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giovedì 14 novembre 2024

Il Sentiero Di Taus

IL SENTIERO DI TAUS – Novilunio
Campo Bandistico
Genere: Progressive Rock
Supporto: EP / Bandcamp – 2024





La scena milanese è ricca di numerose band dedite al Progressive Rock, anche negli anni più recenti. Una vecchia conoscenza genovese del Progressive italiano che risponde al nome di Fabio Zuffanti, nel 2018 ci ha visto lungo puntando l’attenzione verso un quartetto di nome Il Sentero Di Taus, producendo il loro secondo album intitolato “Macrocosmosi”. Da qui la band acquisisce sempre maggiore esperienza e fiducia nei propri mezzi, fino a realizzare oggi l’EP “Novilunio”.
Il Sentiero Di Taus si formano nel 2010 a Milano e sin dal primo album intitolato “La Grande Perla” (2013), dimostrano di avere un background molto variegato, che varia dal Prog Rock canonico al Doom, e al Metal. Il risultato è di personalità, in bilico fra passato e presente. La band è formata da Gennaro Lucio Zinzi (voce, tastiere, flauti e chitarra), Tiziano Taccini (chitarra), Fabrizio “Jesus” Biondi (basso) e Claudio Buonfiglio (batteria).
“Novilunio” è un viaggio di sei brani concentrati sulla mitologia con contenuti religiosi sulla setta degli Yazidi (Yazidismo), la quale fa capo ad un popolo di etnia soprattutto curda stanziato prevalentemente nel nord dell’Iraq, oltre che in Siria e in Turchia. Qui si narrano le vicende dell’Hamir, il custode delle tradizioni Yazide in una analisi fra speranza e disillusione nell’ambito dell’animo umano.
“Prologo” è subito un viaggio introspettivo che esplora la fragilità del protagonista. Dopo un lungo intro strumentale che richiama anche il suono nervoso dei King Crimson, la voce di Zinzi inizia a narrare le vicissitudini. Bello il solo di chitarra elettrica. Le melodie hanno una scia di mistero antico che mi affascina particolarmente durante l’ascolto.
“Rodolfo”  racconta di un uomo indeciso e smarrito, ma con una grande caparbietà nel voler  trasmettere il proprio sapere antico. La musica rievoca il Prog italiano passato (vedi Orme) e il cantautorato sempre degli anni ’70. La band si diverte a cambiare ritmo durante i fraseggi che tuttavia sono sempre vincolati da una melodia di base molto orecchiabile.
Una chitarra acustica inizia “Pellegrini” con un incedere medioevale per lasciare successivamente spazio al Prog Rock più canonico. Qui l’Hamir diffonde con passione i valori e le credenze del popolo Yazide.
“Il Risveglio Dell’Hamir” può ricordare alcuni passaggi della musica di Angelo Branduardi, ma sono soltanto dei brevi spaccanti. Il brano rappresenta la serenità della routine sacra del custode delle tradizioni, fra cambi di ritmo e una interpretazione vocale molto sentita. Segue “La Festa”, momento collettivo in cui si espleta la cerimonia della comunione. Scorribande in stile Area si annidano dietro l’angolo dove coralità e buoni passaggi di basso rendono l’ascolto scorrevole e divertente.
L’EP si conclude con “Una Nuova Umanità – Il Bene”,  un ombra scura che mette in allarme questa comunità.
La musica de Il Sentiero Di Taus è diretta, curante delle lezioni del passato ma allo stesso tempo, grazie soprattutto agli interventi della chitarra elettrica, intende spostare qualche coordinata nel genere, seppur restando fedele alle buone melodie. Credo che nel 2025 uscirà un nuovo EP, così ho letto, e probabilmente anche un album vero e proprio, non ci resta che attendere per approfondire il cammino di questa band di certo non usuale. MS








Versione Inglese:


IL SENTIERO DI TAUS - Novilunio
Campo Bandistico
Genre: Progressive Rock
Support: EP / Bandcamp - 2024


The Milanese scene is full of numerous bands devoted to Progressive Rock, even in more recent years. An old Genovese acquaintance of Italian Progressive who answers to the name of Fabio Zuffanti, in 2018 saw this coming by pointing his attention to a quartet named Il Sentero Di Taus, producing their second album entitled “Macrocosmosi”. From there, the band gained more and more experience and confidence in their own means, until today they released the EP “Novilunio”.
Il Sentiero Di Taus were formed in 2010 in Milan and since the first album titled “La Grande Perla” (2013), they demonstrate a very varied background, ranging from canonical Prog Rock to Doom, and Metal. The result is one of personality, poised between past and present. The band consists of Gennaro Lucio Zinzi (vocals, keyboards, flutes and guitar), Tiziano Taccini (guitar), Fabrizio “Jesus” Biondi (bass) and Claudio Buonfiglio (drums).
“Novilunio” is a six-song journey focused on mythology with religious content about the Yazidi sect (Yazidism), which is headed by a mainly Kurdish ethnic people settled mainly in northern Iraq, as well as Syria and Turkey. Here the story of the Hamir, the guardian of Yazidi traditions is told in an analysis between hope and disillusionment within the human soul.
“Prologo” is immediately an introspective journey that explores the fragility of the protagonist. After a long instrumental intro that also recalls the nervous sound of King Crimson, Zinzi's voice begins to narrate the vicissitudes. Beautiful is the electric guitar solo. The melodies have a trail of ancient mystery that particularly captivates me while listening.
“Rodolfo” tells of a man undecided and lost, but with a great stubbornness in wanting to pass on his ancient knowledge. The music evokes past Italian Prog (see Orme) and songwriting always from the 1970s. The band has fun changing tempo during phrasings that are nevertheless always bound by a very catchy basic melody.
An acoustic guitar begins “Pellegrini” with a medieval procession to later give way to more canonical Prog Rock. Here the Hamir passionately spreads the values and beliefs of the Yazidi people.
“Il Risveglio Dell'Hamir” may be reminiscent of some passages of Angelo Branduardi's music, but they are only brief splits. The song depicts the serenity of the sacred routine of the guardian of traditions, amid changes of rhythm and a heartfelt vocal interpretation. “La Festa” follows, a collective moment in which the communion ceremony is performed. Area-style raids lurk around the corner where chorality and good bass passages make for smooth and enjoyable listening.
The EP concludes with “Una Nuova Umanità – Il Bene”, a dark shadow that alarms this community.
The music of Il Sentiero Di Taus is straightforward, caring about the lessons of the past but at the same time, thanks mainly to the interventions of the electric guitar, intends to shift some coordinates in the genre, while still sticking to good melodies. I believe that a new EP will be released in 2025, so I read, and probably an actual album as well, so we just have to wait to learn more about the path of this certainly not usual band. MS

 

 




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