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sabato 29 luglio 2023

Sfaratthons

SFARATTHONS – Odi Et Amo
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: Digital / cd – 2023




Per chi ancora avesse dubbi o perplessità sulla valanga sonora che ha travolto la musica italiana nei primi anni ’70 proveniente principalmente dall’Inghilterra, oggi ne abbiamo un’ennesima prova con gli abruzzesi Sfaratthons. Il Rock da noi in quel periodo era rappresentato principalmente da Bobby Solo, Little Tony, Celentano e pochi altri ma con l’avvento del Rock Progressivo (nel 1971 ancora chiamato Pop) la nostra musica si veste di nuovi colori. Pur mantenendo la mediterraneità dei suoni, ci siamo immersi in quest’avventura, dove la controcultura la faceva da padrona. I risultati sono stati a dir poco eccellenti almeno fino alla fine del 1975, dove il movimento comincia a dare i primi accenni di stanca creativa. Band come Premiata Forneria Marconi, Orme, Banco Del Mutuo Soccorso etc. sono ancora oggi ascoltate con piacere e tutte straordinariamente calcano ancora i palchi.
Seguono nel tempo una marea di gruppi che prendono come riferimento i suddetti pionieri per poi rivisitare il tutto con la propria personalità (nel caso ci sia). Di certo il genere non ha un successo commerciale elevato, tanto da restare sempre nel limbo della nicchia di fans vista la complessità di alcuni brani e soprattutto la lunghezza che non consente molti passaggi radiofonici. Ma questo a chi ama il Prog non interessa, anzi, meno siamo e meglio stiamo.
Gli Sfaratthons si gettano anima e corpo in questo vascone di suoni, anche con questo terzo album concepito durante il periodo pandemico. Immaginate voi di ascoltare le Orme e di aggiungerci il flauto, questo è un connubio fatale per i cuori del Prog fans, e già queste poche righe bastano per fare acquistare il nuovo “Odi Et Amo”. Altro punto in comune fra questi musicisti del passato e del presente è proprio il testo riguardante l’eterna lotta fra il bene e il male (per le Orme “Felona E Sorona”), qui sono l’odio e l’amore, la ragione e il sentimento. I testi sono per opera del poeta Donato Di Luca.
La formazione è composta da Giovanni Di Nunzio (voce solista, chitarre), Cecilio Luciano (batteria), Luca Di Nunzio (tastiere, chitarre, voce), Giovanni Casciato (chitarre) e Mario Di Nunzio (basso) con l’aggiunta di Geoff Warren al flauto e del sax di Sabino Matteucci nel brano “Saffo”.
 In media le otto tracce che compongono il lavoro sono delle mini suite, altra conferma di quanto detto. S’inizia proprio con “Odi Et Amo”, le carte sono subito scoperte e le parti strumentali sono davvero intense, profonde, tanto da far venire spesso la pelle d’oca a chi come me è amante di certe sonorità vintage. Le tastiere svolgono un ruolo importante, ma anche la sezione ritmica dimostra di essere un vero e proprio motorino ben lubrificato. Ciò che subito esce allo scoperto è l’intesa e l’amore dei strumentisti per questa musica, mentre il flauto è il vero valore aggiunto per l’economia di questa musica.
L’attesa della visione della propria donna è affrescata in una tela sonora ricca di colori nel brano “La Donna Amata” e ancora donna in “Maddalena”, una storia che narra le vicissitudini di una paesana cantata in dialetto. La poetica di “Saffo” s'incentra sulla passione e sull'amore per vari personaggi, qui la musica è colonna sonora davvero appropriata fra Orme ed effetti sonori. Struggente il solo finale di chitarra. Tanto mellotron fra le note e ciò è ingrediente che non può mai mancare in questo piatto. Amore ottocentesco per “Zarina”, pezzo composto da Geoff Warren fra reminiscenze sanremesi del 2020. “Ti dono Una Canzone” è anche per minutaggio stesso che si aggira attorno ai tre minuti, il singolo che anticipa l’album ed è composto sempre nel 2020. In chiusura “Odi Et Amo – Closing Session”.
Ascoltare questo terzo lavoro dei Sfaratthons è come bere un fresco bicchiere d’acqua, quando si ha sete di questa immortale musica, migliore bevanda non può esistere. Il Prog italiano è sempre vivo, alla faccia di chi dice che il genere è finito. MS 





