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martedì 26 maggio 2020

Artisti Vari - Intonarumori: Ieri Ed Oggi


A.A.V.V. – Intonarumori: Ieri Ed Oggi
Diplodisc – ReR Megacorp/Recommended
Genere: Sperimentale, futurista
Supporto: cd - 2020


“Intonarumori: Ieri Ed Oggi” è’ un importante progetto che nasce dalla collaborazione fra  Diplodisc e Recommended, sempre attenta alla musica creativa.
Tutto prende spunto da ”L’Arte Dei Rumori”, manifesto del Futurismo scritto da Luigi Russolo nel 1913. Il futurismo nella musica tenta di sbriciolare come un caterpillar tutto quello che è armonia consueta e antica, suonata da strumenti ad arco, a fiato, metallici, in legno ed in pelli. Esso si contrappone con rumoristica e dissonanze create da rombi, tuoni, scoppi, scrosci, tonfi, boati, fruscii, voci animali e molto altro. Per ottenere tutto questo, Russolo crea un insieme di strumenti per cercare di dare vita propria ai suoni, essi prendono il nome di Intonarumori.
La vita quotidiana sta mutando nei primi decenni del 1900, l’industrializzazione porta a nuovi suoni di cui prima non si aveva conoscenza, rombi, suoni metallici, treni che sbuffano… La quiete in parole povere è solo un vecchio ricordo e la presunzione del futurismo risiede proprio nel fatto che esso si pone in maniera superiore rispetto al passato, con questo tenta di farsi strada in maniera prepotente. Ma è anche la necessità stessa di scoprire nuove frontiere, la voglia di sperimentare che è intrinseca nella natura umana. Abbiamo nobili esempi di chi ha cercato di dare voce a piante ed ad oggetti anche nel passato più recente con John Cage, oppure dare voce alla voce con polifonie grazie allo studio maniacale del compianto cantante dei Ribelli e degli Area, Demetrio Stratos. Dunque l’Arte Dei Rumori è un manifesto provocatorio artistico che anticipa i tempi.
Gli Intonarumori furono costruiti con un parallelepipedo di legno, in esso veniva piazzato un altoparlante di cartone o metallo nella parte anteriore. Colui che suonava, azionava leve o schiacciava bottoni per far partire il macchinario mettendo in movimento ruote di metallo, ingranaggi e corde metalliche. Le tonalità venivano cambiate tramite una leva e appunto corde. 
Gli Intonarumori oggi sono ricostruiti dal prof. Pietro Verardo a Venezia, e per la realizzazione di questa opera musicale ci si avvale di un insieme internazionale di musicisti, a partire dall’inglese Chris Culter (Henry Cow, Art Bears, The Residents, Pere Ubu, etc.), al russo Nick Sudnick (Zga, Vetrophonia), al polacco Andrzej Karpinski (reportaz) al nostrano Alessandro Monti (Unfolk).
Le immagini usate per la grafica del cd sono ad opera del pittore futurista Ivo Pannaggi (1901–1981).
Il cd ha sede in un involucro di cartone suddiviso in più ante nelle quali si possono leggere le spiegazioni sia del progetto che del macchinario sonoro, con tanto di disegno allegato.
Tredici le tracce sonore, fra vecchie e nuove composizioni, le prime otto sono “Rumori Di…” fra zelo e diligenza, pazienza, amore, generosità, generosità dei montanari polacchi, purezza, umiltà, virtù e compostezza. Le sonorità vengono registrate nel 2018 in Polonia con Andrzej Karpinski (acustica, elettronica, voce) e Pietro Verardo (intonarumori).
Ritmi automatizzati, supportati da voci, tensioni, versi di animali aleggiano nelle brevi tracce, spaziando in effetto stereo attorno la nostra mente. Non mancano momenti con percussioni e batteria.
“Quando Il Futuro E’ Il Passato” è registrato in Francia nel 2018 con Chris Cutler e Pietro Verardo. Anche in questo caso si possono ascoltare un insieme di suoni particolari che  accendono la nostra fantasia. “L’angoscia Delle Macchine” del futurista Silvio Mix, è suonata dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta dal maestro Carlo Boccadoro proprio al Teatro Dal Verme di Milano nel 2009, dove in origine il brano è stato esibito nel 1914. Una sorta di fuga sonora a più riprese che può far venire alla mente l’inizio del brano “Atom Heart Mother” dei Pink Floyd.
“Protomekanika” è del 2017, registrato in Russia da Nick Sudnick e Pietro Verardo. Qui siamo nella rumoristica più totale. Segue “Il Mercante Di Cuori”, altro pezzo del 1927 suonato al Teatro Dal Verme di Milano nel 2009. Nell’insieme uno squarcio sonoro di sole.
L’ultimo brano ad opera di Alessandro Monti si intitola “Simultaneità Futurista”, e nasce all’ultimo minuto per completare l’opera. Descrive l’autore nella bio: “Era stato pensato come una variazione moderna dell’Inno Nazionale Italiano e di Va Pensiero di cui conserva alcuni passaggi nascosti, ma é approdato ad una struttura finale in cui il rumore fa da presagio a quella che ritengo sia una conclusione sinistra dell’intera opera; quel suono indistinto e nebuloso che si ripete nel finale annuncia non solo il silenzio della distruzione degli strumenti a causa della guerra, ma anche di tante vite umane… come se qualcosa si interrompesse e venisse dimenticato dallo scorrere del tempo. In origine volevo scriverne la struttura sotto forma di diagramma con i tempi, i ritardi progressivi delle tracce, gli interventi delle citazioni, ecc. Davo per scontato che il primo tentativo sarebbe stato una prova, ma quando ho riascoltato il risultato finale, non c’é stato bisogno di farne una seconda versione. Quindi non ci sono stati calcoli scritti o studi preparatori, ma solo riferimenti visivi approssimativi sullo schermo del computer.”. Ovviamente stiamo parlando ancora di rumore e di suoni.
Nel 2020 poter riascoltare l’Intonarumori è un privilegio culturale e storico, chi osa nel tempo sfidare la musica è degno di attenzione, perché essa si cela in ogni dove, anche nelle vibrazioni e nei rumori, ovviamente per chi la sa cogliere. Un salto nel passato, un salto nel futuro il tutto nel presente. Jackpot! MS

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