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venerdì 15 novembre 2024

Misha Chylkova

MISHA CHYLKOVA – Dancing The Same Dance
Gare Du Nord Records / Peyote
Genere: Psichedelico – Folk Rock
Supporto: lp / cd / dg




L'amor che move il sole e l'altre stelle, narrava il sommo poeta Dante Alighieri, il fulcro della nostra esistenza tanto declamata da artisti in ogni campo, dalla pittura alla letteratura fino alla musica. Un argomento senza tempo, dove le melodie toccanti spesso hanno fatto da colonna sonora a questo sentimento.
La polistrumentista Misha Chylkova (arpa, chitarra, syhth, steel drum, armonium e voce) è una londinese di origine ceca oggi residente a Milano, anche lei è una attenta narratrice degli eventi, e tratta l’amore in tutte le sfaccettature, con semplicità ed eleganza. Il suo stile che si potrebbe definire anti-Folk, la vede immergersi nell’amore anche attraverso l’ironia fra intrecci melodici e crescendo sonori. Misha collabora nel tempo con artisti del calibro di The Awkward Silences, David Cronenberg’s Wife, Extradition Order, Darren Hayman, Ian Button e Jonathan Clayton. Oggi ha una band propria composta da Darren hayman (basso, pianoforte, chitarra, fisarmonica), Ian Button (batteria), Jonathan Clayton (organo), Niccolò Avanzi (chitarra) e Gabriele Arnolfo (batteria).
Il risultato dell’esordio s’intitola “Dancing The Same Dance” ed è una raccolta di brani intensamente personali scritti nel corso degli ultimi anni. Nelle dieci canzoni che compongono l’album, si parte dall’innamoramento per poi giungere all’amplificazione dei sensi fino all’ossessione e a tutto ciò che ne consegue. Misha analizza e lo racconta attraverso la sua splendida voce dopo la breve strumentale “Coffee”, loop rumoristico che conduce a “Love. Or.”. Le arie malinconiche si espandono nella mente attraverso suoni profondi addolciti dalle capacità vocali di Misha, ammalianti e sofisticate.
Solo con “Will You?” subentra il ritmo della batteria anche se in maniera molto lenta e leggera, come avesse il timore di disturbare il racconto della cantante. La sensualità si sprigiona in ogni nota durante un andamento crescente d’intensità. Nel finale un accenno d’assolo di chitarra rende il brano psichedelico. Notevole il gioco di coralità in “Loop”, brano ipnotico da ascoltare a occhi chiusi. Come gocce d’acqua le canzoni scavano nella mente, nota dopo nota, istante dopo istante, in una erosione lenta e inesorabile. Le parti strumentali sono sempre brevi e lontane da elucubrazioni tecniche. “Sparrows” si addentra negli anni ’80, quando la New Wave regalava alcuni brani introspettivi, qui ci si avvicina per la prima volta alla classica formula canzone.
Il lato B del disco in vinile inizia con “I Will”, altra coccola sonora indossata da Misha, un abito perfetto in cui l’artista si trova a proprio agio… Ed è bella.
Una chitarra apre “Doing It All Wrong”, secondo passaggio nel cantautorato in cui la melodia di fondo e dettata dalla voce della cantante. Il modus operandi non muta neppure per “Dead Plants”, ci pensa “(Don’t) Stay” a mutare l’andamento, attraverso un movimento minimale di chitarra, voce e basso.
La canzone più lunga dell’album composta di sei minuti abbondanti, è la conclusiva title track “Dancing The Same Dance”, vera e propria chicca psichedelica in cui lasciarsi trasportare.
Questo è un album per anime dolci, dove l’amore regna sovrano sotto ogni punto di vista ed è molto facile lasciarsi coinvolgere, perché non serve fare la voce grossa per colpire nel segno, serve principalmente classe. MS






Versione Inglese:


MISHA CHYLKOVA - Dancing The Same Dance
Gare Du Nord Records / Peyote
Genre: Psychedelic - Folk Rock
Support: lp / cd / dg


The love that moves the sun and the other stars, narrated the supreme poet Dante Alighieri, the core of our existence so much declaimed by artists in every field, from painting to literature to music. A timeless subject, where touching melodies often served as the soundtrack to this sentiment.
Multi-instrumentalist Misha Chylkova (harp, guitar, syhth, steel drum, harmonium and vocals) is a Czech-born Londoner now living in Milan, Italy; she, too, is a careful narrator of events, and treats love in all facets, with simplicity and elegance. Her style, which could be called anti-Folk, sees her immersing herself in love also through irony among melodic interweavings and sonic crescendos. Misha collaborates over time with the likes of The Awkward Silences, David Cronenberg's Wife, Extradition Order, Darren Hayman, Ian Button and Jonathan Clayton. Today he has his own band consisting of Darren hayman (bass, piano, guitar, accordion), Ian Button (drums), Jonathan Clayton (organ), Niccolò Avanzi (guitar), and Gabriele Arnolfo (drums).
The result of the debut is entitled “Dancing The Same Dance” and is a collection of intensely personal songs written over the past few years. In the ten songs that make up the album, it starts from falling in love and then reaches the amplification of the senses to obsession and all that follows. Misha analyzes and narrates it through her beautiful voice after the short instrumental “Coffee”, a noise loop that leads to “Love. Or”. Melancholy tunes expand in the mind through deep sounds softened by Misha's bewitchingly sophisticated vocal abilities.
Only with “Will You?” does the drum beat take over, although in a very slow and light manner, as if afraid to disturb the singer's narrative. Sensuality is released in every note during an increasing trend of intensity. In the finale a hint of a guitar solo makes the song psychedelic. Remarkable is the choral interplay in “Loop”, a hypnotic track to listen to with your eyes closed. Like drops of water, the songs burrow into the mind, note by note, instant by instant, in a slow and relentless erosion. The instrumental parts are always short and far from technical lucubrations. “Sparrows” delves into the 1980s, when New Wave gave some introspective songs, here we first approach the classic song formula.
The B-side of the vinyl record begins with “I Will”, another sonic cuddle worn by Misha, a perfect dress in which the artist is comfortable-and beautiful.
A guitar opens “Doing It All Wrong”, a second passage into songwriting in which the underlying melody is dictated by the singer's voice. The modus operandi does not change for “Dead Plants” either; we get “(Don't) Stay” to change the trend, through a minimal movement of guitar, vocals and bass.
The longest song on the album consisting of a good six minutes, is the concluding title track “Dancing The Same Dance”, a real psychedelic gem to get carried away in.
This is an album for sweet souls, where love reigns supreme in every respect and it is very easy to get involved, because you don't need to be vocal to hit the mark, you mainly need class. MS






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