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sabato 2 novembre 2024

Maverick Persona

MAVERICK PERSONA – In The Name Of
NOS Records / MarraCult / Peyote
Genere: Psichedelico – Krautrock – Jazz - Elettronica
Supporto: cd/dg – 2024





E’ bello in tempi moderni imbattersi con artisti che hanno ancora voglia di ricercare, sperimentare e creare nuove forme di sonorità. Oggi non mancano di certo gli spunti dai quali attingere, ossia delle ramificazioni strutturali che possono essere attuate all’uopo. La musica moderna negli anni ci ha fatto conoscere una sterminata lista di generi e questo potrebbe far pensare che si sia già detto tutto, o quasi. Il duo brindisino Amerigo Verardi e Matteo D’Astore (Deje), invece conferma ciò che ho sempre ribadito, ossia che non c’è limite alla creatività umana se si adoperano i riferimenti del passato amalgamandoli con la propria personalità. Il progetto da loro formato chiamato Maverick Persona, è come un fiume in piena, tanto da fargli realizzare due album in uno stretto lasso di tempo.
“In The Name Of” è il secondo disco da studio dopo “What Tomorrow?”, ed è quasi un concept album in cui si parla di coscienza e di un ragazzo vissuto in una società futuribile quantomeno marcia. Il protagonista tenta di ribellarsi con l’amore ma anche attraverso la violenza che lo porterà inesorabilmente a essere una vittima sacrificale.
Difficile trovare un vero e proprio punto di riferimento stilistico, uno spettro ad ampio raggio che colpisce l’Elettronica, il Pop, il Jazz, il Krautrock, la Psichedelia, Trip-Hop e molto altro ancora! Capita molto spesso in casi analoghi che il prodotto finale sia un’accozzaglia di suoni dai quali se ne esce solo con un nulla di fatto, cioè alla fine dell’ascolto non resta in mente quasi nulla, non è il caso di questo splendido album che inizia con “Complete The Task”, dove il giovane va in rottura con la famiglia. I sei minuti colpiscono per determinazione, suoni elettronici, atmosfere introspettive narrate a due voci in uno stile che potrei definire Punk. Ottimo il cambio umorale e di tempo nella parte finale in cui la pacatezza della Psichedelia supportata da un sax, disegna movimenti delicati su cui lasciare andare la mente.
“Somewhere We Have Landed” richiama i primi Porcupine Tree ma maggiormente arrangiati. La voce si lascia trasportare da effetti eco e dona profondità all’ascolto impreziosito anche da un piano. Il protagonista qui si ritrova come in un pianeta sconosciuto senza punti di riferimento. La phone voice avvicina ulteriormente il contesto al mondo di Steven Wilson nel brano “Underworld Conspiracy”, ma attenzione, nella musica dei Maverick Persona mai dare nulla per scontato, ulteriori mutamenti vi attendono durante l’ascolto.
La title track ha un incedere che potrebbe riportare alla memoria i tempi di Lou Reed, e credetemi se vi dico che unire il passato con queste sonorità moderne non è semplice, non serve coraggio, bensì consapevolezza dei propri mezzi per non cadere nel bizzarro.
“Bite For Freedom” racconta dell’incontro del ragazzo con un nuovo amico, un cane randagio e affamato, e come cantava il grande Mauro Pelosi, “…e insieme, tutti insieme, andare in giro… A mordere!”. Sono tutte canzoni che hanno una melodia di fondo che resta in mente, mentre i suoni rompono con le distanze generazionali. L’elettronica spopola in “Is It Really All Over?” ma non vorrei rovinare tutte le sorprese che vi attenderanno durante l’ascolto, per cui mi fermerei qui.
L’artwork cartonato apribile in tre parti e contenente un succoso libretto, è opera della MTTDRT, mentre le fotografie sono di Enrica Luceri. In conclusione, “In The Name Of” è un film dal quale non sai cosa attenderti, episodio per episodio le emozioni cambiano repentinamente e i colpi di scena sono davvero numerosi. Non a caso Maverick Persona significa “personalità non etichettabile”. Un gran disco professionale! Solo complimenti. MS






