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sabato 24 dicembre 2022

Fearful Symmetry

FEARFUL SYMMETRY – The Difficult Second
Distrokid / Bad Dog Promotion
Genere: Progressive Rock/Crossover/Fusion
Supporto: Bandcamp, Spotify – 2022




E… se delle donne suonassero come fossero gli Yes? Dall’Inghilterra ci provano Suzi James (chitarra, basso, tastiere, mandolino, violino, oud, darbuka), Yael Shotts (voce) e Sharon Petrover (batteria). Chiederete subito voi, “E il risultato?” Beh, sia ben chiaro che gli Yes sono quasi alieni su questo mondo, anche come tecnica individuale, non c’entra essere maschi o femmine, ma anche la brava polistrumentista Suzi James non scherza. Se la cavano! Il gusto per la melodia è davvero elevato questo si, e gioca decisamente a favore della formula canzone da ricordare e cantare assieme a loro.
I Fearful Symmetry esordiscono discograficamente nel 2019 con “Louder Than Words” ispirato dalla vita e dalle opere di William Blake. Il disco in questione vuole essere un omaggio affettuoso al Prog classico.
“The Difficult Second” oggi ha un approccio maggiormente variegato nei confronti della musica e dei suoi stili, non solo Prog quindi ma Jazz, Fusion, Rock, Symphonic e World spiccano fra tutti.
Questi sono brani comunque del periodo 2019 ma tenuti da parte per un ulteriore sviluppo che giunge appunto in questo lavoro. Dieci i brani contenuti, compresa la suite finale di quindici minuti “Warlords” per una durata complessiva di un’ora di musica. In questo lavoro c’è un distacco dal classico sound Yes.
Ascoltare le coralità iniziali dell’allegra “Mood Swings And Roundabouts” conduce davvero nel mondo Yes anni ’80, qui tanto Prog.  Invece, avete mai dedicato una canzone a una sveglia?  Suzi ci riesce attraverso “The Difficult Second”, bizzarro? Forse si, ma il ritmo è divertente mentre la chitarra elettrica mostra le proprie capacità balistiche. Più malinconica “Light Of My Life”, anche perché è dedicata alla morte di musicisti che oggi non ci sono più ma che ci hanno lasciato la loro musica. Questa è una canzone semplice e senza troppe pretese. Un passaggio nella musica World avviene attraverso la strumentale “Shifting Sands" con una vocalizzazione mediorientale di Yael Shotts. Uno dei brani che mi hanno maggiormente colpito s’intitola “Eastern Eyes”, sia per energia che per l’approccio strumentale tra intermezzo jazzato e finale toccante, dove i testi auspicano benauguratamente un’uguaglianza fra le generazioni.
Un piano apre “The Song Of The Siren” fra mitologia e “predatori” sessuali, un pezzo che successivamente si sviluppa nella semplice formula canzone dimostrando una buona attitudine alla composizione diretta. Altra canzone che tratta la speranza dell’umanità quando tutto sembra avere un accrescimento avverso s’intitola “Hope”, qui ancora una volta la voce di Yael bene si sposa con l’armonia del brano. “Sandworm” è strumentale, scritto dieci anni fa ma che con la giunta di alcuni testi vive una vita attraverso una nuova pelle. Ritorna il motivo arabeggiante nello strumentale “Shukraan Jazilaan” dove la chitarra elettrica è protagonista. Chiude l’album la suite “Warlord”, qui i Fearful Symmetry si giocano tutte le carte a loro disposizione, sicuramente un momento sonoro ben riuscito e concepito.
“The Difficult Second” è un album gradevole, niente di superlativo ma funzionante, con importanti accenni storici riguardanti alcuni generi musicali fra cui spicca il Progressive Rock, un disco che si lascia ascoltare con piacere senza eccessivi picchi emotivi ma che sa bene dove andare a parare. MS






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