Versione Inglese:


SFARATTHONS - Odi Et Amo
Self-production
Genre: Italian Progressive Rock
Support: Digital / cd - 2023


For those who still had doubts or perplexities about the avalanche of sound that swept through Italian music in the early 1970s coming mainly from England, today we have yet more proof of that with the Abruzzese Sfaratthons. Rock by us at that time was represented mainly by Bobby Solo, Little Tony, Celentano and a few others, but with the advent of Progressive Rock (in 1971 still called Pop) our music was dressed in new colors. While maintaining the Mediterranean nature of the sounds, we immersed ourselves in this adventure, where the counterculture took center stage. The results were nothing short of excellent at least until the end of 1975, where the movement began to show the first hints of creative fatigue. Bands such as Premiata Forneria Marconi, Orme, Banco Del Mutuo Soccorso etc. are still listened to with pleasure today and all extraordinarily still tread the stages.
This is followed over time by a flood of bands that take the aforementioned pioneers as a reference and then revisit it with their own personality (in case there is one). Certainly the genre is not highly commercially successful, so much so that it always remains in the limbo of the niche of fans given the complexity of some of the songs and especially the length that does not allow much radio airplay. But that doesn't matter to Prog fans; on the contrary, the less the merrier.
The Spharatthons throw themselves heart and soul into this vasculature of sound, even with this third album conceived during the pandemic period. Imagine you listen to the Orme and add the flute to it, this is a fatal combination for the hearts of Prog fans, and already these few lines are enough to make them buy the new "Odi Et Amo." Another common point between these musicians of the past and present is precisely the lyrics concerning the eternal struggle between good and evil (for Orme "Felona E Sorona"), here it is hate and love, reason and feeling. The lyrics are by poet Donato Di Luca.
The lineup is composed of Giovanni Di Nunzio (lead vocals, guitars), Cecilio Luciano (drums), Luca Di Nunzio (keyboards, guitars, vocals), Giovanni Casciato (guitars) and Mario Di Nunzio (bass) with the addition of Geoff Warren on flute and Sabino Matteucci's saxophone on the track "Saffo."
 On average, the eight tracks that make up the work are mini-suites, another confirmation of the above. Starting right with "Odi Et Amo," the cards are immediately laid out and the instrumental parts are really intense, deep, so much so that they often give goosebumps to those like me who love certain vintage sounds. The keyboards play an important role, but the rhythm section also proves to be a real well-oiled engine. What immediately comes out is the understanding and love of the instrumentalists for this music, while the flute is the real added value to the economy of this music.
The anticipation of the vision of one's woman is frescoed in a colorful sound canvas in the song "La Donna Amata" and more woman in "Maddalena," a story about the vicissitudes of a villager sung in dialect. The poetics of "Sappho" centers on passion and love for various characters, here the music is truly appropriate soundtrack between Orme and sound effects. Poignant is the final guitar solo. Lots of mellotron among the notes and that is ingredient that can never be missing in this dish. Nineteenth-century love for "Zarina," a piece composed by Geoff Warren amidst San Remo reminiscences of 2020. "Ti dono Una Canzone" is also by minute length itself hovering around three minutes, the single that anticipates the album and is also composed in 2020. In closing "Odi Et Amo - Closing Session."
Listening to this third work of Sfaratthons is like drinking a cool glass of water, when one is thirsty for this immortal music, better drink cannot exist. Italian Prog is always alive, in spite of those who say the genre is finished. MS






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