PAOLO VOLPATO GROUP – Contro
Lizard Records
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Jazz Rock
Supporto: cd – 2020
Nel 2017 ci lascia uno dei chitarristi più influenti della scena Fusion, Jazz Rock, Allan Holdsworth. Esso ha militato anche in gruppi Progressive Rock come Soft Machine, Tempest ed UK. Nella sua importante discografia che inizia nel 1976 ha toccato svariati stili, inventandosi differenti tecniche fra le quali spicca negli anni ’80 quella supportata dal Synthaxe con il quale ha suonato controllando sei sintetizzatori contemporaneamente. Uno stile unico che ha ispirato diversi musicisti dediti all’astrazione. Il non essere di facile catalogazione per un musicista di per se non è un grave problema se non addirittura un vanto, la musica non globalizzata e di forte personalità gode esclusivamente di vita propria, anche se questo spesso non porta a successi eclatanti a causa della difficile comprensione della stessa. Quello che conta è il messaggio artistico, per semplificare maggiormente il concetto basta pensare che la musica è un linguaggio, dove le parole non arrivano più li inizia la musica, e di linguaggi per farsi comprendere ce ne sono davvero tanti.
In Italia a tutto questo ci pensa Paolo Volpato, Allan Holdsworth viene ricordato in maniera importante ed esaustiva, Volpato è un chitarrista veneto della provincia di Venezia ed un amante della Fusion. “Contro” è il suo esordio discografico, composto da otto brani di cui sette strumentali e per registrare il tutto il chitarrista si coadiuva dell’aiuto di special guest come Alessandro Serravalle (voce in “Nelle Tensioni”), Frank Pilato, Marcello Contu ed Alessandro Giglioli, mentre il Paolo Volpato Group è formato da Paolo Volpato (chitarra, synth guitar), Roberto Scala (basso), Adrian De Pascale (batteria), Luca Vedova (basso), Michele Gava (doble bass), Michele Uliana (clarinetto, sax) e Giacomo Li Volsi (piano).
Si inizia con “Preludio/Contro”, una composizione al limite della psichedelia dove il suono accarezza l’ambiente che circonda, adagiando le proprie note con delicatezza nella mente dell’ascoltatore. Differenti le sensazioni che scaturiscono dall’ascolto, compreso il nervosismo elettrico di certi suoni alla ricerca strutturale legata da una buona tecnica dello strumento, capace di sciolinare gradevoli scale melodiche.
Ci si addentra in certa Fusion con “Ziqqurat Baby”, personalmente il suono mi rimanda alla mente quello dei canadesi Uzeb, grazie soprattutto all’uso importante del basso, ma quando subentra Volpato con la chitarra, il gioco cambia radicalmente.
Fra i brani più lunghi dell’album c’è “Ossigeno” con i suoi otto minuti abbondanti, qui la ricerca e l’astrazione sono palesate abbondantemente, le dita scorono velocemente sulla tastiera della chitarra che si esibisce in un duetto con la batteria. A seguire il pezzo più breve “Scalea”, fra mare e gabbiani la chitarra riesce a far sognare ad occhi aperti grazie anche ad echi ed arpeggi.
Un piano apre “Nelle Tensioni”, momento a mio modo di ascoltare più elevato dell’intero disco, perfetta conferma di quanto descritto sino ad ora ed impreziosito dall’intervento narrante e sperimentale di Alessandro Serravalle (Garden Wall, Officina F.lli Serravalle). Tanti gli stili musicali richiamati e palesati, dal Rock alla psichedelia passando per il Jazz.
“Labirinti” è un'altra vetrina per le capacità tecniche del gruppo, “GLV” è più riflessiva e comunque sempre ricercata, mentre “Postludio/Multicolorato” è proprio una descrizione sinestetica dell’ascolto.
Pur essendo musica di non facile assimilazione questa del Paolo Volpato Group lascia il segno e fa passare tre quarti d’ora fra sorprese, curiosità e novità, tutti aggettivi che nella musica moderna si adoperano sempre più raramente, se non quasi per niente. Allan Holdsworth può essere fiero del suo operato, ma anche Volpato, il quale in questo esordio discografico dimostra una cultura musicale a tutto tondo. MS
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