Versione Inglese:



MAVERICK PERSONA - In The Name Of
NOS Records / MarraCult / Peyote
Genre: Psychedelic - Krautrock - Jazz - Electronic
Support: cd/dg - 2024


It is nice in modern times to come across artists who still have a desire to research, experiment and create new forms of sound. Today there is certainly no shortage of cues from which to draw, that is, structural ramifications that can be implemented for the purpose. Modern music over the years has introduced us to an endless list of genres, and this might suggest that everything, or almost everything, has already been said. The Brindisi-based duo Amerigo Verardi and Matteo D'Astore (Deje), on the other hand, confirms what I have always reiterated, which is that there is no limit to human creativity if you employ references from the past by blending them with your own personality. The project they formed called Maverick Persona, is like a river in flood, so much so that they made two albums in a narrow span of time.
“In The Name Of” is their second studio album after ‘What Tomorrow?’ and is almost a concept album in which they talk about conscience and a boy living in a futuristic society that is at least rotten. The protagonist attempts to rebel through love but also through violence that will inexorably lead him to be a sacrificial victim.
Difficult to find a real stylistic reference point, a wide-ranging spectrum that hits the Electronic, Pop, Jazz, Krautrock, Psychedelia, Trip-Hop and much more! It happens very often in similar cases that the final product is a jumble of sounds from which one only comes out with nothing, that is, at the end of the listening hardly anything remains in one's mind.This is not the case with this splendid album, which begins with “Complete The Task”, where the young man goes on a break with his family. The six minutes strike for determination, electronic sounds, introspective atmospheres narrated in two voices in a style I could call Punk. Excellent is the mood and tempo change in the final part where the calmness of Psychedelia supported by a sax, draws delicate movements on which to let the mind go.
“Somewhere We Have Landed” recalls early Porcupine Tree but more arranged. The vocals are carried away by echo effects and give depth to the listening also embellished by a piano. The protagonist here finds himself as if on an unfamiliar planet with no points of reference. The phone voice brings the context even closer to the world of Steven Wilson in the track “Underworld Conspiracy”, but beware, in the music of Maverick Persona never take anything for granted, further changes await you during the listening.
The title track has a pacing that might bring back memories of the days of Lou Reed, and believe me when I tell you that combining the past with these modern sounds is not easy, it does not take courage, but rather awareness of one's own means in order not to fall into the bizarre.
“Bite For Freedom” tells of the boy's encounter with a new friend, a stray and hungry dog, and as the great Mauro Pelosi sang, ”...and together, all together, go around... To bite!”. These are all songs that have an underlying melody that lingers in the mind, while the sounds break with generational distances. Electronics pop in “Is It Really All Over?” but I would not want to spoil all the surprises that await you while listening, so I would stop here.
The three-part opening hardback artwork, containing a juicy booklet, is by MTTDRT, while the photographs are by Enrica Luceri. In conclusion, “In The Name Of” is a film from which you do not know what to expect, episode by episode the emotions change abruptly and the twists and turns are really numerous. It is no coincidence that Maverick Persona means “unlabelable personality”. A great professional record! Only kudos. MS






4 commenti:

  1. Grazie di cuore per l'eccellente recensione e, prima ancora, per aver ascoltato con il cuore, la mente e lo spirito. Love & Peace (Maverick Persona)

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  2. Come ho avuto modo di dire, grazie a voi per una musica non scontata, oggi perla sempre più rara.

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  3. Hi, friend. I'm discovering your blog. Thank you for your effort in spreading this music.Sorry may bad english.

    https://maverickpersona.bandcamp.com/album/in-the-name-of

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    1. Thank you. I don't know English and I use Google Translate.

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