ENTEN
HITTI – Mistiche Ribelli
Lizard
Records / Open Mind
Genere: Sperimentale /Etnica
Supporto: cd – 2025

L’uomo
necessita di spiritualità per sopperire alla paura della vita, per dare un valore
all’esistenza. La fede gioca un ruolo fondamentale, ciò si adatta a ogni tipo
di religione che si è creata nel tempo. Il misticismo ha un suono, come
accadeva nel medioevo, le parole avevano un ruolo primario e la musica non
doveva distrarre dal loro significato, per questo il suono era minimale e molto
ripetitivo, in pratica solo un sottofondo su una nenia in cui la parola saliva
in cattedra. Con l’avanzare del tempo ovviamente le cose si sono evolute, così
la società, tuttavia il misticismo ancora oggi ha un suono ben delineato, più
curato e rivolto alla mente. Ho scritto molte volte in altre occasioni che la
musica fa stare bene, ma perché è così, vibriamo con essa e rappresenta lo
stato d’animo di quel preciso momento.
Se
dovete nutrire l’anima il gruppo Enten Hitti è fra i più consigliati.
Si
formano nel 1996 da un’idea di Pierangelo Pandiscia e Gino Ape con lo scopo di
creare un laboratorio aperto alla ricerca di sonorità elettroniche, musiche
rituali, etnica e canzone d’autore. La ricerca atavica sull’origine della
musica e dell’arcaico li conduce verso una strada in cui il testo e la poesia
sono importantissimi. In più di venticinque anni di attività registrano nove
album, e oggi raggiungono quota dieci con il nuovo “Mistiche Ribelli”.
Per
il loro credo, fondamentale è la performance dal vivo, così descrivono quest’attività:
“Gli Enten Hitti cercano di superare la forma concerto classica a favore
dell'installazione sonora e della performance. L'approccio ha una connotazione
rituale e si propone di realizzare delle esperienze autentiche nella relazione
performer-partecipante.”. Differenti gli scenari in cui si esibiscono che vanno
dal teatro ai concerti al buio, oppure Sleeping Concert che si svolge dalla
mezzanotte all’alba.
L’ascoltatore
è coinvolto non soltanto dalla musica ma anche dai suoni di oggettistica,
quindi sono usati pietre, legni, conchiglie, ossa, unghie, semi essiccati etc.
Oggi
gli Enten Hitti sono composti da Gino Ape (oboe, flauto, xilofono, piano,
voce), Pierangelo Pandiscia (liuto, gong, tromba, percussione), Giampaolo Verga
(violino), Carmen D’Onofrio (voce), e Jos Olivini (fisarmonica, hulusi,
pianoforte, arpa celtica, table tubes).
Nutrita
anche la schiera di special guest che accompagnano il gruppo in questo viaggio
mistico.
Il
nuovo percorso è delineato da dieci nuove composizioni ricche di suoni e voci
preparate a immergere l’ascoltatore in questo contesto. Non un brano si palesa
migliore di un altro, tutto è legato da un filo sottile di suoni che si
alternano grazie alle strumentazioni policrome utilizzate per lo scopo. La bella
voce di Carmen D’Onofrio dona enfasi all’insieme. Passaggi che sfiorano l’ecclesiale
fanno presenza in qualche brano, per il resto molta musica etnica a tratti Psichedelica.
Alcuni testi sono estrapolati dalla tradizione indiana, alcuni anonimi occitani
o tratti dai manoscritti del Mar Morto, o ancora San Francesco D’Assisi. Le
registrazioni effettuate all’Hitti House fra il maggio 2023 e l’ottobre 2024
sono ottime, così l’artwork che si presenta in edizione cartonata con l’immagine
in copertina di “Onirica”, dipinto su tela di Vito Taddeo.
La
musica performativa è un viatico perfetto per condurre l’ascoltatore in un
quadro artistico ben definito, coinvolgendolo a pieno titolo in un limbo che
solo la mente umana riesce a concepire. L’immersione è propedeutica e gli Enten
Hitti lo sanno (e fanno) alla perfezione. MS
Versione Inglese:
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