are born.
Talent is an innate thing, it does not need forcing but only venting. There are musicians who immerse themselves in the sonic world by studying and insisting on instruments, but if you do not have the natural aptitude, there is little you can do, the result may be good but not memorable. Then there are cases when talent is not understood by the masses, it is not the first time that we recognize only with guilty delay the qualities of an artist, he may be a painter, a musician or whatever you want. I hope this is not the case with Francesco Paolo Pilato, aka Frank Pilato.
Composer, guitarist, clarinetist and sound technician, he was born in Florence in the year 1982 and threw himself into the world of sound at the young age of seven by learning the clarinet. He graduated in jazz guitar at the Ottorino Respighi Conservatory in Latina with Umberto Fiorentino. His musical career is full of collaborations, a busy turn player, sought after by many and representing Italy at the Berlin Jazz Festival in 2015.
He records in the studio as a solo artist four albums between Fusion, Jazz, Rock and Metal, a multifaceted musician who has always been able to surround himself with important artists, the list is really long, for those who have curiosity about it I place here some of those names: Jeff Berlin, Gary Willis, Andrea Marcelli, Dave Carpenter, Sophie Ellis Bextor, Jolly Rox, Mitch Forman, Francesco Artusato, Allan Holdsworth, Ludovico Fulci, Philippe Ciminato, Tobias Relenberg, Sushi Rain, Miranda, Frank Gambale, Paolo Fattorini, Andrea "Tower" Torricini, Alex Stornello, Michael Johnson Bop Quartet, Randy Warner, Carmelo Leotta, Leonardo Rossi.
"Spectres" is a twenty-minute EP divided into six movements where all the artist's talent comes out with incredible naturalness, and that's not just saying a lot...
Bass, drums and guitar for the Funk of "6711 Yucca St." played respectively with Luca Giachi and Francesco Micieli, the excellently recorded sound highlights Pilato's ballistic qualities, between difficult scales and search for melody. The rhythm section is of the highest quality, at times reaching the splendors of Canada's Uzeb.
Synths are added in "Spectres," however in essence the result is comparable to the track that preceded it. It is with "Oktophobie," however, that the artist's more experimental soul presents itself; in just over two minutes, the willingness to bare the soul through a few focused sounds is manifested.
Pilate's music relays with movements of remarkable technique and others that are decidedly relaxed, this allows the entire listening experience to be enjoyed in fluidity. In "Psychomagia" he adds Lorenzo Furferi on keyboards who give the whole sound a delicate carpet of sensitivity, here the artist seems to want to reason over every note proposed. To hear a vocal, in this case that of guest Stefano Chianucci, we have to get to "Golden Vanity," but it is not a cantato, but a narrato. The EP closes with the magnificent "The Lover," a feather-soft sound cuddle.
Frank Pilato offers in six tracks different styles, all linked by his love of fine music, a little gem to listen to and listen again so as not to miss all the nuances. MS






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