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martedì 25 febbraio 2014

Ultime Uscite

                                  LE ULTIME USCITE

In rapida successione andiamo a vedere le uscite discografiche più interessanti del momento ad iniziare dai svedesi A.C.T. . 
L’album si intitola “Circus Pandemonium” ed è un gradito ritorno dopo quasi otto anni di latitanza da studio. Lo stile è sempre  lo stesso, fra Hard Prog, sinfonia ed AOR. Non sfuggiranno ai più attenti di voi i riferimenti Queen. Un album che gioca molto sulle giuste melodie e coralità, con ritornelli che si stampano facilmente alla memoria.
Con un nome alquanto logorroico i The National Orchestra Of The United Kingdom Of Goats si fanno conoscere con “Vaaya And The Sea”. 


 Un album a cavallo fra Post Rock e quella Psichedelia cara ai Porcupine Tree, oggi vero e proprio punto di riferimento della maggior parte delle band adoperanti nell’ambito. Buone certe soluzioni, tuttavia mancano i solo che lasciano il segno, non sempre bastano atmosfere malinconiche o toccanti per destare l’interesse dell’ascoltatore, serve spezzare e questo è un difetto che hanno troppe band italiane. Ma è un album che nell’insieme convince e che si lascia ascoltare con piacere.
Ritornano i tedeschi Frequency Drift con “Over” 

ed anche qui va aperta una parentesi, quella della qualità dei gruppi germanici. Tutti sono bravi, precisi, puliti, sempre ad un passo dal capolavoro che non giunge quasi mai. Impossibile trovare un disco Prog tedesco che sia brutto, impossibile trovare un disco Prog tedesco che sia un vero capolavoro. Come diciamo noi in Italia, sono quadrati e precisi. Così è la loro musica, professionale, gradevole, ben eseguita, ma esente dal quel passo in più che farebbe fare loro la differenza. Violino, violoncello, arpa, flauto, tastiere, chitarre, molti gli ingredienti del disco, compresa la bella voce di Isa Fallenbacher.
Una band che vedo in continuo crescendo è quella americana Deluge Grander

Crescono in professionalità con “Heliotians”, classico Prog che sicuramente piace al fans del genere.  Crescono in capacità e qualità, pur restando ancora distanti dal capolavoro. Un disco buono, dalle mille sfaccettature, ma anche pregno di soluzioni inflazionate. Ma la strada è quella giusta.
Per chi segue il Metal Prog, segnalo il disco dei danesi Incessant “New Chapter”.
Completamente strumentale, riesce a colpire a tratti per le buone melodie sorrette soprattutto dalla chitarra elettrica. Tuttavia alla lunga  risulta essere un poco ripetitivo e stucchevole. La sufficienza è garantita, ma serve anche pazienza.
Ritorna il supergruppo Transatlantic, attesissimo dai fans delle relative band Marillion, Spock’s Beard, The Flower Kings e Dream Theater. 

Il disco si intitola “Kaleidoscope” ed in effetti la sensazione all’ascolto è proprio quella di mille colori sfaccettati che mutano in continuazione. Un passino più avanti rispetto “The Whirlwind”, ma distante dai due dischi d’esordio. Le soluzioni sono finite, la miscela Genesis, Beatles, King Crimson etc. sembra satura e Morse, vera mente compositiva del gruppo, sembra a volte tirare il fiato. Meglio nei momenti più brevi. Infatti nell’album ci sono nuovamente suite di mezz’ora, precisamente due, che comunque non convincono del tutto. Un album però discreto e consigliato a chi ama il genere. Nella versione de luxe il consueto cd inutile di cover.

Altra band che ha debuttato a mille sono gli olandesi Sky Architect 

che nel 2010 con “Excavations Of The Mind” ha stupito sia il fans Metal Prog che quello semplicemente Prog, in una miscela di grande personalità. Il successivo “A Dying Man's Hymn” è pure buono, ma meno effetto sorpresa ed oggi “A Billion Years Of Solitude” mostra una band che è cresciuta in amalgama ed in esperienza, ma che proprio per questo si è stabilizzata nel sound standard del genere. Un peccato perché sembravano promettere ben altre cose. Comunque un buon disco che consiglio assolutamente .

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