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sabato 25 febbraio 2023

Lorenzo Venza

LORENZO VENZA – Mind Atlas
Autoproduzione
Genere: Virtuoso – Fusion
Formato: cd / Shining Thoughts Land / Spotify – 2022




Parlare di un disco strumentale scritto da un musicista e compositore virtuoso non è mai semplice, perché se ti addentri nella tecnica, potresti spaventare il lettore il quale si ritroverebbe avanti ad una selva di termini che non conosce, se invece ne parli in maniera superficiale, potresti rendere addirittura banale un lavoro che magari così non è. Come comportarsi in maniera corretta è una via di mezzo, ma l’importante è che passi il messaggio di cosa c’è all’interno di un’opera, poi sarà la vostra curiosità, magari navigando in internet, a colmare il resto.
Questo piccolo preambolo per introdurci nel mondo di Lorenzo Venza, così spiega la sua biografia: “Suona dall’età di quattordici anni: studia privatamente chitarra a Siena. Nel 1999 consegue il Diploma di Maturità Classica presso il Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini “ di Siena. Nel 1999 frequenta i seminari teorici di “Siena jazz” al secondo livello. Nel settembre del 1999 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’UM (Università della Musica) alla facoltà di Chitarra; nel 2000 prosegue gli studi presso “Percentomusica”, dove si diploma nel 2004, sotto la guida di Massimiliano Rosati, Stefano Micarelli, Franco Ventura, Umberto Fiorentino, Maurizio Lazzaro, Fabio Zeppetella. Al momento è impegnato con gli Utòpia nella promozione del fortunato disco “Ice And Knives”(Anteo Records) e con la band elettro-funk-acustica “Acoustic Axe Hit”, mentre continua collaborazioni didattiche in varie scuole e centri specializzati, proponendo una didattica personale e personalizzata, inerente alla chitarra moderna.
Vede anche l’uscita del disco “Yonaguni” (Terre Sommerse) della band progressive strumentale “Portal Way”, band alla quale ha prestato il proprio lavoro chitarristico.”.
La sua carriera da solista incomincia nel 2017 grazie all’album autoprodotto e digitale “Liquid Sky” e oggi ritroviamo il chitarrista con questo nuovo album intitolato “Mind Atlas” composto di dieci brani. Assieme a Venza suonano Gabriele Sorrentino (chitarra in brano 10), Alessandro Patti (basso), Iacopo Volpini (batteria), Oz Noy (chitarra elettrica in brano 8), Rocco Zifarelli (chitarra elettrica in brano 3), Lorenzo Antonelli (tastiere), e Riccardo Fernaroli (voce in brani 2, 10).
Il suono della chitarra è nitido, la musica mette immediatamente in cattedra il compositore il quale alterna buone melodie a passaggi tecnici di buona fattura, a partire da “Are We Real?”. Molti di voi tireranno fuori immediatamente nomi quali Steve Vai, oppure Joe Satriani, quello che sicuramente hanno in comune i tre sono l’amplificazione MZero, testata prodotta dalla Mezzabarba Custom Amplification. Il brano “Shining Thoughts Land” intonato da Riccardo Fernaroli spazia dal Progressive Rock a una Fusion dai caratteri forti dove ovviamente non possono mancare scale inebrianti. Un buon esempio di Jazz Rock orecchiabile e allo stesso tempo moderno arriva da “Cosmic Wave” con Rocco Zifarelli alla chitarra. Fra i frangenti migliori c’è la title track “Mind Atlas” dove arpeggi delicati si affacciano anche nel mondo sonoro del passato. Più vigorosa “The Wonder” dove un Venza roccioso sciorina assolo accattivanti mentre la tecnica fa staffetta con una buona melodia di base. “Hey Boo” è una ballata di classe, qui l’anima del chitarrista s’intreccia con le note arpeggiate in un movimento mai troppo melenso e allo stesso tempo toccante. “Maybe Tomorrow” invece mi riporta agli anni ’80, quando i canadesi Uzeb facevano centro con brani si strumentali, ma anche da canticchiare. Altra vetrina per le scale sonore è “It Was A Joke” un gioco praticato assieme al chitarrista Oz Noy. E a proposito di Uzeb ecco a noi “Young Man's Journey”, mentre il disco si chiude in maniera solare con “Agni's Breath” dove Agni è il nome di un'antica divinità del fuoco.
In Italia abbiamo tanti artisti e altrettanti musicisti che non soltanto hanno studiato musica, ma che mettono l’anima mediterranea innata in noi nella propria musica, ascoltiamoli perché in giro nel mondo c’è molto di peggio e spesso valutiamo questo peggio più del dovuto, mentre qui abbiamo l’oro. Non è polemica, ma la semplice verità. MS 





2 commenti:

  1. Grande musicista e grande disco con brani virtuosi ma belli e piacevoli, fruibili a tutti coloro che amano la musica

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